
Gianluca Scuccimarra Coordinatore dell'Unione degli Universitari dichiara "L'eventuale blocco dei fondi di provenienza statale mette a rischio quasi il 50% dei fondi che il nostro paese investe sugli aiuti per gli studenti meritevoli e privi di mezzi. Anziché investire sul diritto allo studio e risolvere l'annoso problema degli idonei non beneficiari, la risposta vergognosa è quella di mettere a rischio oltre 50.000 borsisti. E' questa la soluzione per rimettere al centro del rilancio del Paese l'istruzione? Gli studenti, di fatto, inizieranno l'anno accademico con una nuova 'spada di damocle' pendente sulle loro teste."
Conclude Scuccimarra "Per questo motivo il CNSU (Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari) ha approvato nei giorni scorsi su nostra proposta un dispositivo che richiede l'intervento immediato delle regioni e del Ministero dell'Istruzione per il ritiro di questa norma, unico modo per scongiurare quella che sarebbe un'autentica Caporetto per il Diritto allo Studio. L'appello lanciato dalla nostra organizzazione è già stato raccolto da vari parlamentari e la VII commissione istruzione della Camera all'interno del parere sul decreto ha richiesto espressamente l'eliminazione del comma relativo alle borse di studio: resta lo sconcerto per il silenzio in cui un governo che dice a parole di puntare sull'istruzione ha fatto passare una norma di questo tipo.
Se non ci saranno risposte in tempi utili il blocco delle risorse tramite patto di stabilità sarà al centro della mobilitazione del 10 ottobre e di tutte le azioni autunnali degli studenti universitari."
Greta Chinellato - Addetto Stampa UDU-Unione degli Universitari
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