Il giorno 9 Giugno 2015 e
il giorno 16 Giugno 2015, rispettivamente, il
Senato Accademico e il Consiglio d'Amministrazione de "La Sapienza"
hanno approvato all'unanimità un accordo di associazione in
partecipazione con una società privata denominata KCube s.r.l..
Dichiara Paolo Cornetti Coordinatore dell'UDU Sapienza: "Al centro
dell'accordo c'è la concessione, da parte dell'ateneo alla società,
della consultazione del parco brevetti, dei progetti di intellectual
property e delle ricerche finanziate dall'Università, per fini di
lucro. Infatti, qualora Kcube lo ritenesse opportuno potrebbe investire
nella valorizzazione e nella vendità di un progetto, un brevetto o una
ricerca corrispondendo alla Sapienza l'1,3% dell'utile sociale, che
potrebbe salire fino a un tetto massimo del 7.3% in particolari
condizioni. Inoltre nel contratto si prevede che la Sapienza dovrà
mettere a disposizione di KCube dei locali all'interno dell'ateneo."
"L'UDU non può che condannare quest'accordo sotto ogni suo aspetto."
Prosegue Cornetti, "Riteniamo che gli organi collegiali della Sapienza
abbiano preso una decisione estremamente lesiva del carattere pubblico
dell'università."
Uno dei soci di maggioranza di KCube è Luciano Caglioti "E' una scelta
politicamente inopportuna quella di svendere le proprie ricerche a una
società privata, che tra gli altri, vede come socio di maggioranza l'ex
Prorettore per l'innovazione, Ricerca, Sviluppo, Trasferimento
Tecnologico della Sapienza, figura che quindi ha seguito in prima
persona, e per un ente pubblico, i prodotti sui quali ora agisce da
privato." commenta Cornetti.
"E' altresì incomprensibile l'utilizzo del contratto di associazione in
partecipazione il quale non prevede una procedura di evidenza pubblica
andando così a danno delle finanze dell'ateneo.
Per quanto riguarda i locali dell'ateneo messi a disposizione della
società crediamo che questo punto sia un'offesa nei confronti degli
studenti, della docenza e di chi l'università la vive ogni giorno. È
incredibile come la Sapienza possa permettersi di privarsi dei suoi
spazi per concederli ai privati quando vi è una estrema carenza di
spazi e aule e le strutture spesso non sono sufficienti per il regolare
svolgimento della quotidianità universitaria" chiosa Cornetti.
"Non è accettabile che gli sforzi dei ricercatori e gli investimenti
pubblici siano vanificati in nome degli interessi privati" conclude il
Coordinatore dell'UDU Sapienza " Malgrado la Sapienza, tramite il CDA,
abbia nuovamente deliberato l'1 di Marzo il regolamento attuativo
dell'accordo, la Società KCube s.r.l. è attualmente in liquidazione, ma
il rischio che gli effetti del contratto si concretizzino esiste
ancora, in quanto non vi è specificato l'esaurimento dello stesso per
cessazione di una delle due parti, nel concreto potrebbe quindi
verificarsi una vendita del contratto a terzi da parte del liquidatore.
.Per questo motivo è estremamente importante che la Sapienza agisca
rapidamente e sciolga in maniera definitiva l'accordo che è ciò che
chiediamo, prendendo, inoltre,le distanze dalle rappresentanze
studentesche (Vento di Cambiamento, Sapienza in Movimento, LINK) che
hanno votato a favore delle delibere in Consiglio d'Amministrazione e
in Senato Accademico, permettendo così la possibilità di arrecare un
danno a tutte le componenti dell'università. Abbiamo già conferito
mandato all'Avv. Michele Bonetti per esperire indagini difensive e per
valutare l'opportunità di inoltrare un esposto alla Procura della
Repubblica relativamente alla presenza di alcuni personaggi con profilo
e passati da chiarire e che gravitano intorno alla società."
Elisa Marchetti - Responsabile Stampa
UDU-Unione degli Universitari
stampa@unionedegliuniversitari.it