Il decreto
legge presentato dal governo il 20 giugno, per interventi sul
mezzogiorno, prevede
all’articolo 11 “interventi
urgenti per il contrasto della povertà educativa minorile e della
dispersione
scolastica nel Mezzogiorno”. Un bel titolo ma nella sostanza poco
altro. - ha dichiarato Luca Cangemi,
responsabile nazionale scuola del PCI.
“Il contenuto
dell’articolo prevede la futura individuazione di aree di esclusione
sociali e
la possibilità per le scuole di promuovere progetti in queste aree. Vi
è da notare
che gli interventi sono finanziati nell’ambito del PON 2014-2020 “per
la
scuola-competenze ed ambienti per l’apprendimento”. Non vi sono quindi
risorse
nuove.
Il governo
continua quindi nell’antica politica di non fare scelte di sistema
adeguatamente finanziate, con i risultati disastrosi che sono sotto gli
occhi
di tutti.
Si può e si
deve fare diversamente. Si possono ad esempio utilizzare le migliaia di
insegnanti
meridionali, titolari di cattedre al nord e che vogliono tornare nella
loro
terra, per un progetto straordinario di lotta alla dispersione
scolastica, si
può fare un intervento sulla dimensione delle classi (questione
decisiva) nelle
aree più difficili, si può lavorare finalmente a colmare l’enorme
divario
Nord-Sud sul tempio pieno e sul tempo prolungato.
Su questi
obiettivi chiamiamo alla mobilitazione, per mettere il parlamento che
dovrà
ratificare il decreto di fronte alle proprie responsabilità” - ha
concluso
Cangemi.
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