Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa della Confsal “OPERAZIONE TRASPARENZA: QUANTI SONO GLI ISCRITTI AL SINDACATO IN ITALIA? LA CONFSAL, 4a CONFEDERAZIONE SINDACALE: ECCO I NOSTRI NUMERI”.
Il Segretario Generale, Marco Paolo Nigi, ha riassunto in un comunicato stampa, corredato da una scheda illustrativa e relative tabelle, la situazione delle iscrizioni sindacali nel 2011.
Riportiamo il comunicato stampa diramato al termine della conferenza stampa, mentre alleghiamo la scheda illustrativa e le tabelle A, B, C:
OLTRE 3 MILIONI GLI ISCRITTI FANTASMA AL SINDACATO
La Confsal chiede trasparenza sulle deleghe sindacali anche nel privato
Roma, 22 febbraio. Sono non meno di 3 milioni i lavoratori fantasma iscritti al sindacato. Probabilmente la cifra complessiva supera i 4 milioni.
E’ questo il dato che Marco Paolo Nigi, segretario generale della Confsal ha evidenziato nella conferenza stampa di questa mattina: “Quanto illustrato dal nostro ragionamento, oggi messo a disposizione della stampa, è solo la punta dell’iceberg di un fenomeno di ‘dilatamento’ dei dati che porta a circa 4 milioni il numero dei lavoratori iscritti in più su un numero dichiarato complessivo di oltre 20 milioni di iscritti (solo Cgil, Cisl, Uil, Confsal e Ugl dichiarano ufficialmente 16.671.308 iscritti).
“Questo fenomeno si nutre dell’opacità sui numeri consentita dalla pratica dell’autocertificazione nel privato. Nel pubblico impiego questo non accade perché l’Aran certifica le deleghe sindacali sigla per sigla”, ha proseguito Nigi.
E conclude: “Occorre porre termine a questa discrezionalità che ha portato alla ribalta mediatica sigle sindacali più che modeste per numeri, ma molto supportate politicamente. Non è un caso che si consideri soddisfacente ed esaustivo in termini di rappresentanza e rappresentatività il tavolo messo in piedi sulla riforma del mercato del lavoro, in quanto comprensivo delle maggiori confederazioni. Ma la realtà è diversa e abbiamo dovuto constatare, con rammarico, che così facendo si è venuti meno al principio della democrazia sindacale, preferendo coinvolgere una confederazione meno rappresentativa, escludendone una, come la Confsal, molto più rappresentativa. Noi non portiamo avanti un discorso di esclusione di un sindacato piuttosto che di un altro, ma esigiamo che al tavolo si siedano le organizzazioni che possono certificare la loro reale rappresentanza e quindi la loro rappresentatività”.