
"Gli insulti gratuiti e indegni del dibattito pubblico di Rondolino mascherano un problema ben più complesso, cioè lo storico abbandono del Sud. Dalle regioni meridionali i giovani continuano a emigrare in massa, chi studia al Nord o all'estero poi non torna perché manca il lavoro, e chi ha un lavoro precario spesso rinuncia a fare figli", fa notare Campanella.
"Il risultato è ben spiegato dai numeri della distribuzione di docenti e cattedre", aggiunge Bocchino. Come illustrato da Tuttoscuola: "solo il 37% degli studenti italiani risiede al sud, Isole incluse (18 anni fa era il 47%); mentre ben il 78% dei docenti coinvolti in questa tornata di trasferimenti è nato nel meridione".
"Questo vuol dire che insegnare è spesso l'unica opportunità di lavoro per chi nasce al Sud, perché mancano alternative. Mentre le cattedre scompaiono perché le classi si riducono e perché al Sud non viene attivato quasi mai il tempo pieno", aggiunge Bocchino. "Ma il piano del governo per il Meridione è rimasto lettera morta".
"È facile prendersela con gli insegnanti, come fa Rondolino. Ma è con un governo che si limita a sancire le disparità tra Nord e Sud senza fare nulla per risolverle, nonostante i proclami, che se la dovrebbe prendere", concludono i Senatori.
Cristiana Scoppa - Addetta stampa dei Senatori Fabrizio Bocchino e Francesco Campanella
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