Nelle
prossime settimane le scuole ma anche le piazze e le strade del nostro
paese saranno attraversate da una grande iniziativa: la raccolta delle
firme a sostegno di quattro quesiti referendari contro la vergognosa
legge 107 (beffardamente definita la “buona scuola”) imposta la scorsa
estate dal governo Renzi, nonostante una corale opposizione del mondo
dell’istruzione, espressa in un grande sciopero generale, in
manifestazioni in ogni angolo del paese, nel blocco dei test INVALSI,
nello sciopero articolato degli scrutini- scrive Luca Cangemi,
segretario circolo PRC Olga Benario.
Contemporaneamente saranno raccolte le firme per altri referendum
sociali, che mirano a contrastare le politiche governative di
privatizzazione, di distruzione dei diritti sociali, di devastazione
speculativa dell’ambiente.
Si apre, dunque, una fase molto importante. I quattro quesiti, frutto
di un lungo lavoro giuridico di alcuni tra i migliori costituzionalisti
italiani, attaccano diversi tra i punti più gravi dell’inaccettabile
controriforma renziana: poteri dei dirigenti scolastici (e in
particolare quello scandaloso di “chiamata diretta” degli insegnanti),
school bonus, alternanza scuola-lavoro, ripristino delle funzioni
precedenti del comitato di valutazione per consegnare alla
contrattazione il fondo di valorizzazione dei docenti.
Il valore della campagna referendaria va però molto oltre le, pur
importanti, questioni su cui incidono i quesiti referendari: si tratta
di chiedere al paese una dura condanna di una scelta devastante, si
tratta di invertire la tendenza alla distruzione della scuola pubblica
statale e del diritto allo studio.
Arriviamo all'appuntamento referendario dopo mesi durissimi, che hanno
confermato e accentuato le ragioni dell’opposizione della scorsa
primavera. In questi mesi abbiamo visto vertici del ministero
dell’istruzione, arroganti quanto incapaci, gettare le scuole nel caos
didattico e organizzativo, abbiamo visto dirigenti scolastici recepire
il messaggio di autoritarismo clientelare della legge ben oltre le
previsioni della stessa, abbiamo visto dispiegarsi gli appetiti della
Confindustria e delle scuole private, abbiamo visto quanta umiliazione
e divisione determina questa legge tra chi lavora a scuola.
Per contrastare questa deriva che colpisce l’istruzione e con essa la
civiltà del nostro paese è necessario un grande messaggio nazionale
unificante, un messaggio lotta e speranza. Il referendum è questo
messaggio. Chiediamo a tutti e a tutte di impegnarsi in una capillare
azione di relazione con tutto il mondo dell’istruzione e l’intera
società, per raccogliere un enorme numero di firme ma soprattutto per
creare le condizioni della sconfitta del governo e l’apertura di una
nuova fase.
Luca Cangemi, segretario circolo PRC
Olga Benario