Top Five Mese |
novembre 2024
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Reclutamento Docenti: Ai confini della realtà. Le assurde proposte di una dirigente scolastica 'appassionata al futuro' |
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Per leggere
proficuamente la “ Lettera aperta ai docenti inseriti nelle GPS”
presente sul sito dell'Istituto Superiore “A. Bernocchi” di Legnano
si consiglia di iniziare dalla firma della dirigente scolastica,
la professoressa Annalisa Wagner. Quel cognome importante ben si adatta
all'aura trionfale e un po' minacciosa che promana da quel pur
burocratico testo; se la dovessimo leggere ad alta voce, in sottofondo
metteremmo senz'altro l'altisonante “Cavalcata delle Valchirie”, adatta
a svelare la vera natura di un testo in apparenza garbato. La “Lettera”
è diretta alle “carissime professoresse” e ai “gentili
professori” inseriti nelle GPS. Sin qui, tutto bene. Subito dopo una
preghiera rivolta agli stimati docenti: una cortesia, chiesta
sottovoce. Vi chiedo, dice la dirigente, di scegliere la mia scuola (la
professoressa Wagner non scrive “mia”, ma si capisce che parla proprio
come se la scuola fosse sua) se e solo se:
a) avete ottime competenze digitali, perché al “Bernocchi” la
“didattica integrata è didattica curriculare quotidiana”;
b) possedete una solida preparazione tecnica e siete anche
“empatici ed autorevoli”, visto che le classi disponibili sono “degli
indirizzi Tecnico e Professionale” (e negli altri indirizzi ci mandiamo
ignoranti antipatici e mollacchioni?).
Bella la conclusione: “Il nostro motto è “Appassionati al futuro!”,
tutti sono benvenuti purché condividano la nostra passione educativa e
formativa”.
Giovanna Lo Presti
Portavoce Cub Scuola
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Graduatorie: Richieste illegittime da parte delle segreterie scolastiche |
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Spett.le redazione,
vorrei segnalare alla vostra attenzione alcune richieste illegittime
che taluni insegnanti incaricati attraverso le Graduatorie Per le
Supplenze (GPS) o le Graduatorie di Istituto (GI) stanno incontrando,
al momento dell’entrata in servizio e della verifica del punteggio.
L’Ordinanza Ministeriale 60/2020 che ha istituito le GPS, prevede (art.
8, comma 7):
“ L’istituzione scolastica ove
l’aspirante stipula il primo contratto di lavoro nel periodo di vigenza
delle graduatorie effettua, tempestivamente, i controlli delle
dichiarazioni presentate”.
Si chiede quindi giustamente alla scuola che stipula il contratto di
avviare subito le procedure di controllo di quanto l’aspirante docente
abbia dichiarato al momento della domanda. In alcune scuole il docente
incaricato si sente però a tal fine chiedere dalla segreteria la consegna dei certificati originali
relativi ai titoli e servizi dichiarati nella domanda.
Vincenzo Costa
docente di matematica e fisica presso
l’ISS Gulli e Pennisi
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Voce alla Scuola: Quelle strane incongruenze nel curriculum della ministra Lucia Azzolina |
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“La cosa nella quale io
ho sempre creduto pensando alla politica è il concetto di competenza,
nei posti giusti ci devono stare le persone competenti. Avendo lavorato
a scuola per anni, avendo due lauree e un percorso di studi molto
selettivo con pratica legale di diritto scolastico e altro, credo, in
questo momento, di essere la persona giusta al posto giusto,
soprattutto ai tempi del coronavirus…”. A dichiararlo a Rai Radio 1 la
ministra dell’istruzione Lucia Azzolina, stanca di essere sottoposta ad
attacchi di ogni tipo. In verità il suo curriculum vitae è eccellente,
anche se però a leggerlo bene c’è più di un’incongruenza. La ministra di origine siciliana ha conseguito la laurea specialistica
in Storia della Filosofia presso l’Università degli Studi di Catania
nell’a.a. 2007-08 con votazione 110 e lode e una media di 30/30 agli
esami e, nel dicembre 2013, una laurea magistrale in Giurisprudenza
all’Università di Pavia con votazione finale 105/110 e media degli
esami di 28/30. Lucia Azzolina ha sempre rivendicato di essersi
laureata a Pavia “mentre continuava ad insegnare, contemporaneamente,
nelle Scuole secondarie di secondo grado” (dal 26 settembre 2008 ha
ricoperto l’incarico di docente di storia e filosofia in alcuni licei
di La Spezia e Sarzana).
Antonio Mazzeo
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Io sono un
maestro di scuola primaria, e non un docente universitario, per cui
posso garantire che i danni arrecati dalla didattica a distanza in
questo segmento, e direi in tutto il primo ciclo dell'istruzione, sono
notevoli. C'è chi, invece, ripete come una sorta di mantra spirituale
la tesi propagandista che la DaD avrebbe "salvato la scuola"
dall'emergenza pandemica. Io so solo che c'è chi ha lavorato sodo, per
non sortire granché dai propri alunni, ed a parità di retribuzione, e
chi si è "grattato la schiena", per dirla senza peli sulla lingua,
percependo regolarmente lo stipendio. Direi che è la prassi vigente
anche nella realtà quotidiana di chi vive la scuola in presenza, e
direi in tutto il mondo del lavoro:
"Fantozzi docet". Ma non è il punto centrale del ragionamento. Non mi
interessa il "divide et impera" tra i lavoratori della scuola. Dicevo
che c'è chi si dimostra convinto, in buona o in mala fede, che "la DaD
ha salvato la scuola".
Lucio Garofalo
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Dirigenti Scolastici: Concorso per i precari e Corso-concorso per Dirigenti scolastici: questi i nodi del DL 22 |
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Ormai da giorni il
mondo della Scuola e l’intera Nazione attendono con ansia che il
Decreto Legge n. 22 dell’ 8/4/2020 venga convertito in Legge. La
scadenza del provvedimento è imminente, infatti il 7 Giugno, se non
dovesse essere varato definitivamente ed approvato in sede
parlamentare, il Decreto decadrebbe, con gravi e prevedibili
disagi. Tuttavia il dibattito ferve nelle aule, non scolastiche, ma
della Politica. Vediamo un Parlamento spaccato in linea
trasversale: il PD e LeU convengono con le
opposizioni rappresentate da Forza
Italia, Lega, Fratelli d’Italia, nell’auspicare
che si dia luogo ad una modalità d’assunzione dei docenti precari
storici che non passi attraverso concorso ordinario, oggi francamente
improponibile per varie ragioni. Infatti è fantascienza immaginare che
si possa approntare e realizzare un concorso nel torno dei mesi estivi
ed in fase di ripartenza nazionale, quando ancora la pandemia non è
affatto debellata per stessa ammissione del Governo e del Comitato
Tecnico-scientifico. Del resto il Movimento Cinque Stelle
è coeso e si stringe intorno alla Ministra Azzolina, ribadendo che la
selezione dei docenti va fatta sulla base di criteri meritocratici.
Ultimamente anche Italia Viva,
il partito di Renzi, sta condividendo tale punto di vista.
Maria Làudani
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Già circa quaranta giorni sono trascorsi dalla chiusura
delle Scuole sull'intero territorio nazionale, causa coronavirus, e noi
docenti siamo pronti ad una riflessione sui metodi ed i mezzi scesi in
campo per affrontare l'emergenza. La prima, epidermica sensazione è
che, ad oggi, fatta eccezione che per le mere petizioni di principio,
il sostegno del Governo e del MIUR sia stato (e continui ad essere)
quasi invisibile. Tutto è ricaduto sulle spalle larghe di Dirigenti
scolastici, di ATA, di insegnanti, delle famiglie. Una specie di
"armata Brancaleone" si è radunata, con il suo portato di competenze
raccogliticce e difformi, ma con uno straordinario entusiasmo e spirito
di sacrificio, con vero eroismo. La Scuola si è "reinventata": dalle
realtà più grandi delle metropoli ai piccoli Istituti di paese, nessuno
si è tirato indietro, con quello che ha potuto: tablet, computer,
smartphone, telefono tradizionale. Tutti ci siamo attivati, dai docenti
che bazzicavano da anni con le TIC a chi si barcamenava a stento con
WhatsApp per comunicare tramite videochiamata con nipotini lontani:
tutti!
È proprio il caso di dirlo, parafrasando un'immagine suggestiva: " la grande proletaria (digitale) si è mossa".
Maria Làudani
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Mi viene in mente una frase di Primo Levi, il quale, riferendosi alla tragedia dell'Olocausto, ha scritto: comprendere è impossibile, conoscere indispensabile. Non si possono dimenticare i momenti forti, drammatici, che la vita ci riserva, non si può dimenticare l'angoscia che ti divora e l'ansia che prende il sopravvento, non si può dimenticare la paura che incombe. Così come non si possono comprendere un evento, una sensazione, uno stato d'animo, se non si provano in prima persona. Ma è bene conoscere, anzi, doveroso. Dunque è bene raccontare, testimoniare. Raccontare oggi per capire domani, per informare, per lasciare sui libri di scuola la storia di questa catastrofe collettiva, che colpisce come un fulmine a ciel sereno, che ti costringe a casa e ti tiene distante dai colleghi, dagli amici e, questa la vera tragedia, anche dai tuoi familiari. Il nemico invisibile ha separato nonni e nipoti, mogli e mariti, docenti ed alunni, e ci lascia col fiato sospeso senza ancora nessuna certezza, se non quella che non si tratta di una normale influenza, che occorre attendere un'inversione di tendenza e che, fatti eccezione i motivi strettamente necessari, si rimane in casa. E qui viene la parte più bella, quella che ad ordinanza appena sfornata spaventava tutti, tutti noi che, abituati a ritmi frenetici, guardavano con paura, attoniti, increduli, l'idea di non dovere più uscire. Cristina Pettinato Scuola Secondaria di I grado “Dante Alighieri” Catania
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Voce alla Scuola: Educazione e Social nel periodo del Coronavirus. Nostalgia di scuola. |
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In queste
settimane, il coronavirus sta spaventando un
po’ tutti, anche se razionalmente possiamo comprendere che, ad oggi, la
situazione è sotto controllo.
La chiusura delle scuole, la limitazione d’incontri e
convegni, le dettagliate e rigorose indicazioni emanate dal Governo e
dalla
Protezione civile, stanno creando un clima di forte tensione emotiva
dettata
dalla paura, da una psicosi d’incertezza e di mutamento delle
tradizionali
forme di relazione sociale e civile.
Il saluto, la stretta di mano e l’abbraccio e poi
ancora le poltroncine distanziate, le condoglianze ai funerali, l’acqua
benedetta in chiesa, la comunione nella mano, le messe in TV, ed infine
le
lezioni a distanza sono tutti segni d’innovazione, volti a mutare lo
stile di
relazione tra le persone.
Questo momento di emergenza, che sollecita unità e
convergenza da parte di tutte le forze politiche e di tutti i cittadini
con un
forte senso di responsabilità, come ha sollecitato il Presidente della
Repubblica,
impegna gli educatori ed i genitori a compiere specifiche azioni e
finalizzati
interventi.
Giuseppe Adernò
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La paura è,
com'è noto, una pulsione ancestrale del genere umano, è un impulso
ferino ed irrazionale, preesistente ad ogni stadio della civiltà e a
qualsiasi forma di cultura e di raziocinio, è un elemento insito nella
stato di natura animale ed è riconducibile all'istinto più antico e
primordiale di auto-conservazione della specie. La paura discende da un
sentimento più che naturale, ossia il terrore inconscio ed
incontrollabile della morte. Perciò, la paura è una pena che si sconta
e si vince vivendo. Sin dai suoi lontani primordi, l'umanità ha
imparato (per una necessità insopprimibile, e non per volontà) a
convivere con lo sgomento destato dalla furia naturale e dalle sue
terribili manifestazioni più frequenti: tuoni e fulmini, terremoti,
eruzioni vulcaniche ed altri cataclismi. Nel corso dei millenni della
preistoria, l'uomo ha provato ad esorcizzare la paura, cercando di
interpretare i vari fenomeni fisici come eventi soprannaturali di
origine divina. In tal modo sono sorte le antiche religioni mitologiche
che affondano le loro radici nei timori più ancestrali e remoti
dell'umanità.
Lucio Garofalo
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Salute: Delirio da coronavirus 'Non abbiate paura' |
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La psicosi del virus ha infettato la società in tutti gli aspetti e nelle sue molteplici dimensioni. Insieme ai pochi ammalati contagiati si registra il crollo dell’economia, del commercio, del turismo, della serenità familiare, della vita ordinaria e normale, delle attività e dei progetti scolastici e persino la dimensione religiosa è stata intaccata da un terribile virus che non si era mai verificato nella storia. In questi giorni abbiamo assistito alla chiusura delle chiese, luogo di preghiera e di speranza, che non dovrebbero essere equiparati ad un cinema o ad un teatro. Non celebrare la Messa, che rinnova il sacrificio della Croce e realizza un ponte tra l’uomo e Dio, significa aver perso la fiducia nel divino e nel soprannaturale. Valorizzare il “digiuno eucaristico” è come indorare una pillola amara, che resta tale.
Giuseppe Adernò
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A partire
dalla piena attuazione dell’art. 34 della Costituzione, la Ministra
Lucia Azzolina ha reso pubblico l’atto di indirizzo per l’anno 2020 nel
quale si evidenziano le finalità ed i principi generali, le priorità
politiche e l’attività di programmazione del suo dicastero. Dalla
lettura del testo scaturiscono le 13
priorità politiche che declinano la visione del sistema
scolastico italiano per i prossimi anni. Da una attenta lettura delle
priorità, Ancodis vuole porre l’attenzione alla “ Valorizzazione e sviluppo professionale del
personale scolastico” (punto n. 5) poiché ritiene che se al
centro del sistema scolastico italiano c’è il diritto allo studio per
tutti gli alunni, il garante di questo diritto è rappresentato dai
docenti che ne attuano – nella libertà di insegnamento – l’azione
educativa e formativa. E tra i docenti, la componente riconosciuta nella nomenclatura
giuridica quale Collaboratori dei DS o Figure di sistema
nell’apprezzare quanto scrive la Ministra - in particolare, dove
afferma che “ occorre promuovere, con
pari dignità e nella diversità dei ruoli, il valore sociale di tutte le
professionalità della Scuola
per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del
diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il
recupero delle situazioni di svantaggio………” - fa rilevare
altresì che non si presta alcuna attenzione alla realtà scolastica che
si concretizza nel funzionamento, nella organizzazione e nella
programmazione.
prof. Rosolino Cicero
Presidente ANCODIS Palermo
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Voce alla Scuola: Cara Lucia Azzolina, prima che diventassi ministro, eri d’accordo su tutto quello che ho scritto in questo articolo. Oggi lo sei ancora? |
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L'Italia
non ha bisogno di schiavi e stupidi utili, di test(Invalsi)-man ma di
una scuola di qualità.
L'Invalsi “testificio” è uno strumento pericoloso che annulla il
pensiero critico, non permette l'analisi e la risoluzione dei problemi
diversificati, non tiene conto delle diverse situazioni territoriali,
sociali e di disabilità degli studenti e dà un voto ad un docente che
eredita la classe con lacune, trasformandolo di colpo in un insegnante
incompetente. Il sindacato Unicobas dice NO alla scuola dei
“testifici”! E’ contro la Legge 107/2015. Noi protestiamo contro la
cancellazione per tutti, della titolarità di istituto, contro la
disparità di trattamento per e fra i neo-assunti, contro gli ambiti
territoriali grandi quasi come i territori provinciali.
Paolo Latella
Unicobas Scuola e Università
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Gentilissima Ministra Azzolina, Sin dalle prime interviste che Lei, da deputata del Movimento Cinque Stelle, nonché da componente della Commissione Cultura e Scuola della Camera, ha rilasciato per il settimanale L'Espresso in relazione al concorso per Dirigente scolastico, cui stava prendendo parte, ho percepito un certo disagio e disappunto. Indubbiamente ciascuno è libero di partecipare ad un pubblico concorso ma, forse, dai "politici" noi, cittadini comuni, pretendiamo un rigore morale ed un disinteresse superiore a quello dell'uomo della strada. Così mi sarei attesa un atto di trasparenza e di rinunzia da parte Sua, la dimostrazione incontrovertibile dell'illibatezza morale e del disinteresse di una giovane e brillante esponente del Partito che dichiara programmaticamente il proprio credo fatto di Giustizia ed Equanimità, senza infingimenti. Lei ha fatto una scelta diversa; ne aveva diritto. Adesso, tuttavia, le nubi sul Suo capo si addensano sempre più fitte: quale Ministra dell'Istruzione rappresenta parte in causa nel pronunciamento con cui, il 2 Luglio 2019, il TAR ha annullato il concorso per Ds e su cui il Consiglio di Stato dovrà porre la parola definitiva. Contemporaneamente, però, è anche tra i concorrenti che, in caso di conferma d'annullamento, si vedrebbero restituiti al ruolo di docenti. Mi pare più che evidente il conflitto di interessi. Inoltre, il Suo predecessore, Professor Fioramonti, già aveva accolto un confronto con vari Comitati di Ricorrenti ed ha fornito in visione un certo numero di elaborati degli idonei al concorso. E con Lei? Tutto tace, tutto fermo. Con stima, Maria Làudani
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Stasera nel salotto
logoro e sempiterno di Vespa va in onda il "confronto" fra Salvini e
Renzi. Ne ho visto qualche minuto l'anteprima e ho capito che per me
poteva bastare, temevo l'orticaria, per varie ragioni. Il cliché di uno
spettacolo logoro con due personaggi che fanno a gara a chi le spara
più grosse, che si rinfacciano errori, cadute, cercando ciascuno il
proprio applauso scrosciante. Ma no, la politica è altro, è piacere del
confronto, anche serrato, ma su progetti, o almeno programmi per una
società, è capacità di immaginare, di costruire, di andare oltre il
possibile. Non è una guerra fra bande con gli spettatori legati al tubo
catodico, in dormiveglia, o vogliosi di rivincita come allo stadio.
Sara Gentile
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Ambiente: Saluti e lettera-riflessione sulla manifestazione per il futuro del pianeta |
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Carissime Studentesse
e Carissimi Studenti,
qualunque scelta facciate, sia che entriate a scuola sia che
partecipiate alla manifestazione per il futuro del pianeta, non sarà
neutra; sarà neutro, cioè inutile in questo caso, approfittare dello
“sciopero” per farvi un giorno di vacanza. Non preoccupatevi della
giustificazione o meno, preoccupatevi invece di compiere una scelta
consapevole e responsabile, qualunque essa sia. Aderite personalmente,
aderite come classe, oppure state a scuola, ma che sia nella libertà,
cioè senza la costrizione del giudizio di chi non la pensa come voi,
senza la paura di eventuali provvedimenti, a partire da un confronto
aperto con le vostre famiglie e i professori. Consapevolezza, libertà,
responsabilità; senza di esse rischiate di essere manipolati, di
seguire la massa inconsapevolmente, di agire vanamente. Per questo
studiamo, fatichiamo sui libri, ci confrontiamo sull’attualità, ed uso
il plurale perché ciò riguarda anche me, ogni docente che voglia essere
un educatore.
Vostro prof. Marco Pappalardo
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Didattica: Un'annosa 'quaestio', la presunta didattica delle competenze |
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La presunta
"didattica delle competenze", che oggi è il nuovo verbo e l'imperativo
categorico della "scuola-azienda", non tiene affatto conto di una
considerazione logica elementare e di carattere generale, che è
addirittura di "buon senso", traducibile in un'organica ed efficace
sintesi dialettica tra la teoria e la prassi. È la soluzione più
corretta rispetto ad un'annosa diatriba che colloca i due termini in
perfetta antinomia. In realtà, i due termini concettuali non si
escludono, né si precludono tra loro, se non in una ingannevole
mistificazione di tipo ideologico, di sponde di pensiero speculari ed
antitetiche, che si delineano in maniera altrettanto astratta ed
estremista: idealismo ed empirismo. In altri termini, teoria e prassi,
idea ed esperienza, o come dir si voglia, cioè conoscenze teoriche e
competenze pratiche, forniscono entrambi una serie di valori che si
compenetrano tra di loro in una relazione di interdipendenza e di
reciprocità dialettica. Per cui anteporre ed esaltare un elemento a discapito dell'altro, o
viceversa, è un errore anzitutto dal punto di vista logico. Sotto il
profilo squisitamente didattico-cognitivo, la recente disputa tra chi
si ostina a privilegiare ed osannare il valore assoluto dei "compiti di
realtà", la priorità di competenze tecniche verificabili/certificabili
formalmente, ad onta delle conoscenze e del sapere teorico, inteso in
una visione astratta, si risolve in un vincolo di interdipendenza e di
interconnessione sia a livello logico-dialettico, che sul versante più
strettamente didattico e pedagogico, tra i due coefficienti, ...
Lucio Garofalo
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Riforma: Profondo sud: i danni della legge 107 e il meridione sempre più povero |
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Apprendiamo
tristemente i dati riportati su un articolo della Sicilia, in data 8
settembre 2019. In seguito a un calo demografico, all'aumento di
trasferimenti e alla mancanza di servizi, il numero degli alunni
per l'anno scolastico 2019/2020, si è ridotto drasticamente. Ci sono
circa 12000 studenti in meno nelle nostre classi, così riferisce anche
l'onorevole Josè Marano del M5S, la quale presenterà a breve
un'interrogazione al Parlamento della regione Sicilia, chiedendo misure
di intervento. Negli ultimi 10 anni, si è registrato uno " svuotameno"
delle regioni meridionali ( solo in Sicilia 500000 persone), a cui ha
contribuito anche la " Buona Scuola" costringendo tante docenti e tanti
docenti a trasferirsi, in molti casi con figli piccolissimi
a seguito, a migliaia di kilometri dai luoghi di residenza e in seguito
a una assunzione e a una mobilità obbligatoria.
Nonsisvuotailsud
Esiliati Attivi
Nastrini Liberi Uniti
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Linda Zambon docente
di sostegno in servizio a Torre Pellice (Torino), ora
vincitrice del concorso a Dirigente, prima di lasciare la “sua” scuola
scrive una lettera al Ministro, pensando ai suoi alunni
autistici. La lettera resterà senza risposta, anche a causa della crisi
di Governo, ma rimane vivo e attuale il messaggio che si intende
trasmettere.
Lodevole l’impegno e il desiderio che non venga distrutto il lavoro
svolto negli anni.
Anche le norme e le leggi (elettorali) devono rispettare il lavoro dei
docenti e dei docenti di sostegno. Tanto lavoro viene
realizzato in classe, poi durante le vacanze per dare pulizia o per
predisporre le aule per i seggi elettorale, viene distrutto un
patrimonio di documentazione didattica prezioso. La didattica rimane
senza tracce di memoria e ogni volta occorre ricominciare da capo.
Altro che continuità! Sta a noi avere a cuore e considerare
importante il proprio lavoro, esserne gelosi non è un peccato.
Quis habet aures audiendi, audeat !!!!
Giad
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La povertà non è solo
e semplicemente una condizione di grave privazione e afflizione
materiale, ma altresì di sofferenza interiore. È motivo di vergogna ed
imbarazzo, per cui si fa di tutto per negare e celare tale situazione
deprecabile in una società capitalistica e consumistica, che esalta
l'ideologia del benessere e del mercato, il potere e il prestigio
derivanti dal denaro. Non a caso, la percentuale dei "poveri
invisibili" è in costante aumento. Essi ci sono, subiscono in silenzio,
sopraffatti dal senso di profondo disagio e mortificazione morale per
l'umile condizione socio-economica ed esistenziale in cui si è
precipitati. Si tratta di persone che, magari, fino ad ieri godevano di agiatezze
materiali, successo e privilegi, improvvisamente costrette nell'abisso
della povertà dalla crisi socio-economica galoppante, individui che
hanno perso casa e lavoro, accusando gli effetti dolorosi della
recessione, per cui incontrano difficoltà a mantenere sé stessi e le
proprie famiglie.
Lucio Garofalo
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Il Ministro
dell’Istruzione, Marco Bussetti incontrando i neodirigenti della CISL
ha dichiarato parlando della situazione del concorso a dirigenti
scolastici. “ Rispettiamo qualsiasi
decisione che la Magistratura vorrà prendere in futuro, ma proveremo a
vincere anche nel merito”. Ed ha concluso . “ Noi abbiamo agito seguendo quelle che
erano le procedure che ci consentivano di ricorrere e l’abbiamo fatto
al Consiglio di Stato”. Sarà vero che il Ministero ha seguito le procedure corrette per
controbattere il ricorso ma credo debba ancor più ammettere i numerosi
errori commessi nel rinvio della prova preselettiva della Sardegna;
nell’accoglienza di alcuni privilegiati candidati che hanno riportato
nella prova preselettiva un punteggio inferiore a quello indicato nel
bando; nei criteri “indipendenti” delle singole sottocommissioni, ora
molto ristretti nelle ammissioni, ora con votazioni molto generose;
nell’aver telecomandato il lavoro delle commissioni circa il numero dei
candidati da ammettere alla prova orale ed anche in merito alla prova
orale si registrano numerose scorrettezze.
Un docente ricorrente
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Dirigenti Scolastici: Le petizioni per la regionalizzazione ed i paventati ricorsi degli aspiranti Ds con riserva |
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Nelle ultime ore si assiste all'incessante diffusione di comunicati e di petizioni da parte dei Ds idonei "con riserva", i quali richiedono a gran voce la regionalizzazione della scelta della sede, allo scopo di non subire "l'angoscia" di allontanarsi dai propri luoghi di residenza anagrafica. Per sfuggire alla sanzione del depennamento dalla tanto attesa (ma precaria) graduatoria di merito, che a giorni verrà pubblicata, ed in spregio al disposto del bando concorsuale, che prevede l'attribuzione di sedi a livello nazionale, è stata elaborata dagli aspiranti Ds una petizione diretta a concedere la possibilità, a ciascun candidato utilmente collocato nella graduatoria di merito, di indicare, ai fini della nomina, una o più regioni in ordine di preferenza; al termine di tali operazioni dovrebbero essere costituiti degli elenchi regionali degli aspiranti, ordinati in base al punteggio finale di merito conseguito da ciascun candidato, che abbia espresso una preferenza per tale Regione. Ciascun candidato posto negli elenchi regionali sarebbe chiamato per l'immissione nei ruoli della dirigenza compatibilmente con i posti disponibili in ciascuna regione. Avv. Enza Pamela Nastasi
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Dirigenti Scolastici: Concorso Ds 2017.Verso l’impugnazione della graduatoria. Il Tar sospende i giudizi,in attesa del Cds |
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Il 16.07.2019
si è celebrata innanzi al Tar
Lazio, Sezione Terza bis, l'udienza per l'esame di
alcuni ricorsi proposti dai candidati non ammessi alla prova
orale.
Si è trattato della prima udienza
a seguito dell'emissione delle ordinanze cautelari gemelle,
con le quali il Consiglio di Stato, sezione VI, ha sospeso
l'efficacia delle sentenze del Tar n. 8655/2019, n. 8670/2019, che
hanno disposto l'annullamento del concorso per dirigenti scolastici
2017.
Un'udienza molto attesa quella del 16.07.2019, dalla quale si facevano
discendere scenari tendenzialmente volti verso una
possibile sentenza, che, sulla scia dei
provvedimenti emessi a seguito del 2
luglio 2019, dichiarasse i ricorsi improcedibili per sopravvenuta
carenza di interesse.
Avv. Enza Pamela Nastasi
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Dirigenti Scolastici: Plauso alle ordinanze di sospensione dell’efficacia esecutiva delle sentenze del Tar. Concorso Ds 2017 |
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A seguito
delle ordinanze cautelari gemelle, emesse il 12.06.2019 dal
Consiglio di Stato, sezione VI, giuste istanze cautelari
avanzate con gli appelli proposti dal Miur, avverso
le sentenze del Tar n. 8655/2019, n.
8670/2019, con le quali è stato disposto l'annullamento del concorso
per dirigenti scolastici 2017, in qualità di ricorrente, perché
esclusa dalla prova orale, ma, ancor più,
in quanto avvocato, reputo indispensabile
esporre quanto di seguito.
La concessione di una mera sospensiva,
fondata sulle sole ragioni di interesse
pubblico, non può in alcun modo
destituire di fondamento le doglianze
espresse nel merito dei ricorsi e
ritenute meritevoli di accoglimento da parte del Tar, con
sentenze coraggiose, storiche ed epocali.
Lampante è che il Consiglio di
Stato non abbia speso una sola
argomentazione sul merito delle censure,
demandando all'udienza di discussione del 17.10.2019 ogni valutazione.
Avv. Enza Pamela Nastasi
(il cui elaborato della prova scritta è stato corretto dalla
sottocommissione n. 28, con numero di ammessi all'orale prossimo
al 10%)
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L’Assemblea
Nazionale (organizzata da Appello per la scuola pubblica, Autoconvocati
della scuola, ASSUR, Comitato 22 marzo per la difesa della scuola
pubblica, LIPScuola, Manifesto dei 500) che si è tenuta a Roma il 7
luglio presso il liceo Classico “Tasso” per il ritiro di qualunque
Autonomia differenziata, a cui hanno partecipato 200 persone e 70
associazioni di diverse categorie e settori provenienti da 38 città si
costituisce in "Comitato provvisorio nazionale per il ritiro di
qualunque Autonomia differenziata”.
Si impegna nella costituzione di Comitati locali di scopo per il ritiro
di ogni forma di Autonomia differenziata, che facciano crescere la
consapevolezza che questo provvedimento minerebbe alle fondamenta la
prima parte della Costituzione repubblicana, i diritti universali e le
conquiste dei lavoratori.
autoconvocati.scuola@gmail.com
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Esame di Stato: Caldo canicolare, basta con l'esame di Stato tra fine giugno e luglio. Bisogna anticipare l'esame di maturità |
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"In Italia bisogna
prendere atto che la situazione climatica è fortemente cambiata, visto
che dopo la prima metà di giugno già sono presenti, da qualche anno a
questa parte, specialmente al sud, temperature canicolari, più tipiche
del periodo ferragostano e dei paesi equatoriali - premette Gennaro
Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. In queste
condizioni costringere circa 520mila studenti, insieme a un esercito,
tra presidenti e commissari che compongono le 13.161 commissioni
d'esame, a passare anche otto ore in aule, prive dei confort minimi
indispensabili per creare condizioni quantomeno accettabili, per
circa 20 giorni, con temperature e tassi igrometrici intollerabili,
rappresenta una vera e propria tortura ". "Anche sotto questo aspetto, la situazione dell'edilizia
scolastica, almeno in alcune Regioni, presenta notevoli carenze -
continua Capodanno -. Pochi gli edifici scolastici dotati di impianti
di climatizzazione adeguati e diffusi in tutti gli ambienti. Peraltro,
anche se il D.M. 18 dicembre 1975, dettante norme tecniche aggiornate
relative all'edilizia scolastica, per la temperatura fa espresso
riferimento solo al periodo invernale, ciò non pertanto viene
prescritto un valore di 20 °C all'interno delle aule, con
un'oscillazione soli di 2 °C, ed un tasso dell'umidità relativa
dell'aria ambiente tra il 45% e il 55% ".
Gennaro Capodanno
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Voce alla Scuola: La scuola odierna, non solo in Italia, ridotta ad essere una scuola finta |
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La scuola odierna, non
solo in Italia, è da anni ridotta ad essere una scuola finta, ma per la
semplice ragione che ne hanno voluto fare altro: una "azienduola", nella migliore (?) delle ipotesi. Vale a dire che
hanno alienato, ovvero mercificato la funzione della scuola pubblica e
ne hanno fatto una finzione caricaturale di azienda, una sorta di ibrido
mostruoso tra l'azienda e la scuola (un'azienduola, per l'appunto). E
si sa che in un'azienda (finta o vera che sia, poco importa) dominano le esigenze
del mercato e che nel mondo del commercio i clienti (o gli utenti: nel
nostro caso, i genitori e i figli) hanno sempre ragione. Soltanto così si
spiega l'umiliazione crescente e la svalutazione della professione
docente e l'annientamento del valore di una scuola autentica e seria,
cioè autorevole e credibile. Una scuola che finge di valutare
(ovverosia assegnare percentuali che poi si traducono in fasce di livello e voti), in cui
vige la dittatura dell'Invalsi e di quella docimologia che si è
tramutata in ideologia della valutazione, in un puro stile aziendalista
(anzi, pseudo tale), comporta proprio tali conseguenze.
Lucio Garofalo
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Non condivido la
battaglia portata avanti da alcuni interessati, rispetto alla norma
contenuta nel decreto "concretezza", che prevede il controllo
biometrico di presenza sul posto di lavoro per tutto il personale
pubblico, inclusi i dirigenti scolastici. Anche quest'ultimi infatti
sono impiegati dello Stato con un orario di lavoro in presenza
stabilito contrattualmente, da rispettare al pari di tutto il restante
personale della scuola, sottoposto da sempre a controlli di legge. Tra
l'altro pure gli insegnanti svolgono diverse attività al di fuori del
proprio orario scolastico, come, solo per esemplificare, la
correzione dei compiti scritti, ma ciò non pertanto devono
garantire la loro presenza a scuola, attestata dalle firme su registri
di vario genere. Nella mia lunghissima attività di docente nelle scuole
pubbliche ho avuto modo di riscontrare l'importanza della presenza
fisica del dirigente scolastico all'interno della scuola, tanto più
oggi per le delicate quanto complesse funzioni che gli competono dal
ruolo, funzioni che non possono certo essere delegate a docenti
collaboratori dello stesso dirigente.
Gennaro Capodanno
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Riforma: I 'veri' problemi della scuola |
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La decisione del
Governo di introdurre, con il disegno di legge Concretezza, il
controllo biometrico anche per la dirigenza scolastica rischia di
alimentare sterili quanto inutili polemiche, perdendo di vista i veri
problemi della scuola in Italia. Peraltro nessun docente si è mai
lamentato per il fatto che deve adempiere a una serie di formalità per
attestare la sua presenza a scuola, né si è mai richiamato alla libertà
d'insegnamento per opporsi a questa prassi consolidata. Orbene
indipendentemente dall'analisi che si potrebbe fare mettendo a
confronto le modalità precedenti di lavoro della dirigenza scolastica,
che prevedevano una presenza ordinaria di 36 ore settimanali, anche su
base plurisettimanale, all'attuale libertà di organizzare
autonomamente tempi e modi della propria attività che non
significa come e quando si vuole ma che comporta invece impegno,
organizzazione, disponibilità, tempestività, presenza senza mai
dimenticare che tutto ciò deve comunque avvenire, sempre e comunque, in
assoluta trasparenza, guardiamo ai risultati conseguiti nel mondo
dell'istruzione pubblica, prendendo spunto da recenti indagini
OCSE-PISA, Programme for International Student Assessment, pubblicati
sui mass media.
Gennaro Capodanno
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Gent.ssimi
mi incuriosisce la notizia della regione Veneto che, a causa della
mancanza di medici, recupera i pensionati per rispondere al bisogno di
cure in crisi per mancanza di nuovi laureati. Un problema simile
accadde nell’agosto 2013 per i presidi delle scuole statali: allora una
legge assurda e imbrogliona mandò un anno prima in pensione oltre 300
dirigenti scolastici statali. E così negli anni successivi. Assurda
perché a solo un mese dall’inizio delle lezioni lasciò centinaia di
scuole senza direzione scolastica, nel momento delicato in cui si
doveva preparare l’avvio del nuovo anno di scuola. Imbrogliona perché
lo faceva per “dare spazio ai giovani”: ma a tutt’oggi, dopo quasi sei
anni quasi 3000 scuole statali su 8000 sono senza preside titolare e un
povero concorso per nuovi dirigenti scolastici iniziato tre anni fa
(con tre anni di ritardo) non riesce ancora e finire e, nonostante le
promesse, non ci saranno nuovo presidi neppure per settembre 2019.
Roberto Pellegatta
… preside in pensione
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Riforma: Siamo prossimi all’eutanasia dell’autonomia scolastica: passare dal PTOF al PAS! |
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L'8 marzo
1999 è stato promulgato il DPR 275 "Regolamento recante norme in
materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'art.
21 della legge 15 marzo 1997, n. 59" che ha avuto applicazione dal 1°
settembre 2000. L'autonomia scolastica ha modificato notevolmente il
mondo della scuola unitamente alle relazioni interne ed esterne: siamo
passati da "scuola" ad "Istituzione scolastica" con ruoli e funzioni
nella quale l'autonomia, la vision e la mission orientano il patto
formativo con le famiglie, la ricerca e l'impiego di tutte le risorse
finanziarie, l'organizzazione e la gestione delle risorse umane e
professionali. Nell'intenzione del legislatore, la scuola doveva evolvere in
istituzione giuridica autonoma investita in primo luogo del compito
fondamentale di identificare gli specifici bisogni formativi,
culturali, organizzativi e di sviluppo delle rispettive comunità
territoriali, entro i limiti costituiti dagli obiettivi nazionali,
dagli standard e dai requisiti del servizio di istruzione fissati dallo
Stato.
Il Presidente ANCODIS - Palermo
prof. Rosolino Cicero
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Caro Premier Giuseppe Conte e caro Ministro Luigi Di Maio, cosa state per fare? |
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Caro
Premier Giuseppe Conte e caro Ministro Luigi Di Maio,
vorrei che leggeste questa lettera, userò le parole di Andrea Camilleri
per spiegare perché “l’autonomia differenziata” con le 23 deleghe
chieste dal Veneto, dalla Lombardia e dall’Emilia Romagna, diventa un
pericoloso tentativo di secessione a discapito delle regioni del Sud.
Vi chiamerò Giuseppe e Luigi,
Dunque, volevo dirvi che noi insegnanti, educatori, genitori, studenti,
assistenti amministrativi, tecnici, collaboratori scolastici, che
amiamo la scuola pubblica statale, siamo indignati. Lo so che, proprio
in questi ultimi tempi, è un termine inflazionato ma non ne trovo uno
migliore per manifestarvi il nostro sdegno per quello che state per
approvare.
Lo sapete vero che gli studenti del Sud non sono figli di un dio minore?
Giuseppe e Luigi, volete che partiamo da lontano?
E allora, mi permetto di ricordarvi che nell’anno 1100, mentre al nord
si brancolava nel buio del Medioevo, al sud c’era il primo Parlamento
della storia, il primo parlamento d’Europa.
Facciamo un bel salto e arriviamo al 1861.
Paolo Latella
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Nel giorno della memoria, oltre a mettere in campo nuove
iniziative, sarebbe il caso di onorare quelle già poste in essere negli
anni scorsi. Mi riferisco, in particolare, al roseto ed alla targa che
vennero collocati dall’amministrazione comunale partenopea nel novembre
2007 nel parco Mascagna, già conosciuto come giardini di via Ruoppolo,
in occasione del settantesimo anniversario della nascita di Sergio De
Simone, l’unico bambino italiano dei 20 che furono uccisi nella scuola
di Bullenhuser Damm, nato a Napoli, nel quartiere Vomero, il 29
novembre 1937, al quale peraltro il Comune di Segrate ha dedicato da
tempo un auditorium ed un giardino. Un evento, quello della
collocazione della targa e del roseto nel
suddetto parco che, all’epoca, sali alla ribalta delle cronache anche
per un clamoroso ossimoro, dal momento che la scritta sulla prima
targa, poi subito sostituita dopo le polemiche suscitate, esordiva con
“A peritura memoria”.
Gennaro Capodanno
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Lavoro: Ministro Bussetti, i problemi della scuola sono ben altri! |
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Il ministro
dell'istruzione Bussetti, rispolverano un tema non nuovo, visto che è
stato trattato anche da alcuni suoi predecessori, occupandosi di una
questione che, in verità, compete esclusivamente alle scuole e,
segnatamente, alla garantita autonomia didattica dei singoli docenti,
ha annunciato l'invio di una circolare finalizzata a limitare
l'assegnazione di compiti agli studenti per le vacanze natalizie. Al
riguardo si è aperto un dibattito che rischia di distogliere
l'attenzione dai gravi problemi che continuano ad affliggere la scuola
italiana e che attendono immediate e concrete iniziative dello stesso
ministro. Come, per citarne solo alcuni, la necessità di reperire
maggiori risorse economiche, nella legge di bilancio in discussione in
Parlamento, anche per poter consentire adeguati incrementi salariali al
personale scolastico, o l'importanza di potenziare il monte ore minimo
da destinare ai "percorsi per le competenze trasversali e per
l'orientamento", la nuova denominazione della vecchia alternanza scuola
lavoro.
Gennaro Capodanno
gennarocapodanno@gmail.com
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Il concorso per il
reclutamento dei 2416 Dirigenti Scolastici bandito con decreto
Direttoriale pubblicato nella Gazzetta ufficiale n° 90 del 24/11/2017,
si sta svolgendo nel caos più totale. Anche se da un'analisi più
approfondita si potrebbe arrivare a concludere che è incostituzionale,
poiché non prevede una soglia minima per il superamento della prova
preselettiva ma si "affida ad un calcolo senza criterio di logica (il
triplo dei posti messi a disposizione)" per la definizione della soglia
minima di ammissione alla prova scritta. La data individuata dal MIUR,
il 23 Luglio, inoltre è risultata per molti candidati una data non
propria adeguata in quanto non consentiva idonea preparazione per
mancanza di tempo, in quanto molti docenti erano impegnati fino a
qualche giorno prima nelle commissioni degli esami di stato, una
petizione indirizzata al Ministro dell'istruzione firmata da circa
17.000 candidati che ne chiedeva il rinvio è rimasta inascoltata.
sebastianolatorre@libero.it
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Sulla rimozione
della traccia di Storia dall’esame di Stato. Il Coordinamento della
Giunta centrale per gli studi storici e delle Società degli storici
(Cusgr, Sis, Sisem, Sisi, Sismed, Sissco) ha appreso oggi con grande
sconcerto delle modifiche riguardanti la prima prova scritta dell’esame
di stato (Circolare MIUR n. 3050 del 4 ottobre 2018 e Documento di
lavoro della commissione presieduta da Luca Serianni). La scomparsa
della tradizionale traccia di Storia dalle tipologie previste per
l’esame di maturità sembra seguire un percorso di marginalizzazione
della storia nel curriculum scolastico, già iniziato con la diminuzione
delle ore d’insegnamento negli istituti professionali. Si tratta di
un’immotivata novità che riduce di fatto la rilevanza della Storia come
disciplina di studio in grado di orientare i giovani nelle loro scelte
culturali e di vita. Svilire in questo modo la specificità del sapere
storico nella formazione scolastica significa inoltre accelerare, ....
firmato
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Oggi in
più di 50 piazze in tutta Italia decine di migliaia di studenti
hanno manifestato gridando “Chi ha paura di cambiare? Noi no!” ad un
Paese
che non investe in istruzione e non ascolta i giovani.
I 5000 studenti del corteo di Roma hanno marciato fino al Ministero
dell’Istruzione, dove hanno chiesto a nome di tutti i manifestanti
d’Italia
un incontro con il Ministro Bussetti, per condividere le vere
problematiche
che ogni giorno affrontiamo, nelle scuole e nelle università.
Il Ministro ancora una volta ha scelto di non ascoltarci - dichiara
Giammarco Manfreda, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti
Medi -
non smentendosi rispetto ai giorni scorsi, preferendo unicamente il
dialogo
con il Movimento Giovanile della Lega.
Giammarco Manfreda
Enrico Gulluni
stampa@unionedegliuniversitari.it
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Alla c.a. del Ministro
Bussetti
Siamo un gruppo di docenti della scuola pubblica statale, provenienti
da varie regioni italiane. Abbiamo condiviso il testo di questa lettera
scritta da Enrico Galiano e la stiamo diffondendo in rete, fra le
nostre colleghe e i nostri colleghi docenti, in quanto riteniamo
necessario che, sul tema della libertà d'insegnamento, si sviluppi un
grande dibattito nel Paese, che vada oltre i confini degli addetti ai
lavori. Il ruolo sociale della scuola e di chi ci lavora è
fondamentale, a partire dal dettato costituzionale, per la difesa e la
piena attuazione della democrazia. Per questo, ogni giorno, nelle aule
dove siamo chiamati a svolgere il
nostro compito di educatrici ed educatori delle generazioni più
giovani, terremo sempre presente il valore della libertà di pensiero e
d'insegnamento, affinché le ragazze e i ragazzi italiani, non solo per
nascita, imparino a comprendere e a riaffermare in tutti gli atti della
loro vita questi valori.
Hanno sottoscritto il documento le
docenti e i docenti
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Voce alla Scuola: Napoli, liceo Sannazaro: docenti e studenti a mare per carenza di aule |
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In questi giorni si
apprende, dagli organi d'informazione, che
diversi allievi del prestigioso liceo classico napoletano Jacopo
Sannazaro
non possono entrare in classe, perché non ci sono aule a sufficienza.
Qualcuno avrà fatto male i conti e così il numero di studenti iscritti
è
risultato superiore a quello di coloro che possono essere contenuti
nelle
aule attualmente a disposizione. A questo punto, per rimediare
all'errore,
sarebbero tante le soluzioni che si potrebbero adottare: solo per
esemplificare, abolire la cosiddetta settimana corta, spalmando
l'orario su
sei giorni invece che su cinque, adottare, laddove strettamente
necessario,
il doppio turno, chiedere ospitalità a qualche altra scuola posta nei
dintorni, e, nel frattempo, cercare una nuova sede per una succursale.
Invece no! Si mandano i ragazzi a passeggiare nella villa Floridiana o
a
prendere il sole su qualche lido balneare, stando a quanto si legge
sulle
cronache che accompagnano questa triste quanto inaccettabile vicenda,
che
ci auguriamo trovi al più presto un epilogo, facendo sì che gli allievi
interessati non perdino ulteriori preziose ore di lezione.
Gennaro Capodanno
Presidente Comitato ex allievi liceo
Sannazaro - Napoli
Presidente Comitato Valori collinari
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Negli ultimi tempi,
sono saliti alla ribalta della cronaca frequenti casi
di bullismo scolastico e di teppismo adolescenziale: fenomeno inedito
ed
impensabile, almeno nelle dimensioni in cui oggi si va configurando.
Ogni
giorno si leggono notizie di docenti aggrediti e malmenati dagli
studenti o
dai genitori. Comportamenti sociali deprecabili e da vituperare, senza
se e
senza ma. Detto ciò, vorrei appuntare un paio di cose. In primo luogo,
ogni
adulto, in passato, è stato adolescente. Con tale termine intendo
riferirmi
non solo ad uno stadio esistenziale, ad una età evolutiva fondamemtale
nella crescita e nello sviluppo della personalità sotto ogni punto di
vista: fisico, sessuale, ormonale, psicologico-emotivo, socio-affettivo
ed
intellettuale. È una fase assai delicata, fragile e difficile per ogni
ragazzo o ragazza, che vive una vera e propria "tempesta ormonale". È
un
periodo attraversato da intensi turbamenti, da inquietudini, passioni e
sofferenze, da sogni e desideri, da scoperte e conquiste, da illusioni
e
delusioni, da rabbia e ribellione, da gesti folli e trasgressioni.
Lucio Garofalo
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C'è
una categoria di lavoratori, e precisamente il personale ATA-ITP ex
EE.LL. (DSGA-AA-AT-CS ed ITP), attualmente alle dipendenze dello Stato,
a cui vengono corrisposte pensioni - dopo 35 e più anni di servizio -
di gran lunga inferiori a quelle dei colleghi che hanno svolto le
identiche mansioni lavorando da sempre nello Stato. Il loro assegno
pensionistico, infatti, per effetto del famigerato accordo
ARAN-CGIL-CISL-UIL-SNALS del luglio 2000 - che bloccò l'attuazione
della legge 124/1999 - viene calcolato prendendo come riferimento una
fascia stipendiale, a seguito della modalità degli inquadramenti
attuati, che è circa la metà di quella che invece spetterebbe loro, se
fosse stata riconosciuta tutta l'anzianità maturata con il servizio
svolto alle dipendenze degli Enti Locali. Detto riconoscimento era
sancito dalla legge 124/99, ma venne "bloccato" subito dopo il transito
allo Stato, avvenuto il 1° gennaio 2000, dall'accordo tra i Sindacati e
l'Aran (20 luglio 2000).
Antonio Brunaccini
Vincenzo Lo Verso
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Graduatorie: Vergognosa sentenza del Consigli di Stato contro i diplomati/e magstrali |
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Il Consiglio di
Stato, dopo l’udienza del 15 novembre, ha pubblicato il 21 dicembre una
vergognosa sentenza contro i diplomati/e magistrali, che va contro
tutte le precedenti sentenze che in questi anni avevano dato ragione a
decine di migliaia di docenti che adesso si vedono negare persino il
diritto all’inserimento nelle Graduatorie a Esaurimento (GAE), e che
vengono retrocessi a docenti di serie C. Questa sentenza pone
drammatici problemi, professionali ed umani, ai diplomati magistrali.
Molti/e di loro hanno avuto nomine annuali dalle GAE, in diversi/e sono
già stati/e immessi in ruolo, e ora, oltre alla perdita del posto di
lavoro, rischiano di ritrovarsi improvvisamente reinseriti in seconda
fascia o, secondo un’interpretazione ancora più penalizzante della
sentenza, addirittura in terza fascia.
Piero Bernocchi portavoce
nazionale COBAS
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Mi tornano in
mente queste parole di Abraham Yehoshua: che il grande scrittore
israeliano va ripetendo sempre di più (in questa difficilissima
stagione, in cui immani catastrofi sembrano addensarsi all'orizzonte),
e che ha pronunciato qualche mese fa, nel corso di un memorabile
intervento aTaobuk, il festival dei libri di Taormina. Già,
Gerusalemme: uno dei luoghi più sacri al mondo, dove ebrei cristiani e
musulmani coabitano da secoli, e dove sono ancora vive altre e non meno
antiche radici pagane. Gerusalemme, città e territorio dalla storia
millenaria: dove - pur in mezzo a tante guerre, a tanto male - tanti
uomini hanno provato, e continuano a farlo, a convivere in pace, a
coabitare in armoniosa operosità. E ci ripenso, a quelle terribili,
angosciose parole di Yehoshua, dopo aver letto (su "La Stampa")
dell'appello lanciato all'Europa dallo stesso Yehoshua, oltre che da
David Grossmann e Amos Oz, insieme ad altri 800 israeliani.
Giuseppe Giglio
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Questo
Natale sarà diverso dal solito. Lontano dalle luci colorate che
siamo abituati a vedere ogni anno, dai panettoni per chi festeggia
l'evento annuale e i regali per chi è stato più buono. Come si può
festeggiare senza pensare al prossimo? Se faccio una
considerazione che è anche il mio "pensiero" come posso essere felice
se c'è gente intorno a me che è infelice? Come faccio a godere
dell'atmosfera natalizia se mia sorella è disoccupata, se mio cugino è
disoccupato, il mio amico è "Precario" e se la mia vicina di casa non
riceve lo stipendio da mesi e alcuni lavoratori e lavoratrici hanno
perso il lavoro e si trovano nella condizione di "cassaintegrazione"
senza certezza per il presente imminente e il futuro prossimo. In
queste condizioni mi ritroverei solo è in nessun modo potrei
manifestare la mia felicità.
Buon Natale Precario
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Le
conquiste salariali del movimento operaio negli ultimi 30 anni sono
state cancellate dai governi di centro destra e centro sinistra. Più
bassi sono i salari dei lavoratori più deboli sono i sindacati. Questo
modo di trattare gli insegnanti come dei "volontari" immolati al sacro
e potente dirigente scolastico sta producendo un malcontento generale
in tutta Italia. La proposta di aumento di questo governo sono 85 euro
(lordi) per i docenti e 500 per i dirigenti e sa veramente di ridicolo.
Dimostra ancora una volta che la libertà di insegnamento non esiste
più. Come non esiste più la democrazia in questo Paese. Un Governo che
cancella ogni diritto e la dignità al lavoratore partendo dal salario
insufficiente per vivere va cacciato! Ha ragione Marco Travaglio quando
afferma che ci stanno pisciando in testa e vogliono convincerci che sta
piovendo. Ricordo che la Costituzione
Italiana con gli articoli 1, 3, 4 e 35 obbliga i governi a difendere
dalla povertà i propri cittadini mettendoli nelle condizioni di
lavorare e di vivere una vita dignitosa.
Paolo Latella
Unicobas Scuola & Università
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Voce alla Scuola: Polivalente di San Giovanni La Punta. Oltre il danno la beffa! |
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Spesso, in classe, mi
chiedo se agli occhi dei ragazzi è ancora
credibile la scuola italiana, se sono credibili i programmi che vengono
svolti, se sono credibili i docenti, i dirigenti. Se ha ancora un senso
per i nostri alunni studiare l'Illuminismo, Voltaire e Montesquieu;
capire perché è stato bruciato vivo Giordano Bruno, perché è scoppiata
la Prima Guerra Mondiale, perché Napoleone finì a Sant'Elena;
comprendere il pessimismo di Leopardi, la "critica della ragion pura"
di Kant, il "mito della caverna" di Platone; imparare i principi
fondamentali della Costituzione italiana,... quando invece il "mondo
fuori" è pieno di ingiustizie, le regole sono un optional, e gli adulti
amano giocare a scaricabarile! Come nella ormai "tristemente" nota
vicenda del Polivalente di San Giovanni La Punta. Dove i ragazzi del
liceo artistico "Emilio Greco", così come i ragazzi del "De Nicola",
del "Majorana", del "Ferraris", così come i ragazzi dell'Istituto
Alberghiero "Wojtyla" di Monte Po', proprio in questi giorni, con
assemblee, scioperi e petizioni, stanno chiedendo più spazio, più aule,
più scuola! Mentre dall'altro lato della barricata, le istituzioni
pubbliche cosa fanno, cosa dicono!?
Angelo Battiato
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Il 5 novembre sarà il giorno della liberazione della scuola siciliana dalla calamità “ Crocetta” che si è abbattuta inesorabile per 5 anni, provocando la desertificazione e la distruzione della scuola e della formazione pubblica in Sicilia. Il D Day sarà l’inizio difficile per ripristinare un minimo di agibilità e un minimo di speranza per risollevare le sorti della scuola pubblica e della formazione professionale massacrati senza pudore e senza alcuna pietà da un Crocetta incapace, arrogante, disgustoso privo del senso delle istituzioni e rozzo occupante delle poltrone di sottogoverno. Diamo atto al suo stesso partito il PD di Faraone e Renzi che in Sicilia lo ha emarginato con una damnatio memoriae implacabile stoppando la sua ricandidatura che Crocetta vuole riproporre senza vergogna, con la faccia di bronzo e in pieno delirio psichiatrico. Salvatore Indelicato s.indelicato@libero.it
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Dirigenti Scolastici: Quando il dirigente scolastico abdica al suo ruolo. Lettera aperta a un preside refrattario |
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Caro Dirigente
scolastico di un Istituto comprensivo,
prima di illustrarLe le ragioni della presente, mi consenta, di
accennare alcuni elementi di cronaca di un fatto avvenuto in Sicilia
qualche giorno fa. Giorno 22 luglio u.s: in una chiesa vengono
celebrati i funerali di una docente di scuola primaria di 57 anni,
morta in seguito ad una grave malattia. Le lascio immaginare la corale
partecipazione della città: genitori, docenti, ex dirigenti scolastici
venuti da lontano, ex alunni. L’ Istituto comprensivo, al quale da un
anno era stata accorpata la vicina scuola primaria e
dell’infanzia notoriamente all’avanguardia nel territorio, era
rappresentata in un qualche angolo della chiesa dal Gonfalone della
scuola.
(Lettera firmata)
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Ho conosciuto
il prof. re Pietro Di Mauro nell'anno scolastico 2010/11,
quale membro esterno per la Fisica della commissione degli esami di
stato 2° ciclo da me presieduta, operante presso il Liceo Scientifico
Statale Galileo Galilei di Catania. Non dimentico la dedizione,
l'intelligenza, la precisione, la sensibilità, la passione e l'amore
con cui ha svolto il suo compito, soprattutto nel riportare armonia ed
equilibrio in seno alla commissione, anche al fine di assicurare
l'attribuzione della lode ad alunni davvero meritevoli.
È stato per me un fratello più che un collega ed è in questo modo che
lo ricordo.
Marcello Castroreale
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Nella mia lunga
carriera professionale mi sono imbattuto in prevalenza in
due diverse tipologie di dirigenti scolastici. La prima categoria,
forse la
più diffusa nel mondo della scuola, è quella del preside dispotico, che
tratta l’istituzione in un modo autocratico e verticistico, scambiando
l’autonomia scolastica per una tirannide di tipo individuale e stimando
i
rapporti interpersonali in termini di supremazia e di subordinazione.
Questa figura non predilige affatto le norme e le procedure di
carattere
democratico, bensì preferisce scavalcare gli organi collegiali ed
assumere
ogni decisione in maniera arbitraria e discrezionale senza consultarsi
con
nessuno. Inoltre, costui si pone sempre in modo protervo ed
autoritario,
esibisce un cipiglio severo per intimorire e mettere in soggezione gli
altri. Ed abusa sovente dei propri poteri, perpetrando facilmente
angherie
o soprusi nei riguardi dei sottoposti, trattati alla stregua di sudditi
privi di ogni diritto e tutela, con i quali si comporta in modo
inclemente.
Lucio Garofalo
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Costume e società: Anche la scuola è composta da uomini e donne, mezzi uomini e mezze donne, ominicchi e femminicchie, pigliainculo e quaquaraquà |
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Anche
la scuola è composta da uomini e donne, mezzi uomini e mezze donne,
ominicchi e femminicchie, pigliainculo e quaquaraquà. Permettetemi
alcune considerazioni di fine anno scolastico... Leonardo Sciascia
aveva proprio ragione, la nostra cara e bella Italia è "composta dagli
uomini, dai mezzi uomini, dagli ominicchi, dai (con rispetto parlando)
pigliainculo e i quaquaraquà (vale ovviamente anche per le donne).
Queste persone sono presenti anche nella scuola italiana. Anche gli
intellettuali non sono immuni dal "virus" dei quaquaraquà. A scuola
l'invidia, l'opportunismo, l'insoddisfazione, la poca gratificazione
degli insegnanti da parte di chi invece dovrebbe premiarne la
professionalità, lo stipendio vergognosamente basso, la poca
considerazione riconosciuta dai politici e dalla società, il
servilismo, la codardia, la falsità, la vigliaccheria trasformano
spesso queste persone in simboli negativi, in soggetti da denigrare. Il
rispetto per gli insegnanti è quasi scomparso.
prof. Paolo Latella
docente di ruolo c/o l'ITE A. Bassi
di Lodi
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Insegno nella scuola
secondaria di I grado da diversi anni e sapevo già di aver visto e
sentito cose inenarrabili ma quest'anno credo sia peggio. Dopo ore di
discussioni negli scrutini, fatte di assensi, litigi, silenzi, è
arrivata la preliminare degli esami. La Commissaria è fresca di nomina
e alla prima esperienza, accoglie le sottocommissioni con gentilezza e
premura. Inizia la presentazione delle modalità di conduzione degli
esami: si raccomanda, tanto per cominciare, di non perdere tempo ad
interrogare gli alunni all'orale, chi è stato ammesso col 6 avrà a
disposizione non più di 15 minuti, esauribili con le firme e la
comunicazione di qualche informazione sull'esito degli scritti, chi
merita qualche soddisfazione in più potrà avere qualche minuto
aggiuntivo. E da qui ci si domanda perché il Ministero emana circolari
sulla conduzione a carattere interdisciplinare del colloquio orale...
Ma il peggio era in arrivo.
Una docente contro il falso ideologico
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Lavoro: Alle insegnanti di scuola primaria e dell’infanzia è negata ogni possibilità di progressione di carriera |
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Siamo un gruppo di
docenti a tempo indeterminato di scuola primaria e dell’infanzia,
abbiamo speso una vita nell’approfondimento degli studi e nel
conseguimento di lauree, master, dottorati, ma il nostro impegno non
viene riconosciuto e, per un vuoto legislativo, ci viene negata ogni
possibilità di progressione di carriera. L’economia dell’istruzione
insegna che le forze fisiche e materiali impiegate nella conoscenza
vengono ampiamente ripagate, ma per noi, non è così.
Chiediamo di aiutarci a dare forza alla nostra voce firmando e
diffondendo la nostra petizione!
Il nostro obiettivo è quello di raggiungere 500 firme e abbiamo bisogno
del tuo sostegno. Puoi saperne di più e leggere la petizione qui.
Grazie!
rosa.anniciello@libero.it
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Giusto per la cronaca,
la rivoluzione russa ebbe inizio l’8 marzo del 1917 con una
mobilitazione femminile di massa. In Russia, arretrata anche dal punto
di vista del calendario, la "Giornata Internazionale della donna"
coincideva con il 23 febbraio. Le tessitrici di Torshilovo e le
dipendenti del deposito dei tram dell’isola Vassilievsky sfilarono
sulla Prospettiva Nevsky per manifestare contro la guerra, la miseria e
la fame del popolo russo. Nel giro di pochi mesi la situazione sociale
precipitò drammaticamente e, nell'Ottobre dello stesso anno, le
crescenti e quotidiane proteste di piazza che mobilitarono le masse del
proletariato russo, furono il fattore determinante che portò al
rovesciamento del regime zarista ed all'instaurazione dei Soviet. Il
partito bolscevico di Lenin seppe approfittare di questo ribaltamento
della situazione politica in Russia. Tale premessa mi serve ad
introdurre un ragionamento sul significato dell'8 marzo.
Lucio Garofalo
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Riforma: Legge 107:'La Truffa 2' e la storia continua tra bufale e verità |
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Torno da scuola e leggo
l' informativa FLCCGIL sull'incontro al Miur, mi
colpisce poi improvvisamente una parte che qui riporto di seguito
Le risposte conclusive del Miur
"A fine incontro il Miur ha ribadito che non sono ipotizzabili
modifiche al testo dellalegge 107/15anche se in sede di
confronto si possono superare alcuni paletti presenti nella legge. Vedi
il caso dellamobilità. Il prossimo CCNI potrà fare un RESET di
tutti i vincoli preesistenti legati alle varie fasi assunzionali,
mettendo tutti allo stesso nastro di partenza." NASTRO DI PARTENZA? ...
di quale RESET stanno parlando? L'anno prossimo NESSUNO di COLORO che
ha ottenuto il RECENTE
Trasferimento rimanendo SODDISFATTO farà domanda per spostarsi!
Maria Pia Labita
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La ministra Giannini,
commentando lo sciopero degli studenti ha detto: "Di questi tempi,
tutti gli anni, c'è una comprensibile e tradizionale voce degli
studenti. Non mi pare che ci siano obiettivi precisi, mi sembra che sia
una richiesta di attenzione" [Capri, 7 ottobre]. Come si può pretendere
che gli studenti abbiano la maturità e la
competenza per formulare obiettivi precisi se nemmeno il parlamento è
stato capace di elencare gli "obiettivi formativi prioritari"? Il comma
7 della legge 107/2015 li stravolge, sostituendoli con alcune modalità
operative. Come potrebbero essere gli striscioni "precisi" per un
corteo
studentesco?
Enrico Maranzana
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Riforma: Fantasticherie linguistiche per una buona scuola |
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Tutto iniziò, se la
memoria non ci inganna, con il "Qui manebimus
optime" di Berlusconi. Cicerone, aveva detto "hic", che è
avverbio di luogo, mentre "qui", in latino, è pronome relativo. Ma per
un uomo d'azione, come l'ex Cavaliere, quello che conta è
il messaggio. E il messaggio era chiaro e forte. Qui o hic, non
si sarebbe smosso da lì. Per schiodarlo dalla poltrona hanno impiegato
altri vent'anni. E la citazione sbagliata? Bazzecole. Il latino è
come il sapone sul lastricato, viscido e insidioso. E un
"classico" scivolone sull'onda dell'enfasi oratoria può capitare
a tutti. La cosa peggiore però non è stato lo schiaffo a
Cicerone, quanto l'aver "legittimato" - tanti altri (e peggiori)
scivoloni ... La più rapida a raccogliere il testimone è stata la
Gelmini, per lunghi
anni ministro dell'Istruzione e della Ricerca nei governi Berlusconi,
quando la compagine di maggioranza si faceva chiamare Polo del
Buon Governo.
Alfio Chiarello
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Finora non ho
avuto il tempo a disposizione per riflettere sul caso di Tiziana, la
ragazza suicida per la vergogna. Ma non credete che si debba tentare un
approccio più serio, intelligente ed approfondito rispetto ai vari post
e ai commenti letti a riguardo? La tragica vicenda della donna che si è
tolta la vita, amareggiata e depressa da una sorta di "gogna virtuale"
a cui l'hanno quasi costretta in forza di alcuni filmati hard divenuti
virali e divulgati su Internet dai suoi aguzzini, è stata una notizia
agghiacciante ed inaudita, che ci ha angosciato in un modo atroce e
doloroso. Non penso neanche che si possa demonizzare il Web nella
misura in cui, al pari di qualsiasi medium o strumento tecnologico, è
anch'esso neutrale in sé, per cui il suo valore (negativo o positivo)
dipende esclusivamente dall'utilizzo che se ne fa.
Lucio Garofalo
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