
"Di quella scuola, che appunto puntava a colmare il divario sociale, oggi poco resta dopo la legge 107, con la sua retorica incentrata sul merito e la sua competizione ad escludendum: si premia chi già fa bene, e non chi arranca, che è l'opposto del colmare i deficit di partenza per dare uguali opportunità a tutti", prosegue il Senatore.
"Senza contare che fuori dalla scuola, le condizioni di divario sociale restano inalterate o peggiorano, come ha documentato l'ISTAT a proposito dell'ascensore sociale ormai fermo, segno che la scuola non riesce più a incidere sulla società", aggiunge Bocchino.
"Plaudono a una scuola che funzionava, allora perché riformarla?", conclude il Senatore.
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