La Confederazione COBAS della Sicilia sostiene la lotta
dei dottori in Archeologia e Beni Culturali per il pieno riconoscimento
della dignità professionale vilipesa dal bando del Ministero per i Beni
e le Attività Culturali del Turismo "500 giovani per la Cultura" del
6 Dicembre scorso. Nel richiedere il suo ritiro i cobas denunciano che
il bando mortifica la dignità del lavoro e incentiva il lavoro super
precario. Il Governo Nazionale mortifica la professionalità dei giovani
dottori pretendendo alti livelli di formazione a fronte di pseudo
tirocini sottopagati (circa 400 euro mensili) che non danno nessuna
prospettiva occupazionale futura.
Sul piano regionale i COBAS denunciano sia il DDG 2372/2013 del 26
Agosto 2013, che l’accordo stipulato fra i sindacati concertativi e la
Regione Siciliana l’8 Maggio 2013 che cancella la figura professionale
dell’Archeologo all’interno degli organi amministrativi preposti alla
tutela dei beni, pareggiando la sua figura alla pari di altre
provenienti dai più disparati settori.
I cobas chiedono al Governo Regionale il rispetto del DM beni culturali
del 20 Marzo 2009 con il quale si stabilisce che la l’archeologo che
collabora con le sovrintendenze debba possedere il diploma di scuola di
specializzazione e/o il dottorato di ricerca.
Renato Franzitta - per i cobas
conf.cobassicilia@gmail.com