Pensiero
computazionale, per sviluppare la capacità di analizzare e risolvere
problemi e per apprendere le basi della programmazione. Percorsi di
‘cittadinanza digitale’ per un uso consapevole dei media, della Rete e
dei dati, e per avere gli strumenti per valutare la qualità,
l'integrità e la veridicità delle informazioni. Apprendimento pratico
attraverso esperienze e obiettivi concreti, anche in sinergia con
progetti di robotica educativa e artigianato digitale. Sono alcune
delle iniziative che potranno essere messe in campo dalle scuole grazie
agli 80 milioni del PON stanziati per lo sviluppo delle competenze
digitali fra le ragazze e i ragazzi e per la didattica
innovativa. Il bando è da oggi on line sul sito dedicato: www.istruzione.it/pon.
Si tratta del terzo dei 10 bandi PON per una scuola più aperta,
inclusiva e innovativa lanciati dalla Ministra dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli lo scorso gennaio.
Ciascuna scuola potrà ricevere fino a 25mila euro che consentiranno
agli istituti beneficiari di attivare fino a 140 ore in più all’anno di
‘educazione digitale’.
“Le competenze digitali sono parte integrante dell’alfabetizzazione del
nostro tempo, sono fondamentali per la costruzione di una cittadinanza
piena, attiva e informata e per lo sviluppo sostenibile del nostro
Paese, per superare il disallineamento tra sistema educativo e domanda
della società”, dichiara la Ministra Fedeli.
“Offrire alle ragazze e ai ragazzi percorsi di cittadinanza digitale
significa renderli cittadini attivi e protagonisti e non fruitori
passivi. Il digitale è una grande opportunità per loro e lo è anche per
le nostre e i nostri docenti. Inoltre, educare le nostre studentesse e
i nostri studenti ad un uso consapevole e adeguato della Rete significa
impegnarsi concretamente per contrastare fenomeni come bullismo e
cyberbullismo, significa contrastare la diffusione del linguaggio
dell’odio, un fronte su cui il Miur è da tempo impegnato e vuole
continuare ad impegnarsi”.
Il Piano Nazionale Scuola Digitale, continua Fedeli, “rappresenta uno
dei tasselli più importanti e stimolanti dell’attuazione della Buona
Scuola e ha generato grande interesse e partecipazione da parte del
personale. A partire dagli animatori e dai team per il digitale. La sua
rapida attuazione è facilitata proprio da questo entusiasmo e dalla
voglia di innovare che hanno dimostrato gli stessi insegnanti. È una
strada lungo la quale dobbiamo proseguire, portando a compimento tutte
le azioni previste e, quindi, generando un profondo cambiamento
all’interno della scuola italiana. Fino a poco tempo fa parlare di
digitale a scuola era quasi un tabù. Oggi vediamo docenti che
organizzano laboratori di pensiero computazionale ed esperienze
educative guidate dall'innovazione non in poche scuole all’avanguardia,
ma in moltissime scuole d’Italia. Dobbiamo far sì, con questo bando,
che il fronte dell’innovazione raggiunga quante più scuole possibili”.
I progetti proposti dalle scuole dovranno avere al centro, in
particolare, due aree: lo sviluppo del pensiero logico e computazionale
e della creatività digitale e lo sviluppo delle competenze di
“cittadinanza digitale”.
Per quanto riguarda la prima area le iniziative proposte dovranno porre
particolare attenzione all’interazione creativa tra digitale e manuale,
anche attraverso esperienze di making, robotica educativa e Internet
delle cose, e al coding. Sul fronte della cittadinanza digitale, le
proposte dovranno concentrarsi soprattutto su: educazione all’uso
positivo e consapevole dei media e della Rete, anche per il contrasto
all’utilizzo di linguaggi violenti e alla diffusione del cyberbullismo,
alle discriminazioni; educazione alla valutazione della qualità e
dell’integrità delle informazioni, alla lettura, scrittura e
collaborazione in ambienti digitali; educazione all’uso dei nuovi
linguaggi del digitale. Le scuole potranno caricare i progetti dal 20
marzo al 5 maggio.
Miur