
Dopo tre anni di iniziative e di lotte, quando ormai sembrava vicina la sacrosanta uscita dal lavoro, dopo un improvviso attacco da parte di Cottarelli, uomo del Fondo Monetario Internazionale, supportato da alcuni giornalisti incompetenti e di regime – ai quali per inciso continua ad essere garantito, con l’emendamento 1ter al decreto legge sulla Pubblica Amministrazione, il prepensionamento con 57 anni di età e 18 anni di servizio - è arrivato il contrordine dei poteri forti: la riforma Fornero non si tocca e malgrado i disastri creati con i 170 mila esodati il governo intende tenere in vita l’obbrobrio.
Il governo, con dati falsi sugli aventi diritto e sulla copertura necessaria, continua a giocare sulla vita dei Quota96, sulle aspettative e sulle attese ormai improcrastinabili di un risarcimento necessario a un’intollerabile ingiustizia, creata dall'ignoranza e dalla superficialità della Fornero e dai suoi compari (Monti, PD, PDL), che non tennero conto che i lavoratori/trici della scuola hanno un'unica uscita possibile per la pensione e cioè il 1° settembre.
Mentre denunciamo la passività e la complicità dei sindacati di Stato, che hanno accettato senza batter ciglio e senza indire scioperi la riforma Fornero e il sopruso nei confronti dei Quota96, siamo pronti a indire tutte le iniziative possibili per il riconoscimento dei diritti acquisiti dei Q96, organizzando immediate mobilitazioni per i lavoratori della scuola e per tutte le realtà coinvolte del lavoro pubblico e del privato, come passo essenziale della lotta di tutti i lavoratori/trici e dei precari per l'abolizione della riforma Fornero.
cobas.comitati.di.base.scuola@gmail.com