Arrivano notizie davvero incredibili e paradossali, almeno per alcuni. Appena alcune settimane fa il neo ministro Francesco Profumo assicurava: “no a nuove riforme” e “basta tagli”.
Invece è di ieri l’annuncio del sottosegretario Marco Rossi-Doria: «Un anno in meno tra i banchi» (!) apparso sul suo blog, come ipotesi avanzata pour parler a titolo personale (?!). Il ministro, finora, tace, non conferma e non smentisce. Rossi-Doria ha lanciato un ballon d’essai per suo conto oppure scherzava? Non si sa. E’ incredibile che un governo con scadenza a poco più di un anno possa pensare di affrontare e poi gestire una riforma di questa portata che implicherebbe ulteriori riduzioni di 40.000 insegnanti.
A viale Trastevere dovranno conoscere pur bene le condizioni reali della scuola italiana. Solo pochi dati: dispersione intorno al 20%, ancora circa il 20% dei diplomati consegue il titolo con un anno di ritardo, ciò nonostante la metà dei diplomati non sa esprimersi e scrivere in italiano (secondo Invalsi e Accademia della Crusca)! Considerando la dispersione, la metà dei diplomati corrisponde al 40% degli iscritti. La riduzione di un anno aggraverebbe la situazione.
E poi, ascolto e dialogo aveva assicurato Profumo: finora non ci sono stati. Anche trasparenza aveva promesso il ministro, ma dov’è trasparenza se circolano solo indiscrezioni e non notizie ufficiali? In queste condizioni, più che sorprendere, allarma l’accomodante disponibilità manifestata dal Pd tramite Francesca Puglisi.
Vincenzo Pascuzzi