Oggi la
riunione a Palazzo Chigi. Ecco tutte le proposte che porteranno a
Monti. A Grilli il compito di valutare gli equilibri finanziari. Più
che un Consiglio dei ministri, quella che inizia stamattina a Palazzo
Chigi, sarà una sorta di seminario. Un confronto (si prevede dai tempi
lunghi), in cui ogni ministro presenterà le sue personali proposte per
lo spezzone di legislatura che resta, le priorità politiche, ma
soprattutto le idee finalizzate alla ripresa dell’economia e
dell’occupazione. Era stato proprio Mario Monti, prima delle vacanze di
agosto, a chiedere a ogni collega «un appunto». Appunti e proposte su
cui ora, di volta in volta, il ministro dell’Economia Vittorio Grilli
valuterà la compatibilità economica sul versante dei costi. Una via
preferenziale, ovviamente, sarà destinata a progetti «a costo zero» o
in grado di autofinanziarsi. Ma verrà vagliata anche l’effettiva
possibilità di realizzare progetti in tempi stretti, la loro
fattibilità giuridica (specie sul versante europeo) e soprattutto
politica, considerando i sempre più complicati equilibri parlamentari.
Su ogni proposta si aprirà un dibattito; poi toccherà (non
necessariamente oggi) a Mario Monti comporre il puzzle. Il risultato -
anche se non è previsto un documento finale, piuttosto si pensa a un
«denso» comunicato - rappresenterà una sorta di crono-programma per il
rush di fine legislatura, e potrebbe sfociare in uno o più disegni di
legge già nella riunione del Consiglio dei ministri del 31 agosto. Il
premier ha passato la giornata di ieri a Palazzo Chigi, dove ha
incontrato il sottosegretario alla Presidenza Antonio Catricalà,
studiando le bozze di alcuni progetti che qualche ministro ha già
preparato, consegnato o anticipato in interventi pubblici. Tra questi,
su tutti, quelli elaborati dal ministro dello Sviluppo Corrado Passera.
In alcuni casi, nonostante la raccomandazione del premier, i ministri
hanno presentato proposte di intervento che prevedono importanti
esborsi di risorse: verranno quasi certamente cassati. I pochi fondi a
disposizione hanno così suggerito a molti ministri di proporre misure
di semplificazione. In altri casi la difficile congiuntura ha imposto
la necessità di proporre «microinterventi» sulla falsariga di quelli
messi a punto dal titolare del Lavoro Elsa Fornero. Il governo cercherà
di mantenere un profilo ambizioso, ma dovrà inevitabilmente fare i
conti con l’impossibilità di spendere. In queste ore a Palazzo Chigi si
fa i conti anche con il problema di rendere operative le molte misure
già approvate, perché cinque mesi per l’attuazione dei decreti varati
da novembre a oggi rischiano di essere pochi. Ecco perché nella
giornata odierna ministri discuteranno “che fare” per accelerare
l’operatività dei provvedimenti.
SVILUPPO. Un solo fondo per le start-up e uno sportello unico per gli
investimenti stranieri - La lista delle proposte del ministro dello
Sviluppo è lunga e articolata. Un fondo unico per le start-up, un piano
per creare economie di scala nelle aziende del trasporto locale, la
ristrutturazione del sistema energetico e degli aeroporti, il
finanziamento della banda ultralarga per i collegamenti a Internet, la
defiscalizzazione dell’Iva alle grandi infrastrutture, uno sportello
unico per le aziende straniere che vogliono investire in Italia. E poi
le semplificazioni: c’è da ridurre all’osso le procedure per
l’iscrizione al registro delle imprese e le comunicazioni burocratiche
in materia di tutela del lavoro. In alcuni casi si tratta di progetti
già avviati - è il caso del «Piano città» da due miliardi, pronto a
partire -, altri attendono di essere finanziati con le (poche) risorse
a disposizione. Passera conta di vedere approvate parte di queste
misure entro la fine di settembre, insieme alla cosiddetta «legge di
stabilità», ma molto dipenderà dalla disponibilità del Tesoro e del
collega Grilli, sempre attento a non far uscire i conti dai vincoli
imposti con l’Europa. Alcuni progetti puntano a risparmiare e dipendono
anche dalla disponibilità degli enti locali: è il caso della
ristrutturazione delle aziende di trasporto locale e del sistema
aeroportuale.
WELFARE. Riduzione del cuneo fiscale e microinterventi territoriali ma
tutto a budget minimo - Da un lato riduzione del cuneo fiscale e
contributivo per le aziende che valorizzano il capitale umano e fanno
formazione senza discriminare giovani e donne, immaginando un periodo
di sperimentazione (non potendo estendere la decontribuzione a tutti i
lavoratori si comincerà a farlo in modo mirato); dall’altro l’abbozzo
di un «piano giovani» fatto di microinterventi territoriali, dove i
pochi soldi vengono possibilmente spesi bene. L’agenda economica a
budget minimo di Elsa Fornero comincia a prendere forma. «Non sarà uno
schema di lavoro costruito su un macrointervento, significherebbe fare
nulla perché soldi non ce ne sono», fanno sapere dal suo entourage.
Rilanciare la crescita per la quota di competenza del ministro torinese
sarà piuttosto una semina diffusa, fatta giocoforza di piccoli
interventi. Ad esempio si punterà a correggere i disallineamenti
domanda-offerta territoriali, incentivando spostamenti di manodopera da
dove c’è surplus a dove c’è carenza. Un altro fronte sarà il progetto
di «apprendistato duale» contro la disoccupazione in collaborazione con
la Germania, che dovrebbe partire ad ottobre da Napoli.
ECONOMIA. Cessione di patrimonio di Comuni e Regioni fino a 20 miliardi
l'anno - Nel governo italiano il ruolo del ministro del Tesoro è sempre
il più ingrato. È come se l’enorme mole del debito pubblico pendesse
costantemente sopra la scrivania di Quintino Sella, pronta a ricordare
a chi la occupa che se c’è una strada per far ripartire la crescita, è
liberarsi di quel fardello. Dopo aver sfiorato il 100% in rapporto al
Pil alla fine degli anni novanta oggi, complice la crisi, siamo
risaliti al 123%. Onorare quel debito ci costa più di settanta miliardi
di euro l’anno, due terzi del costo dell’intera sanità pubblica.
Qualunque iniziativa di spesa o riforma va a sbattere contro questi
numeri. Basti un esempio: proprio oggi il consiglio dei ministri
discuterà della possibilità di rinviare ancora di qualche mese il
pagamento delle tasse dei residenti dei Comuni emiliani colpiti dal
terremoto. Un intervento emergenziale, una richiesta per certi versi
ragionevole, eppure concedere una proroga piena rischia di essere molto
costoso per le casse dello Stato. Insomma, l’agenda-crescita di
Vittorio Grilli si intitola dismissioni. Il ministro dell’Economia ha
promesso cessioni di asset per circa 15-20 miliardi di euro l’anno.
Gran parte di queste risorse dovranno arrivare dalla vendita di
immobili di Comuni e Regioni.
ISTRUZIONE. Subito 12mila insegannti e 1200 presidi assunti. Il nodo
spending review - Sblocco del reclutamento di 12.000 insegnanti per il
biennio 2013-2014. Piano straordinario di assunzioni di giovani
professori associati nelle Università. Assunzione di 1.210 presidi
nelle scuole di ogni ordine e grado. Francesco Profumo si siede al
tavolo del consiglio dei ministri con un corposo pacchetto di richieste
e proposte. Il ministro della Pubblica istruzione ha di recente
confermato il piano per l’assunzione di insegnanti e professori, ma la
sua attuazione dipenderà molto dalle compatibilità di bilancio e
dall’attuazione della seconda parte della spending review. Il ministro
Profumo avrà con sé anche un provvedimento pronto per l’approvazione,
ovvero il regolamento per il nuovo sistema di valutazione: si tratta di
rendere operativo il modello preparato dai tecnici dell’Invalsi
(Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di
istruzione e di formazione) in oltre cinque anni di lavoro. È già la
seconda volta che il provvedimento arriva sul tavolo del consiglio. Se
approvato, ogni scuola verrà finalmente giudicata dagli ispettori del
ministero, i quali daranno un voto a ciascuna istituzione scolastica.
GIUSTIZIA. Cause civili più veloci, norme anti corruzione e tregua con
gli avvocati - La crescita, vista con gli occhi della Guardasigilli, è
innanzitutto un ambiente meno ostile alle imprese dove le cause civili
non durano uno sproposito e la corruzione non è più una tassa occulta.
Se però si vuole davvero accelerare i tempi del processo civile, non
basteranno i pur meritori Tribunali per le Imprese e il filtro
all’appello. La Severino pensa seriamente a un piano per aggredire la
montagna di 5,4 milioni di fascicoli pendenti che fanno da zavorra al
sistema. Le occorre però l’aiuto degli avvocati. Che sono in guerra con
il governo per mille ragioni. A settembre si potrebbe arrivare a una
tregua se il governo concedesse un «via libera» alla riforma della
professione forense. Quanto alla corruzione, il ddl pendente al Senato,
già votato alla Camera, è considerato una priorità dell’intero
Esecutivo e quindi a settembre si vedranno diversi ministri spingere
per un’approvazione definitiva. Con la riorganizzazione dei piccoli
tribunali, poi, si dovrebbe distribuire meglio il personale recuperato
e ottenere un’ottimizzazione del lavoro e dei tempi.
TURISMO. Un piano per il rilancio, faro sulle località meno conosciute
- Il ministro del Turismo Piero Gnudi punterà sul Piano strategico di
rilancio del turismo italiano, la promozione del marchio Italia
all’estero, la promozione coordinata sia della nostra offerta turistica
sui mercati stranieri di maggiore interesse, sia verso il mercato
interno, proponendo agli italiani località nazionali ingiustamente
troppo poco conosciute. Il Piano, in particolare, in avanzata fase di
definizione con il contributo delle Regioni, verrà presentato
ufficialmente entro l’autunno, e conterrà proposte operative per il
rilancio del settore (proposte di legge, interventi regolamentari,
finanziari ed economici, interventi infrastrutturali). Significativo
anche l’impegno per promuovere il prodotto turistico italiano in Italia
e all’estero, attraverso campagne coordinate (con Enit e Regioni),
preannunciando specifiche iniziative verso Paesi Bric, che verranno
prese già a partire dalla ripresa dopo la pausa estiva.
INTERNI. Prefetture decisive, più semplice l'iter dei certificati
antimafia - Innanzitutto garantire un habitat sicuro e senza inutili
lacciuoli. La ministra dell’Interno, Annamaria Cancellieri, arriva
all’appuntamento di palazzo Chigi con un obiettivo strategico: come
trasformare le prefetture (quelle che sopravviveranno, più robuste e
dotate di personale, dopo gli accorpamenti tra province) in agenti
utili alla crescita e non in un impedimento alla libera concorrenza. Di
qui l’enfasi sui correttivi al Codice antimafia e sul meccanismo delle
White List. Di converso, si tende a una semplificazione amministrativa,
specie per i certificati antimafia, che prevede una maggiore efficienza
appunto degli uffici prefettizi. Più modestamente, ma non tanto, il
Viminale può fare la sua parte nella crescita anche portando a piena
operatività l’Agenzia per i beni confiscati alla mafia, dove sono
depositati ingenti capitali (4,3 miliardi di euro sequestrati
nell’ultimo anno, tra cui 723 aziende) e gestendo al meglio i
Pon-sicurezza che sono progetti concordati tra ministero ed enti
locali, finanziati con fondi dell’Unione europea, per contrastare la
criminalità e migliorare le infrastrutture in chiave di prevenzione.
POLITICHE AGRICOLE. Difesa del made in Italy eun disegno di legge anti
cementificazione - Sono cinque le proposte del ministro delle Politiche
agricole Mario Catania. Il primo tema è quello della difesa
dell’agricoltura e la sua presenza sul territorio, minacciata dal boom
delle aree edificate: è pronto un disegno di legge per limitare la
cementificazione, favorendo invece la riconversione e il riuso delle
aree industriali dismesse. Poi, l’acqua, con risorse per il Piano
irriguo nazionale. Terzo, la difesa delle produzioni di qualità
italiane dalla contraffazione. Poi, una modifica del regime Iva: molte
imprese dell’agroalimentare sono creditori d’Iva strutturali, e lo
Stato impiega fino a due anni per i rimborsi. Si pensa a un fondo misto
per sostenere la nascita di aziende nel settore agricolo e
agroindustriale.
FUNZIONE PUBBLICA. Meno oneri burocratici e uno sportello unico per le
pratiche edilizie - Pare non gli si chieda altro: semplificare,
semplificare e ancora semplificare. Nei giorni scorsi il ministro della
Pubblica amministrazione ha annunciato trionfante che la percentuale di
certificati richiesti dai privati negli uffici pubblici è scesa del
54%. Segno che la cura iniziata dal predecessore Renato Brunetta
qualche risultato alla fine lo ha prodotto. Ora l’attenzione di Filippo
Patroni Griffi è sulla riduzione degli oneri burocratici delle imprese.
Il ministero ha già avviato una serie di incontri con le categorie per
ascoltare le loro richieste. Nel menù del ministro c’è ad esempio
l’autorizzazione unica ambientale e l’attuazione dello sportello unico
per l’edilizia: oggi chi vuole attivare una attività nel campo deve
fare i conti con ben 27 diverse autorizzazioni. Fin qui le misure a
costo zero. Ma è probabile che nel menù di Patroni Griffi per il
consiglio di oggi ci sia anche il pacchetto esuberi. La seconda tranche
della spending review promette nuovi tagli, in particolare negli uffici
provinciali del governo e per per ridurre al massimo l’impatto dei
molti prepensionamenti in vista c’è bisogno di risorse.
AMBIENTE. Nuove regole per recuperare le aree industriali inquinate e
incentivi "verdi" - Corrado Clini, come anticipato ieri da La Stampa,
consegnerà oggi a Mario Monti sei pagine con cinque grandi capitoli che
propongono una «crescita sostenibile». C’è la «decarbonizzazione»
dell’economia, la questione degli incentivi per le energie rinnovabili,
ma anche alcune proposte per la bonifica dei terreni inquinati dalle
industrie che in sostanza estendono il «modello Porto Marghera» a tutti
i siti “sporchi”. Per risolvere i contenziosi e la riluttanza delle
imprese a sborsare i soldi per riparare i danni, Clini propone che
siano direttamente loro a incaricarsene senza l’intermediazione - ma
con il controllo - del ministero. Il ministro dell’Ambiente suggerisce
anche una corresponsabilizzazione dei privati che vivono in territori
«sensibili» dal punto di vista dei rischi idrogeologici o di incendi. E
c’è anche una proposta di isprazione europea che introdurrebbe i
pedaggi differenziati sulle autostrade in base al grado di
inquinamento. Proposte che già ieri hanno provocato molte reazioni nel
mondo politico.
SANITA'. Per i medici di base abbligo di associarsi. Stop a esami
inutili - l ministro della Sanità Renato Balduzzi illustrerà le linee
di un decreto che vorrebbe presentare al Consiglio dei ministri del 31.
Tra le proposte, l’obbligo per i medici di famiglia di associarsi per
garantire studi aperti 24 ore su 24, 7 giorni su 7; norme per
contrastare gli accertamenti inutili richiesti dai medici per tutelarsi
dalle cause, che costano miliardi. Ancora, i medici ospedalieri
potranno fare libera professione fuori da spazi pubblici solo se questi
non sono disponibili, lavorando in rete con le Asl, e obbligando i
pazienti a pagamenti «tracciabili» (no contanti) per combattere le
parcelle in nero. Saranno infine rese meno discrezionali le nomine di
manager Asl e primari.
FAMIGLIA. Mutui agevolati e sgravi fiscali a coppie giovani - Quattro
sono i punti indicati dal ministro per la Cooperazione Andrea Riccardi.
In tema di famiglia, si intende contrastare il calo demografico
sostenendo le famiglie numerose, conciliando famiglia e lavoro; mutui
agevolati per le giovani coppie e sgravi per i prodotti per l’infanzia.
Per i giovani, ci si impegna sull’occupazione spingendo la nascita di
nuove imprese. In tema di integrazione, si punta a far emergere il
lavoro nero. Infine, il rilancio della cooperazione internazionale,
intesa anche come opportunità economica.
Alfieri, Barbera,
Giovannini, Grignetti e Mastrobuoni
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