L’ultimo
quaderno di Eurydice (27-2011) “L’istruzione secondaria superiore in
Europa” presenta l’organizzazione, i curricoli e le riforme, appena
realizzate o in corso, in cinque Paesi europei: Finlandia, Francia,
Germania, Gran Bretagna e Spagna. Il quadro entro cui si colloca questo
lavoro riflette i risultati conseguiti da questi sistemi scolastici
entro il 2010 e le prospettive in vista della realizzazione
dell’obiettivo di Europa 2020 (tasso di abbandono scolastico inferiore
al 10% e almeno il 40% dei giovani con una laurea o un diploma). Nel
2008, anno di riferimento per il testo di Eurydice, il tasso di
abbandono scolastico era: Finlandia 9,8%, Francia 11,8%, Germania
11,5%, Inghilterra 17%, Spagna 31,9%. Nello stesso anno, l’Italia
registrava il 19,7%, mentre il dato medio per l’Europa a 27 nello
stesso anno era 14,9%.
La lettura dei materiali presentati può fornire
qualche elemento alla riflessione che sembra avviarsi in Italia,
seppure con molte difficoltà e qualche asprezza, sulla durata
complessiva dei percorsi di secondaria superiore, con lo scopo non
tanto di allinearli a quella di molti Paesi europei, ma di rafforzare
tutto il settore della scuola secondaria. I testi relativi alle
riforme, attuate o in corso, relative a questo segmento
dell’istruzione, indicano le questioni affrontate per garantire ai
giovani, che completano la scuola post obbligatoria e si avviano alla
prosecuzione degli studi ovvero all’attività lavorativa, l’attrezzatura
necessaria.
Il problema, infatti, non è tanto la durata del percorso, ma la sua
qualità in relazione a due aspetti fondamentali dal punto di vista
formativo: la capacità della scuola di orientare alla acquisizione di
saperi e saper fare specifici, attraverso l’opportunità di sperimentare
conoscenze nuove, di approfondirle in senso teorico, e di praticarle,
agendo sulla motivazione, la creatività e la curiosità, che sono le
molle fondamentali per operare scelte consapevoli e per aiutare i
giovani a scoprirsi come soggetti autonomi; l’offerta di occasioni di
studio e riflessione sul senso di quello che si è appreso e di quello
che si vorrà/potrà apprendere, in vista dell’acquisizione di solide
competenze per costruirsi una prospettiva di futuro.
FINLANDIA
In Finlandia, la secondaria superiore offre, dopo un percorso unico che
svolge in continuità i corsi Isced 1+Isced 2 (“International Standard
Classification of Education”: 1 scuola elementare; 2 scuola secondaria
di primo grado; 3 scuola secondaria di secondo grado, 4 istruzione di
terzo livello non accademica; 5 istruzione di terzo livello accademica;
6 istruzione post accademica), la possibilità di scegliere tra una
istruzione di tipo generale e una istruzione e formazione professionale
(che possono essere offerte anche attraverso la modalità
dell’apprendistato). Entrambi i percorsi hanno una durata di 3 anni; da
qui, gli studenti accedono a corsi di livello terziario Isced 4, Isced
5 a, 5b; non esiste una norma unica che stabilisce l’inizio e la fine
dell’anno scolastico, queste variano a seconda del soggetto che offre
istruzione e/o formazione; tuttavia, tutti i percorsi si devono
concludere entro 3 anni e il curricolo si articola in corsi obbligatori
e in un numero di corsi opzionali, che il giovane deve inserire nel
proprio piano di studi, giustificandoli in vista degli obiettivi che si
prefigge.
In questo momento, l’obiettivo del sistema finlandese è aumentare la
cooperazione tra percorsi di istruzione generale e percorsi di
istruzione e formazione professionale, per dare coerenza ai due
percorsi, in modo che l’offerta formativa sia omogenea in tutto il
Paese, cercando di spingere i giovani a conseguire ambedue i diplomi
finali.
FRANCIA
In Francia, dopo la scuola elementare e il “collège”, gli studenti
proseguono o in un percorso di studi liceali generale o tecnologico di
3 anni, o in uno professionale di 2/3 anni; da qui, gli studenti
proseguono in percorsi terziari. A conclusione del percorso secondario,
i giovani conseguono un baccalaureato o un certificato di attitudine
professionale o un baccalaureato professionale, a seconda del percorso
seguito. A partire dal 2007 e successivamente nel 2009/ 2010, sono
stati introdotti nuovi programmi per evitare l’estrema selettività dei
percorsi professionali (39 baccalaureati professionali su 100
iscritti); sono stati, di fatto, eliminati i precedenti percorsi
superiori a 3 anni di durata, sono stati individuati ampi settori
professionali atti a garantire flessibilità nei percorsi successivi
alla scelta iniziale, e si sta rafforzando il sistema delle passerelle
tra tutti i percorsi della secondaria superiore. Nel 2011 sono stati
avviati interventi specifici nei licei generali o tecnologici per
evitare l’abbandono scolastico (soprattutto nell’ultimo anno; si tenga
conto che, in Francia, il baccalaureato si consegue con un esame che si
svolge alla fine dei due ultimi anni scolastici). Questi interventi di
riforma possono essere così riassunti: orientamento personalizzato e
continuo, tutoraggio durante tutto il percorso scolastico, e
approfondimento di alcune materie specialistiche. Tutte le scuole
devono organizzare periodi di studio individuale, di gruppo e di
laboratorio, promuovere attività culturali per favorire la
socializzazione, ma soprattutto l’acquisizione di apprendimenti
attraverso metodologie diverse da quelle tradizionali, per quanto
riguarda le lingue straniere, le ICT ecc.
GERMANIA
La competenza dei Länder in materia di istruzione rende complessa la
descrizione del Sistema Tedesco. Per tutto il Paese, comunque,
l’istruzione secondaria superiore ha durata di 2 o 3 anni, per quanto
riguarda l’istruzione, o di 1, 2, 3 anni a seconda del percorso di
istruzione professionale intrapreso. Nel 2006 la decisione del KMK
(“Kultusministerkonferenz”) ha previsto che il percorso del Gymnasium
si adeguasse alla durata degli studi di 12 anni secondo l’“Allgemeine
Hochschulreife” (fine di studi superiori), quindi il Gymnasium ha avuto
una riduzione da 9 a 8 anni di durata. L’obiettivo è che tutti i Länder
riconoscano reciprocamente i certificati di secondaria superiore,
garantendo un monte ore omogeneo. La riduzione della durata del
Gymnasium, da 9 a 8 anni, ha comportato un aumento del carico orario;
le scuole organizzano il tempo scuola in modo nuovo, offrendo
opportunità e supporto per fare i compiti e mettendo a disposizione
personale aggiuntivo e una maggiore flessibilità di scelta nella
definizione del percorso. La Germania è fortemente impegnata nella
riqualificazione della istruzione professionale: sono attive
commissioni e gruppi di lavoro a livello federale e nei singoli länder,
con lo scopo di creare una migliore aderenza dei percorsi di studio
alle esigenze del mondo del lavoro e all’innovazione e, nello stesso
tempo, promuove e sostiene opportunità di passaggio dal sistema duale
verso gli altri percorsi di studio, e tra l’istruzione professionale e
l’istruzione generale.
GRAN BRETAGNA
In Inghilterra, l’istruzione secondaria è organizzata in due cicli per
la durata di 4 anni (2 anni “Key stage”, e 2 anni per il conseguimento
di una qualifica/titolo finale). La formazione professionale si
consegue in 2 anni dopo il Key stage, proseguendo direttamente in un
percorso unitario. Nell’istruzione secondaria successiva al Key stage,
non si prevede un curricolo nazionale, lo studente definisce il proprio
curricolo in base a scelta personale e offerta della scuola. Le
qualifiche/titoli finali sono attribuiti in genere da “Awarding
bodies”, che devono essere accreditati dal sistema pubblico. Il
documento “Opportunity and excellence”, nel 2003, ha affrontato il
problema di una maggiore flessibilità, sia nel curricolo sia nel quadro
di riferimento per le qualifiche/titoli, per tutti gli studenti dai 14
ai 19 anni. Nel 2005, il libro bianco “Education and Skills
Implementation Plan” ha affrontato sostanzialmente due questioni:
garantire a tutti la conoscenza dell’inglese e della matematica, prima
di lasciare il sistema dell’istruzione obbligatoria, e offrire un’ampia
gamma di programmi per i Diplomas (qualifiche /titoli finali) in aree
settoriali vaste. Attualmente, si sviluppano piani sperimentali per la
maggiore qualificazione dei Diplomas e dei progetti “A level” per
stimolare e sostenere gli studenti più bravi. Con i provvedimenti
varati tra i 2007 e il 2008, si cerca di rendere trasparenti le offerte
formative, garantendo che in tutti i percorsi si sostenga lo sviluppo
di competenze elevate e si coinvolgano le autorità locali, in forme di
partenariato con le strutture educativo/formative. L’“Education Skills
Act” del 2008 prevede, a partire dal 2013, l’obbligo a 17 anni e dal
2015 l’obbligo a 18 anni.
SPAGNA
La Spagna offre ai 16-18enni percorsi di istruzione secondaria di tipo
generale, ovvero professionale, ovvero specialistica (musica, danza
sport ecc.) Ogni percorso ha un curricolo base, valido per tutto il
territorio nazionale, a cui localmente si aggiungono opzioni. Anche in
Spagna l’istruzione è di competenza regionale. Attualmente non sono
previsti interventi di riforma e non si evidenzia un dibattito
esplicito su questi temi. di Vittoria Gallina