Importante
risultato quello ottenuto ieri dalle organizzazioni Adida e Mida
precari che hanno organizzato un importante appuntamento davanti al
MIUR, in concomitanza dello sciopero indetto dal Saese, per denunciare
l'iniquo trattamento riservato dal Governo ai docenti delle graduatorie
d'istituto, rispetto ai loro colleghi delle graduatorie ad esaurimento.
Nonostante le qualifiche e il servizio svolto, infatti, i docenti
precari delle GI sono stati esclusi dai piani d'assunzione, e potranno
accedere alla stabilizzazione solo attraverso un Concorso, inutile
quanto iniquo. Dal concorso, poi, saranno esclusi tutti i docenti della
III fascia, nonostante la professione la esercitino già da anni, in
alcuni casi anche oltre dieci, ma da precari, a causa di un sistema di
reclutamento inadeguato al reale fabbisogno della scuola.
Dietro le scelte operate a livello politico, secondo noi, non ci sono
che i tagli massicci che da alcuni anni hanno gravato sulla scuola in
maniera significativa. La piaga del precariato non è stata certo scelta
da chi la condizione di precario l'ha subita, e l'attuale Gov3rno,
nonostante la normativa contro lo sfruttamento del precariato imponga
la stabilizzazione nei casi in cui il ricorso al precariato è
strutturale, come inequivocabilmente è stato nella storia della scuola
italiana. Oltre a ciò, i precari italiani non percepiscono lo stipendio
e, sebbene ricoprano incarichi annuali, a fronte di una reale esigenza
del sistema già nell'immediato, dovranno sostenere un concorso che
dovrà per l'ennesima volta valutarne le competenze, nonostante a scuola
ci siano già e con piena responsabilità, per essere assunti non da
subito ma nell'arco di tre anni, e non tutti, solo una parte...
decisamente surreale e inaccettabile. Per tutte queste ragioni, un
migliaio di docenti, tra i quali anche docenti di ruolo, a sostegno dei
loro colleghi precari, sono accorsi a dimostrare il loro dissenso.
La manifestazione è stata sostenuta dalle maggiori sigle sindacali, da
molti sindacati minori e da molte associazioni di categoria e
coordinamenti nazionali. Un delegazione in rappresentanza delle varie
problematiche è stata anche ricevuta dai dirigenti del MIUR che
direttamente si occupano di “tradurre” in pratica le linee dettate
dalla legge 107, al centro delle contestazioni di ieri. Pur non potendo
costatare che alcune delle nostre richieste fossero comunque di “buon
senso”, è stato in più occasioni ribadito che i limiti che la legge
impone non permettono di intravedere alcuna possibilità diversa,
facendo rimbalzare nuovamente la questione in un direzione politica,
più che amministrativa.
Tranne sull'erogazione di risorse per coprire gli ammanchi nelle
retribuzioni dei precari assunti e che non percepiscono lo stipendio da
settembre, i rappresentanti del MIUR,imitati dal loro ruolo tecnico, si
sono potuti limitare a garantire un loro impegno nel riportare le
nostre istanze. Pur confermando una apertura, l'unica affermazione che
hanno potuto dare è stata nei confronti della possibilità di avviare un
nuovo ciclo PAS, ma non è stata una buona notizia: la legge che li ha
permessi, infatti, contiene un limite temporale ormai ampiamente
superato che nell'immediato non si più aggirare. Anche su questo,
quindi, fumata nera.
Per niente abbattuti dal risultato dell'incontro, tuttavia, siamo
convinti che il grande risultato ottenuto dalla manifestazione sia
stato quello di aver riportato vistosamente alla luce le nostre
problematiche, nonostante la portata della stessa sia stata ignorata
totalmente dalla stampa nazionale e dalle principali reti televisive.
Porteremo con rinnovato vigore la nostra assurda posizione di sfruttati
all'attenzione della politica, anche in Europa, senza perdere fiducia e
determinazione, con il supporto delle sigle sindacali che ci vorranno
sostenere in questa battaglia.
Valeria Bruccola e Rosa Sigillò
adida.associazione@gmail.com