A
dieci anni di distanza dal suo primo libro: Essere affascinanti, appunti e spunti di
una docente ed. Ricchiari, Palermo, Carmen Valentino ha pubblicato
prima il volume "Culture
organizzative e contesti di formazione del dirigente scolastico"
un libro che si ispira alla figura del dirigente scolastico così come
viene tratteggiato dai Decreti legislativi e che nasce
dall’esperienza di trovarsi in contesti di formazione differenti
(Catania, Palermo, Roma, Firenze, Milano, Trento).
Recentemente ha pubblicato ha pubblicato presso le "Edizioni del
faro" il volume "Le metafore in Heidegger"
e propone l’analisi critica di alcune metafore in Heidegger: la luce,
il Geviert, la brocca, il giro e lo specchio.
Mentre nel precedente volume ha illustrato il compito ed il ruolo del
dirigente sostenendo che Dirigenti scolastici non si nasce ma si
diventa, facendo parte di un’organizzazione, curandola e
rispettandola, scoprendo i lati più vulnerabili e cercando di
migliorarla attraverso la condivisone con il territorio, nel
rispetto della libertà di insegnamento dei docenti, nella promozione e
nella condivisione di interventi per assicurare la qualità dei processi
formativi in questa nuova pubblicazione accompagna e sviluppa il
pensiero filosofico di Heidegger.
La questione della metafora si incrocia con l’urgenza del rapporto fra
filosofia e linguaggio, fra filosofia e poesia, anche del rapporto con
la “verità” all’interno di uno scenario, indicato dall’espressione
“pensiero debole”, in cui la verità trova la sua legittimazione solo
nei diversi giochi ermeneutici.
Alla fine del terzo capitolo il lettore troverà una metafora non ancora
disvelata: “lo sbocciare di una rosa”. Il bosco, i sentieri, la radura,
lo slargo, la terra, il cielo, i massicci, il silenzio sono termini che
spesso si illuminano, si velano e si svelano nelle metafore di
Heidegger. E ancora, non è stato mai considerato il fatto che nel 1922
Heidegger, con la moglie Elfride Petri e i figli Jurg ed Hermann, prese
dimora a Todtnauberg nella Foresta Nera, dove aveva costruito una
baita-rifugio che diverrà meta di pellegrinaggi di discepoli, amici e
visitatori e che, nonostante la fama e l’importanza del suo pensiero,
ci mostri il rapporto della sua vita con il suo pensiero dicendo:
“occorre ritornare alle cose stesse”.
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