Un
foglio da dieci euro qua, un altro là, e le famiglie, specie quelle
con più figli, arrivano a fine mese con il fiato sempre più corto. Ad
abbattersi questa volta è la scure dei rincari per i servizi
scolastici; lo scenario è Castelfiorentino, un ridente paese sulle
colline della provincia fiorentina. A lanciare l'allarme è Vito
Colella, presidente dell'Associazione genitori A.Ge. di
Castelfiorentino: "Ci siamo mossi già da prima delle elezioni su
sollecitazione dei nostri soci e di tanti genitori che si sono rivolti
a noi, preoccupati per le voci che circolavano a proposito dei tagli ai
servizi educativi e scolastici per le famiglie. Di buono abbiamo
ottenuto che almeno si aprisse un dibattito pubblico, ma adesso
purtroppo il tutto rischia di arenarsi in uno sterile dibattito fra
maggioranza e opposizione".
Ecco i tagli lamentati dall'A.Ge. Castelfiorentino:
- chiusura del servizio per la prima infanzia "Scoiattolo" (che non era
presente sui moduli di iscrizione ai servizi educativi e che adesso lo
stesso sindaco dà per chiuso);
- aumento del costo del servizio di trasporto scolastico da 120 a 140
euro annui in un territorio sì collinare ma circoscritto;
- riduzione dei tragitti dei pulmini (con tratte separate fra le due
sponde del fiume Elsa, che non è certo il Po): non si potrà più
scegliere la scuola che si preferisce, con la conseguenza che per i
prossimi anni un certo numero di fratelli sarà costretto a frequentare
scuole diverse; alcune famiglie extracomunitarie di una frazione
rinunceranno alla scuola materna per i propri figli per il disagio nei
trasporti;
- servizio mensa che partirà in ritardo (3 settimane dopo l'inizio
della scuola, per cui chi non ha i nonni è costretto a prendere ferie o
ad assumere una baby sitter).
"Tutto questo va ad aggravare la situazione delle famiglie da un punto
di vista economico -sottolinea il Presidente dell'A.Ge.- Famiglie che
in molti casi sono già fortemente provate dalla situazione di crisi che
ha colpito anche il nostro territorio. Siamo ben consapevoli
dell'attuale situazione di bilancio del nostro Comune, ma come
sottolinea La Buona Scuola di Matteo Renzi l'istruzione non è un
capitolo di spesa della Pubblica Amministrazione ma un investimento del
Paese su se stesso". Ecco dunque le proposte di A.Ge. Castelfiorentino:
- revisione delle tratte del trasporto scolastico;
- tariffe differenziate sia per il pulmino che per il pre-scuola in
base al numero di figli iscritti per famiglia (prevedendo sconti);
- possibilità di portare il pasto da casa nelle 3 settimane di assenza
di mensa scolastica;
- ridimensionamento e/o modifica del servizio educativo alla prima
infanzia anziché chiusura;
"Questo nell'ottica di investire sul futuro del nostro paese,
sull'educazione, sulla formazione, sul lavoro delle donne (che ne
risulta penalizzato) e sull'integrazione sociale che nella scuola trova
importanti risposte di coinvolgimento e confronto -conclude Colella-
Altrimenti il rischio è quello di un impoverimento non solo materiale
ma anche e soprattutto culturale, perché la scuola vede la sua qualità
anche nella possibilità di favorirne l'accesso a ragazzi e famiglie".
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