E’ arrivato ventisettesimo nelle graduatorie nazionali per l’ammissione al corso di Laurea in Medicina e chirurgia. «Ma nel frattempo ho passato anche gli esami al Campus Bio-medico di Roma e al San Raffaele di Miliano, ma devo ancora scegliere», racconta Sebastiano Sorbello. Ha 18 anni, è di Siracusa ma studia al Liceo scientifico privato Empedocle di Catania, «dove ho anche seguito i corsi preparatori a pagamento». E al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini dice: «Non ha senso eliminare i test: le università non potrebbero accogliere altri 50mila studenti»
Si chiama Sebastiano Sorbello, ha 18 anni, è di Siracusa e frequenta il quinto anno del liceo scientifico Empedocle a Catania, dove vive da fuori sede. Questo il profilo dello studente che si è piazzato ventisettesimo nella graduatoria nazionale per l’accesso alla facoltà di Medicina, primo in Sicilia. «Ma sono arrivato anche secondo al San Raffaele di Milano e ho superato pure quella per il Campus bio-medico a Roma», afferma il giovane e brillante Sebastiano. Che dovrà scegliere dove vorrà proseguire i suoi studi, se nell’università pubblica vicino casa, o al nord per frequentare uno dei dei prestigiosi atenei privati. «La mia prima scelta è Catania, dove sono stato inserito come primo. Ma avevo indicato anche Roma Tor Vergata e La Sapienza, perché mi piacerebbe molto vivere nella capitale», spiega. La decisione, in ogni caso, verrà presa in tempi brevi. «Devo dare una risposta a giugno per l’università privata di Roma e a luglio per Milano», ammette.
Sebastiano si definisce «uno studente con buoni voti». Coltiva la passione per la medicina già da qualche anno, «pur non avendo nessun medico in famiglia: sarei il primo», sorride. «L’interesse è nato con lo studio delle materie scientifiche, al liceo frequento l’indirizzo Brocca dove si fa molta chimica e fisica – continua Sebastiano – Ma mi piace anche il lato umano della professione: poco tempo fa mio nonno è stato gravemente ammalato e frequentando l’ambiente ospedaliero ho capito che lì posso realizzarmi non solo come professionista ma come persona». Per la preparazione ai test, però, la buona preparazione di base e la passione per la chimica, la matematica e tutte le altre materie scientifiche non basta. Per prepararsi ha deciso di seguire dei corsi a pagamento. «Li ho svolti sempre all’Empedocle, sono stato impegnato tutti i pomeriggi fin da settembre, seguendo lezioni specifiche su tutte le materie, dalla statistica alla cultura generale. Sono molto soddisfatto, i docenti sono bravissimi», spiega.
Una preparazione che va oltre il mero nozionismo. «Ho notato tantissimi ragazzi preparati nel corso delle prove, ma l’emozione, senza un adeguato approccio psicologico, può fare brutti scherzi. Credo che anche questo abbia fatto la differenza». Il salto di qualità passa anche da un «programma personalizzato», come spiegano alla segreteria dell’istituto Empedocle. «Per accedere ai nostri corsi si fa un pre-esame, in base al quale il nucleo di valutazione stabilisce quali sono le materie da approfondire maggiormente per ogni candidato, alcuni corsi durano dalla mattina alla sera». Ad ogni livello di preparazione corrisponde «un prezzo variabile che comunichiamo agli interessati solo dopo la selezione, sarebbe difficile – concludono dalla scuola – anche solo dare una cifra di massima».
La cifra di questi corsi mediamente si aggira «intorno ai 3 mila euro», come dichiarato da diversi studenti che si sono presentati alle Ciminiere per i test di aprile. «Nemmeno io so quanto hanno pagato i miei genitori», afferma Sebastiano, che di una cosa però è sicuro: «Adottare il metodo di selezione dopo il primo anno, cioè “alla francese”, come ha dichiarato oggi il ministro dell’Università, è senza senso. E non c’entra il fatto che li ho passati al primo tentativo», afferma lo studente. Che motiva con argomenti pratici la sua disapprovazione: «Ogni anno, dopo i test a numero chiuso, i corsi di Medicina di tutta Italia aprono le porte a circa 10mila studenti, non senza difficoltà dal punto di vista didattico e organizzativo – spiega Sebastiano – Considerando il numero di partecipanti alle prove di accesso, significherebbe accogliere altri 50mila allievi. Il sistema universitario non mi sembra pronto, anche semplicemente dal punto di vista logistico», conclude il migliore studente siciliano nei test di Medicina.
Leandro Perrotta
ctzen.it
06/05/2014