
Il paese di Motta S.Anastasia, dove vivo, costituisce un esempio del deterioramento ambientale, poiché a causa di una criticabile e non previdente politica ospita nel suo territorio la più grande discarica siciliana, che con l’ulteriore richiesto ampliamento forse diverrà, a questo punto, la più grande d’Europa.
In pratica un vastissimo territorio corre il rischio d’essere distrutto e trasformato in un’immensa discarica, ed ogni cittadino del paese è ormai spettatore della sistematica e forse voluta distruzione del territorio collinare circostante abbandonato dall’agricoltura, e costretto a respirare l’aria piena di sostanze volatili nocive e sgradevoli avvertibili in specie nelle prime ore della mattina.
Intanto e così col guadagno di pochi (per ogni tonnellata di rifiuti i Comuni versano alla discarica circa 108 euro) si compromettono sempre più irrimediabilmente un intero territorio, la vita di migliaia di cittadini, la salubrità dell’ambiente e la salute.
È evidente a questo punto che ciò è il frutto del fallimento di un certo tipo di politica suicida e antinaturale, schiava del capitale e degli egoismi, che non ricerca il vero sviluppo e progresso ovvero l’integrazione delle varie attività umane, culturali, sociali ed economiche all’ambiente, all’agricoltura e alla Natura, tant’è che non riesce nemmeno a scorgere le soluzioni più adeguate e molto più redditizie, così come avviene in altri luoghi d’Italia dove ormai la discarica e l’inceneritore non esistono quasi più e i rifiuti da problema sono una risorsa e lavoro per molti ( esempio: nuove tecnologie del trattamento dei rifiuti, come ad esempio il TMB ed altri adottati nel paese di Vedelago).
La rischiosa azione dell’uomo, che è poi la manifestazione del disamore verso sè stesso, sono sotto gli occhi di tutti: le colline attorno a Motta S. Anastasia, Misterbianco e Catania sono ridotte a quasi un deserto e gli incendi con l’impoverimento della vegetazione sono ormai inseriti in una sistematica e forse voluta distruzione ambientale e paesaggistica e quindi di esse, se si continua così, non rimarrà più nulla ai posteri.
Se poi a questo aggiungiamo le attività estrattive, i movimenti terra e il moto – cross, che avvengono in tale territorio, sia senza alcun controllo e sia con il controllo degli Enti locali e regionali, ne viene fuori un quadro davvero sconsolante e poco promettente per il futuro del luogo e della Sicilia intera, che definire grave è poco. Fortunatamente siamo ancora in tempo per trasformare tale deteriorata situazione ambientale con la riconversione a sistemi moderni delle attività estrattive e di discarica e soprattutto con la riqualificazione a verde del territorio, semprechè l’uomo decida di salvare sé stesso e di scegliere lo sviluppo e il progresso integrali od olistici inclusivi di tutti gli aspetti della vita e della Natura..
Marcello Castroreale - Motta S. Anastasia
mcastroreale@alice.it