Il "braccio
di ferro" contro il MIUR non è ancora finito! Oggi scade la domanda per
la mobilità dei neoassunti e anche in questa occasione il MIUR non si è
dimostrato all'altezza del ruolo di amministrazione centrale. Ci
chiediamo a cosa serva un Ministero se non può definire, soprattutto in
materie controverse, soluzioni eque e garanti dell'uguaglianza dei
cittadini, come la Costituzione, sulla quale questo Governo si vanta di
avere giurato, prescrive ed impone. Come sempre, un rimpallo di
responsabilità, tra i numerosi uffici e le incomprensibili "Direzioni"!
Platone, in età classica, si interrogava già su chi mai avrebbe potuto
controllare i "controllori"...
Oggi, dopo più di duemila anni, possiamo asserire con assoluta
certezza: NESSUNO!
Ma peggio, i "controllori", di fatto, non controllano proprio nulla,
vista la deresponsabilizzazione a cascata ben strutturata su un sistema
di deleghe, competenze decentralizzate e parcellizzate tra meandri
amministrativi di incomprensibile utilità.
Veniamo al caso: i docenti diplomati magistrali, assunti con una toppa
messa dal MIUR su fase C, quella del potenziamento, mentre avrebbero
dovuto inequivocabilmente essere destinatari di posti comuni, quindi
non relativi al piano straordinario di assunzioni, si sono visti
trattare in modo difforme a seconda dell'interpretazione fantasiosa e
arbitraria data dalle Direzioni scolastiche regionali a note
Ministeriali chiare, ma non per tutti.
Quindi, come sempre, figli e figliastri, sotto gli occhi inerti del
MIUR che, bontà sua, quando interpellato a riguardo "non aveva più
competenza". Quindi, l'ombra di nuovi contenziosi da avviare, per fare
rispettare sentenze e ordinanze, nonché note varie! Ma possibile andare
avanti in questo modo? A cosa serve mantenere in vita un carrozzone
inefficace? Tutti "Direttori" dentro il Palazzo di Viale Trastevere, ma
cosa dirigono è difficile da individuare, se quando si chiede di
uniformare situazioni paradossali con un semplice chiarimento, questo
passaggio è impossibile da attuare.
Potremmo andare avanti all'infinito, ma basta citare, a titolo di
esempio, un altro paradosso di recente definizione: la costituzione
delle commissioni d'esame per il concorso. Il Ministro ha garantito un
provvedimento straordinario per l'emissione di fondi utili a
raddoppiare il compenso previsto per i commissari. Da un'elemosina a
un'elemosina ritoccata... Ma il provvedimento ordinario era forse stato
fatto all'insaputa del Ministro? Sinceramente il sospetto viene, oppure
il Ministro prima ci ha "provato" ma è andata male...
Concorso truffa, assunzioni truffa, azzeramento del precariato
truffa... Le scuole sono ancora piene di precari e lo saranno ancora
per almeno tre anni malgrado i proclami del Governo; stipendi da fame e
bonus di formazione "contentino", non a tutti, solo ai docenti di
ruolo, mentre ai precari nemmeno lo stipendio base, in migliaia di casi
atteso per mesi.
Da parte nostra, quello dei precari delle graduatorie d'istituto,
nessun motivo per riscattare l'operato di un Dicastero dal quale
abbiamo ricevuto solo colpi bassi. Ma noi non ci pieghiamo e
continuiamo la nostra battaglia mediatica, uscendo allo scoperto sul
loro stesso terreno, quello della comunicazione, a denunciare le
falsità e i proclami, le ingiustizie e le illogicità di un sistema
inadeguato che ha soltanto alimentato disparità e diseguaglianze.
Insieme al Mida precari, con cui condividiamo un difficile cammino di
rivendicazione, il 26 aprile saremo nuovamente in piazza, alle 11
davanti al Consiglio di Stato, dove si decidono spesso le nostre
vicende, costretti a contenziosi senza fine da una politica insensata,
nel primo pomeriggio davanti Montecitorio, per ricordare alle forze
politiche la nostra indignazione, di fronte allo scempio perpetrato a
nostro danno.
Flc-Cgil e Cobas, in linea con la convergenza di intenti finora
dimostrata, hanno manifestato la loro intenzione di sostenere queste
ennesime azioni democratiche di dissenso, partecipando ai presidi.
Sebbene non sia stato consentito lo sciopero, noi andiamo avanti: i
diritti non sono solo sulla carta e noi li rivendicheremo con forza
fino a quando non saranno adeguatamente rispettati!
Valeria Bruccola, Coordinatrice
nazionale Adida
adida.associazione@gmail.com