UDU e Rete degli Studenti: consegnata lettera a Profumo,"priorita' investimenti istruzione pubblica, edilizia e diritto allo studio" / e' successo a Verona , in questi minuti bis anche a Padova: consegneremo un caschetto giallo e le nostre proposte.
Oggi giornata di impegni istituzionali per il Ministro Profumo, in viaggio in Veneto per le inaugurazioni degli anni accademici negli atenei di Verona (appena conclusa) e Padova (oggi pomeriggio). Ad aspettare il Ministro, non solo le istituzioni ma le proteste propositive degli Studenti.
L'Unione degli Universitari e la Rete degli Studenti Medi hanno colto l'occasione della visita istituzionale del Ministro per porre l'accento su quelle che sono le priorità degli studenti nel Paese.
L'UDU Verona ha appena consegnato una lettera al Ministro: ""Con questa azione" - commenta Dennis Vincent Klapwijk Coordinatore dell'UDU Verona -" abbiamo voluto mettere una serie di punti fermi rispetto al lavoro che dovrà fare il Ministro sull'Università: no all'abolizione del valore legale del titolo di studio, si a nuovi finanziamenti per l'università pubblica e soprattutto per il diritto allo studio. La situazione attuale non è più sostenibile, in Italia 45mila studenti non ricevono la borsa di studio pur essendone idonei: è questa la vera priorità universitaria da risolvere."
Alberto Irone, Coordinatore Regionale Rete degli studenti medi Veneto, che si ritroverà davanti all'università per discutere in piazza della scuola che vogliamo, precisa: "La stessa lettera consegnata a Profumo a Verona, la consegneremo tra qualche minuto a Padova insieme ad un caschetto giallo simbolo della ricostruzione della scuola pubblica che gli studenti vogliono portare avanti. Dobbiamo riconoscere al Ministro una discontinuità vera rispetto al Ministro Gelmini per quello che riguarda il dialogo con gli studenti. Ora chiediamo al ministro altra discontinuità: quella negli investimenti. Con una scuola italiana su tre non a norma, non può che ripartire da qui un piano di investimento serio che riguardi edilizia scolastica, diritto allo studio e istruzione pubblica, privata in pochi anni di quasi 8 miliardi di euro di finanziamento, tagliati dell'ex Ministro Gelmini".
"A Padova consegneremo al Ministro oltre al caschetto giallo, anche una borsa di studio vuota- spiega Leone Cimetta, Coordinatore dell'UDU Padova- simboli delle priorità per noi: finanziamenti per difendersi dagli edifici scolastici che ci crollano in testa, un sistema d'istruzione pubblico meno finanziato d'Europa e una borsa vuota che rappresenta le tante borse di studio italiane non coperte con i fondi statali per il diritto allo studio: da qui devono ripartire gli investimenti"
Sofia Sabatino, Portavoce Nazionale della Rete degli Studenti Medi: "Non vogliamo fermarci solo alla protesta, ma da sempre gli studenti italiani delineano una strada: quella della proposta. Un percorso parallelo alle proteste di questi anni da cui è nato il sito www.futurochevogliamo.it
: proposte concrete fatte dagli studenti di tutta italia per migliorare scuola e università italiane, per una nuova società basata sulla cultura gratuita e un'istruzione pubblica, degna di questo nome. Al Ministro abbiamo consegnato un fascicolo con le nostre proposte costruttive per il futuro che vogliamo".
Nessun dubbio anche su dove trovare i soldi, spiega Michele Orezzi, Coordinatore Nazionale dell'UDU: "10 miliardi delle tasse dei cittadini italiani stanno per esser spesi per comprare 91 cacciabombardieri F35, noi crediamo che vada tagliata questa spesa militare per rinvestire sul presenti dei giovani che rappresentano il futuro del Paese. Per questo oggi l'UDU Cagliari ha consegnato una lettera al Presidente Napolitano chiedendo di farsi garante di questo percorso, in linea con la nostra Costituzione che "ripudia la guerra" ma "garantisce il diritto allo studio". Sempre per questo saremo in piazza domenica per l'iniziativa promossa dal tavolo della pace di cui facciamo parte, per urlare da 100 piazze italiane il nostro NO alla spesa per gli F35 e il nostro SI ad un rifinanziamento dell'istruzione pubblica almeno sui livella degli altri Paesi europei"
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