Catania è la provincia siciliana scelta per avviare il progetto pilota che prevede una diffusione capillare in ogni territorio dei 390 comuni siciliani, mediante l’adesione su base volontaria di singoli cittadini al network.
«Un’infrastruttura sociale» come l’ha definita Vasta, che poggia solide basi sulla volontà e l’impegno civico: l’incontro con una folta rappresentanza della Consulta (che in tutto riunisce quasi 100 Istituti etnei) e con il presidente Salvatore Musumeci, giovane studente dell’Istituto Ettore Maiorana, è un segno di apertura e un esplicito invito ai giovani alla partecipazione attiva, a esprimere il proprio punto di vista su una tematica che li vede fin da ora protagonisti di un cambiamento. «La vera forza di una rete – ha concluso Vasta – è l’alleanza, la stessa che caratterizza il sistema dei Comitati consultivi e quello scolastico».
Partecipe il riscontro dei giovani presenti, il cui prossimo passo sarà la valutazione del progetto da divulgare a livello non solo provinciale ma anche regionale. All’incontro, coordinato da Rosita D’Orsi e dalla docente referente del Cps Antonia Grassi, ha preso parte anche Raffaele Zanoli, ex provveditore Ufficio scolastico provinciale e già vice direttore Usr Sicilia, che ha ribadito l’importanza di creare connessioni tra la scuola e realtà come gli ospedali, le carceri, «a dimostrazione che il contesto di un’aula, il valore dell’insegnamento, il bene della condivisone e del confronto durante gli anni della scuola sono il primo grande passo della crescita».
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