
I corsi organizzati dalle scuole, sottolinea il portale, sono ridotti all'osso. Un ragazzo su 3, tra i 1.500 intervistati da Skuola.net, non avrà il corso di recupero a scuola. Resiste invece un 58% che assicura di poterlo frequentare: c'è chi li organizza con i prof, il minimo indispensabile e spesso usufruendo dei soldi elargiti dalle famiglie tramite il contributo scolastico, e chi addirittura fa appello alla buona volontà dei "secchioni", gli studenti più bravi che aiutano i meno preparati.
Va da sé, quindi, che la maggior parte dovrà ricorrere alle ripetizioni private, come una volta: avrà un prof privato il 60% degli intervistati, mentre l'11% chiederà una mano ad amici e parenti, possibilmente gratis. Non è di poco conto, infatti, la spesa a cui vanno incontro le famiglie, considerando che un ragazzo su 2 seguirà oltre 15 ore di corso e uno su 10 ne seguirà oltre 22. Gli studenti assicurano nel 44% dei casi che i genitori non baderanno a spese. Sei su 10, conti alla mano, supereranno i 100 euro.
Come mai le scuole non riescono più ad organizzare i corsi di recupero? Le risorse destinate ai corsi, spiega Skuola.net, sono andate mano a mano assottigliandosi: il fondo per il miglioramento dell'offerta formativa, destinato anche a queste attività, nel 2011 contava su 1.480 milioni di euro che, nel 2013, sono stati ridotti a poco più di un terzo, 481 milioni di euro.
Ansa.it