
Non sappiamo se Facebook abbia ricevuto una segnalazione dal Miur e abbia considerato violazione delle regole l'indicazione di un recapito telefonico di un ufficio pubblico.
In ogni caso vorremmo far sapere ai funzionari del Ministero dell'Istruzione che quel post era un apprezzamento alla sensibilità e competenza delle persone di quell'ufficio preposte a rispondere al pubblico.
I numeri di telefono sono elencati generalmente sui siti del ministero mentre i nomi dei dirigenti sono generalmente elencati nll'organigramma accessibile a tutti i visitatori. Non capiamo quale regola si infrange quando un 'insegnante in buona fede ritiene di dare dei riferimenti che possano dare risposte in una situazione così pesante e lesiva dei fondamentali diritti della persona. Ricordiamo in proposito la mancata retribuzione per mesi di centinaia di persone che lavorano presso le scuole pubbliche..
Agli amministratori di Facebook vorremmo invece far arrivare il messaggio che nessuna delle regole della community è stata violata: Non si trattava di contenuti pedopornografici, di autolesionismo, di bullismo, di violenza, di violazione della privacy ecc ecc. A nostro avviso, non sarebbe eticamente sostenibile che se un'insegnante non pagata da mesi indica ai colleghi, come forma di solidarietà, il numero di un ufficio pubblico del Ministero, qualcuno possa chiedere allo staff di Facebook di censurare il post.
Ma il social network ha fatto qualcosa di ancora più grave e drastico: ha preso il provvedimento di bloccare per 12 ore l'account dei gestori e tutte le loro attività su pagine, gruppi, profilo personale e servizio di messaggistica.
Perchè? Verrebbe da chiedersi? Esistono pressioni particolari sull'esistenza di questi gruppi facebook con centinaia di iscritti (docenti e ata) ?
In Italia, culla del diritto europeo, succede anche questo...
Si pregano tutte le redazioni che trattano i nostri temi di voler informare su questo gravissimo atto di censura nei confronti dei supplenti della scuola.
comiromanord@yahoo.it