I
risultati provvisori pubblicati dagli uffici scolastici regionali
sembrano bollettini di guerra. Gli insegnanti di sostegno i più
bocciati. Ma soffrono anche gli specialisti dell’italiano per
stranieri, i tecnici di laboratorio, gli insegnanti di arte e disegno.
La protesta dei docenti lombardi potrebbe allargarsi a macchia d’olio
Dalla Lombardia alla Campania, dalle specialità letterarie a quelle
scientifiche: è record di bocciati al concorsone per prof. Anche se non
ci sono ancora i risultati ufficiali su tutto il territorio nazionale,
i resoconti che iniziano ad arrivare dagli uffici scolastici regionali
assomigliano a bollettini di guerra. In Emilia Romagna, su 37 candidati
per i laboratori di scienze e tecnologie meccaniche, sono stati ammessi
agli orali solo in 16. Facile intuire che gran parte dei 66 posti
disponibili dovrà essere coperto con i supplenti. Sempre in Emilia, per
la AD01, la classe di concorso che raggruppa arte e immagine e disegno
e storia dell’arte, alle superiori, sono stati ammessi alla prova orale
30 candidati su 121 partecipanti, mentre le cattedre a disposizione
sono 82. Qualora tutti e 30 gli ammessi alla prova orale la
superassero, pertanto, rimarrebbero comunque scoperte 52 cattedre.
Tecnici e laboratori scoperti
In Lombardia, su 68 iscritti alla prima prova per accedere alla classe
B12- Laboratorio di scienze e tecnologie chimiche e microbiologiche-
solo 7 candidati l’hanno superata: ci sono 51 posti a bando. In
Campania per i 22 posti per la classe di italiano per stranieri, la
A23, solo in 11 hanno superato lo scritto: eppure si trattava di
insegnanti abilitati che possedevano anche una certificazione DITALS o
un master ad hoc. In Liguria su 27 partecipanti alla prova scritta per
Filosofia e scienze umane, solo un ammesso alla prova orale: i posti a
disposizione sono 15. In Calabria, con 86 posti a disposizione per
Tecnologia nella scuola secondaria di I grado (classe di concorso A60),
solo in 28 potranno sostenere la prova orale.
La débâcle degli insegnanti di sostegno
Alle prove orali del concorso di sostegno per la scuola secondaria di I
grado in Sardegna è stato ammesso un solo candidato. In realtà i
partecipanti erano già un numero risibile, 4. I posti a disposizione
sono 18. Anche in Piemonte per il sostegno alla primaria, su 378 posti
disponibili, sono stati ammessi solo in 130 su 333 candidati alla prova
orale. E quindi, anche se tutti fossero promossi, ci sarebbero almeno
metà del corpo insegnante di sostegno preso dalle file dei supplenti.
Sempre per i docenti di sostegno, nel Lazio il 54% di quelli che
aspiravano a insegnare nelle scuole superiori non ha superato la prova
scritta: per 149 posti banditi +10% idonei, ammessi all’orale solo in
70.
Due ammessi in sei regioni
Per la classe di concorso A08- discipline geometriche e
architettoniche, arredamento e scenotecnica- c’erano solo 32 candidati
in sei regioni (Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto, Friuli, Emilia),
per un totale di 18 posti. Promossi alla prova scritta solo in due.
«Numeri anomali e riduttivi»
Ma di chi è la colpa di questo fallimento generalizzato? Dei docenti
che, pur avendo ottenuto un’abilitazione, non sono adeguatamente
preparati, oppure di test e prove inadatti a giudicarli? O c’è un
atteggiamento troppo severo delle commissioni? Sono domande che
serpeggiano nei vari gruppi di docenti, e non in maniera sempre
sotterranea. Un gruppo di insegnanti lombardi, dopo aver constatato che
il 90% di quelli che aspiravano alla classe di concorso B12 era stato
bocciato alla prova scritta, ha deciso di scrivere una lettera aperta
indirizzata alle commissioni valutatrici, ma anche al presidente della
Repubblica Sergio Mattarella e alla ministra dell’Istruzione Stefania
Giannini per chiedere delle verifiche: «Non riteniamo credibile il
fatto che 61 persone su 68, diplomate e successivamente abilitate alla
professione dagli Istituti del territorio nazionale, in alcuni casi con
il massimo dei voti e, soprattutto, con esperienza d’insegnamento anche
più che decennale, vengano giudicate insufficienti, a seguito delle
prove previste per il Concorso- scrivono indignati -Crediamo che questi
numeri siano profondamente anomali e a dir poco riduttivi per l’intero
sistema scolastico italiano, in quanto con questo risultato si
liquidano con un’insufficienza anni di studio, di preparazione, di
lavoro, in diversi, pregiati Atenei Universitari ed Istituti di
Istruzione Secondaria Superiore». E questo potrebbe essere solo
l’inizio: il rischio di una sollevazione generalizzata dei docenti
scartati è altissimo.
Corriere della sera