
«Questo - secondo il Codacons - ha costretto gli insegnanti a cambiare libro di testo, anche perchè non tutte le case editrici si sono adattate alle nuove regole, o comunque l'edizione del libro, in tal modo vanificando il vecchio blocco delle edizioni che mirava a incentivare il mercato dell'usato. Un vero colpo basso per il risparmio delle famiglie».
«Il multimediale insomma - sottolinea il Codacons - ha mandato in soffitta i libri usati e costretto ad acquistare nuove edizioni. Da qui la stangata. Molti genitori, ad esempio, nonostante abbiano il figlio minore nella stessa scuola del maggiore e con gli stessi insegnanti, non hanno potuto usare i libri già in loro possesso e sono stati costretti a riacquistarli».
«Ecco perchè - afferma l'associazione dei consumatori - nonostante gli aumenti dei tetti di spesa dei libri scolastici fissati dal ministero fossero dell'1,5%, che sommato al possibile sforamento del 10% potevano determinare un aumento teorico massimo di 44 euro, la stangata effettiva è ben superiore, anche per via dei soliti libri facoltativi, che facoltativi non sono, e degli sforamenti dei tetti».
«Insomma - sostiene il Codacons - la promessa che il ministero dell'Istruzione aveva fatto nel 2009, che entro i successivi tre anni, ossia entro quest'anno, ci sarebbe stata una diminuzione di spesa del 30% per l'acquisto dei libri, si è dimostrata l'ennesima bufala a danno delle tartassate famiglie italiane". Per tutte queste ragioni "il Codacons ha deciso di impugnare al Tar i decreti ministeriali n. 42 e 43 dell'11 maggio 2012 e chiedere la loro sospensiva».
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