Con il
romanzo "La maga e il talismano" (Algra editore), lo scrittore
catanese, Adriano Di Gregorio, ha continuato la fortunata serie del
commissario Battaglia e del suo fidato amico, l'ispettore Spanò.
Le indagini di quest'ultimo caso vengono condotte a ritroso: dalla
misteriosa denuncia di un omicidio, del quale però non si scopre il
corpo, Battaglia si ritrova dapprima a smascherare un vasto traffico di
droga che gira attorno alla tenda di una maga e alla fine è costretto
ad "imbattersi nel più atroce crimine che la mente umana abbia mai
potuto concepire".
Così come era accaduto nel romanzo precedente, il commissario
Battaglia, sebbene sia deciso e puntuale nel lavoro, è invece insicuro
e fragile nella vita privata, sempre molto movimentata.
La narrazione si svolge su due piani distanti sia nel tempo sia nello
spazio, che però, più scorrono le pagine, più si comprende il forte
legame tra il passato e il presente.
La scrittura scorre incalzante e senza sosta e, una volta preso, il
libro non vorrà essere più abbandonato. L'attenzione del lettore
è sempre mantenuta viva con un linguaggio semplice e accattivante,
vivace e divertente.
Come nel romanzo precedente, tutta la narrazione si svolge nella costa
jonica, tra lo spettacolo della Timpa e la maestosità dell'Etna, sempre
descritti con grande partecipazione e passione. Sebbene lo scrittore
non sia acese, dalle sue pagine emerge una descrizione sognata ed
affettuosa del territorio.
Claudia Mandrà
clama10@virgilio.it