Stamane si è
svolta la prevista riunione tra le organizzazioni sindacali regionali
della Sardegna Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda e la
Direzione Scolastica Regionale della Sardegna che prevedeva all’ordine
del giorno un’integrazione alla contrattazione Regionale sulle
utilizzazioni annuali del personale della scuola per il prossimo l’anno
scolastico 2016/2017. Questo tipo di contratto integrativo permette, a
coloro che hanno avuto un’assegnazione della sede di servizio
eccessivamente lontano dal proprio domicilio, di essere utilizzati in
una sede meno disagiata. Si tratta di un tema particolarmente sentito
dopo le immissioni in ruolo previste dalla Legge 107 (la cosiddetta
Buona Scuola) a seguito delle quali molti docenti sardi si sono visti
assegnare sedi in giro per il continente con difficoltà facilmente
immaginabili.
L’accordo raggiunto stamattina ha ampliato la tipologia,
conseguentemente anche il numero dei posti disponibili per le
utilizzazioni annuali, includendovi i tanti posti di sostegno privi di
titolari con titolo specifico.
Si vengono così ad attenuare i disagi provocati da una Legge che le
Organizzazioni Sindacali hanno duramente contestato e i cui effetti
confermano quanto da Loro denunciato a suo tempo.
Ma se da una parte la soluzione prospettata diminuisce, almeno per
quest’anno, l’impatto negativo sui docenti, nel contempo solleva un
problema la cui soluzione si impone con forza.
L’attività e l’impegno dei docenti sul sostegno presuppone una
preparazione e una competenza specifica molto complessa e delicata.
Stiamo parlando di docenti che devono occuparsi di una categoria di
studenti particolare per i quali è necessario un percorso di
apprendimento e di aiuto specialistico delicato e importante. Sono le
Università che organizzano percorsi formativi finalizzati al
conseguimento del titolo di specializzazione per le attività di
sostegno didattico agli alunni con disabilità: si tratta dei corsi
universitari TFA (Tirocinio Formativo Attivo).
L’Università sarda da due anni non li organizza e, conseguentemente,
quindi, aumentano le difficoltà per cui i docenti titolati sono
insufficienti a coprire i posti in organico. Le organizzazioni
sindacali hanno sollevato con forza questo problema di fronte alla
Direzione Scolastica Regionale e lo richiedono con decisione sia
all’Università che alla Regione perché questo gap nei confronti delle
altre regioni venga superato al più presto e che vengano attivati al
più presto i corsi di formazione.
L’utilizzo di docenti non formati per lavorare con i bambini disabili,
va superato velocemente e coerentemente con lo sforzo della scuola
sarda di scrollarsi di dosso i tanti record negativi di cui continua
tristemente a fregiarsi.
Pur essendo evidente che nell’occasione specifica il personale in
utilizzazione andrebbe ad occupare posti che comunque verrebbero dati a
supplenti senza titolo, secondo le organizzazioni sindacali occorre uno
sforzo immediato per permettere anche a questi docenti di avere un
supporto formativo. Proprio per la delicatezza del compito che andranno
a svolgere si chiede a chi di competenza di avviare corsi formativi di
aiuto a questi docenti che dovranno andare ad occuparsi proprio della
parte più delicata e fragile nell’intera platea degli studenti.
Questo tipo di attività andrebbe a qualificare l’impegno politico della
Regione che si troverebbe ad investire per aiutare anche i meno
fortunati, senza aspettare che vengano finalmente attivati i corsi TFA
che dovranno risolvere, strutturalmente, il problema denunciato.
Flc Cgil Cisl scuola Uil scuola Snals
Confsal Gilda Unams
Ivanoe Vacca - Maria Giovanna
Oggiano - Alessandro Cherchi - Maria Biosa - GianFranco Meloni