Ne dà notizia
allarmata il quotidiano “Italia Oggi” (vd. rassegna stampa del MIUR),
in un articolo dal titolo: “La scuola digitale rinvia l’ebook“. In
pratica, all’art. 20 delle bozze che attualmente circolano della
cosiddetta “Agenda digitale“, si legge che viene profondamente rivisto
l’art. 15 della legge 6 agosto 2008 n.133, che conteneva le alzate di
genio della coppia Tremonti-Gelmini in materia di libri di testo.
Risultato: le adozioni dei libri digitali o miste diventerebbero
obbligatorie dall’a.s. 2014-2015 per l’a.s. 2015-2016. Una brusca
frenata, insomma, sugli strombazzati testi online o ebook!
Sempre l’art. 20 dell’Agenda digitale, inoltre, abrogherebbe l’intero
art. 5 della legge 30 ottobre 2008 n. 169, che imponeva adozioni per 5
e 6 anni.
Ma non finisce qui! Lo Stato stabilirà anche una quota parte che le
famiglie dovranno versare alle scuole all’atto dell’iscrizione, per le
edizioni elettroniche o miste…
In tutta onestà non si capisce che tipo di evoluzione digitale ci sia
in questi provvedimenti. Bisognerà comunque porsi la classica domanda:
“cui prodest”? Queste modifiche sono fatte a beneficio degli editori,
di quei 4 grandi gruppi industriali editoriali che forse avevano fatto
male i conti prima, in regime berlusconiano (ricordiamo che il premier
è proprietario di uno di questi imperi editoriali)? Perché non
comprendiamo proprio che vantaggio ne avranno i docenti, gli studenti,
le famiglie…
Lascuolaiblea.com