Si chiamerà SOLO DIRIGENTI Il movimento nazionale che proverà a unire i dirigenti scolastici di tutta Italia. Un movimento nato sui social e che in pochi mesi ha raccolto oltre mille aderenti nell’intera Penisola.
Oltre duecento di questi si incontreranno, per la prima volta, con l’intento condiviso di far sentire la propria voce, troppo spesso non ascoltata. «In un contesto di generale depauperamento della scuola italiana, la condizione dei dirigenti scolastici, negli ultimi anni, è andata sensibilmente peggiorando. Stipendi inadeguati, un carico notevole di responsabilità, con la gestione di una, due, tre e più scuole, di migliaia di studenti, di centinaia di docenti e ATA; problemi legati alla sicurezza di edifici, il più delle volte, obsoleti e non a norma, su cui non si può intervenire».
Questa la spinta propulsiva che nei mesi scorsi ha portato Alessandro Turchi e altri dirigenti provenienti da tutta Italia, a dare vita a questo movimento per certi versi innovativo. Infatti è nato prima sui social (Wasthapp, Facebook, Telegram) con i dirigenti scolastici italiani che in pochi mesi hanno fatto sentire il loro malcontento rispetto alla necessità di condizioni di lavoro più adeguate, per poi trasferirsi, sabato prossimo, a Roma, dove nascerà questa Associazione nazionale che ha l’obiettivo ambizioso di rappresentare tutti i settemila dirigenti scolastici della Penisola, indipendentemente dai sindacati di appartenenza, dalle ideologie, dalle provenienze geografiche. Una associazione strutturata, con un proprio coordinamento operativo e propri organismi, che eserciterà una costante azione di pressione sui soggetti a vario titolo coinvolti, dai sindacati ai politici, allo stesso governo, un costante monitoraggio sulle condizioni di lavoro, oltre ad un costante dialogo con tutti gli associati.
Con delle battaglie che da subito saranno considerate prioritarie, quella sulla PEREQUAZIONE, cioè sulla equiparazione delle situazioni stipendiali con gli altri dirigenti di pari livello dello Stato, e quella sulla revisione della normativa sulla SICUREZZA, che vede i dirigenti responsabili per edifici scolastici su cui non possono intervenire. Una associazione “laica” dove tutti i membri, dopo anni di divisioni e azioni individuali, saranno accomunati da un unico credo: dare dignità e forza ad una professione che è centrale per chi crede che la scuola sia il punto di partenza di una società che vuole progredire.
Alessandro Turchi
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