Una forte
e giusta protesta si è sviluppata a Passopisciaro (nel comune di
Castiglione di Sicilia, in provincia di Catania) contro l’infausta
prospettiva della chiusura del plesso della scuola dell’infanzia - ha
dichiarato Luca Cangemi, segretario del circolo PRC Olga Benario. Le
motivazioni che possiamo leggere nell’articolata petizione in difesa
della scuola dell’infanzia sono molto significative e dimostrano quanto
sia ciecamente disastrosa la logica dei tagli, che da anni ha investito
il sistema dell’istruzione del nostro paese, a ogni livello. Nella
petizione che hanno redatto i cittadini e le cittadine fanno alle
autorità una lezione di cosa significa la presenza di una scuola, non
solo per i bambini e per le loro famiglie, ma per tutta la comunità che
riceve da essa un contributo eccezionale allo sviluppo e alla coesione
sociale. Tanto più in un’area interna della Sicilia, che è, a
differenza di tante altre, in una fase di crescita economica e
demografica, che andrebbe sostenuta e non ostacolata.
La decisione di chiudere la scuola di Passopisciaro si rivela, poi,
incredibile, se si tiene conto che disperderebbe un lavoro didattico
importante e riconosciuto come validissimo. L’edificio scolastico di
Passopisciaro, inoltre, è una struttura nuova e a norma, che consente
l’ingresso e la fruibilità anche ai bambini diversamente abili,
dotato persino di un parco giochi, oltre che di mensa, palestra,
laboratori. E’ francamente ingiustificabile che in un paese in cui il
58,5 % degli edifici scolastici non è a norma (dati Censis di qualche
giorno fa), e una percentuale ancora maggiore sia inaccessibile alle
persone disabili, si decida di chiudere un plesso scolastico moderno ed
efficiente, vanificando gli investimenti fatti con i soldi dei
cittadini.
Siamo dunque di fronte ad un esempio clamoroso di come gli “scienziati”
dei tagli, a ogni livello, siano degli apprendisti stregoni che non
solo producono disastri sul piano sociale, didattico e occupazionale,
ma, di fatto, si comportano come promotori dello spreco e della
dissipazione del pubblico denaro di cui, a parole, vorrebbero imporre
un uso oculato.
E’ molto importante che questa denuncia venga in particolare dalle
giovani generazioni, che non voglio rinunciare a costruire nella
propria comunità il loro futuro. Da parte nostra - conclude Cangemi -
c’è la piena solidarietà per la lotta dei cittadini che difendono la
scuola dell’infanzia, una lotta che è parte importante di un impegno
più generale per difendere l’istruzione pubblica nel paese e in
particolare nel mezzogiorno.
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