Spesso, in classe, mi
chiedo se agli occhi dei ragazzi è ancora
credibile la scuola italiana, se sono credibili i programmi che vengono
svolti, se sono credibili i docenti, i dirigenti. Se ha ancora un senso
per i nostri alunni studiare l'Illuminismo, Voltaire e Montesquieu;
capire perché è stato bruciato vivo Giordano Bruno, perché è scoppiata
la Prima Guerra Mondiale, perché Napoleone finì a Sant'Elena;
comprendere il pessimismo di Leopardi, la "critica della ragion pura"
di Kant, il "mito della caverna" di Platone; imparare i principi
fondamentali della Costituzione italiana,... quando invece il "mondo
fuori" è pieno di ingiustizie, le regole sono un optional, e gli adulti
amano giocare a scaricabarile! Come nella ormai "tristemente" nota
vicenda del Polivalente di San Giovanni La Punta. Dove i ragazzi del
liceo artistico "Emilio Greco", così come i ragazzi del "De Nicola",
del "Majorana", del "Ferraris", così come i ragazzi dell'Istituto
Alberghiero "Wojtyla" di Monte Po', proprio in questi giorni, con
assemblee, scioperi e petizioni, stanno chiedendo più spazio, più aule,
più scuola! Mentre dall'altro lato della barricata, le istituzioni
pubbliche cosa fanno, cosa dicono!?
Tutto tace, o meglio, "rispolverano" l'antico e sempre comodo gioco
dello scaricabarile! E l'abbiamo ripetuto tante volte, non si tratta
solo di spazio, di decoro, di sicurezza, ma di tutelare il diritto allo
studio dei ragazzi che giornalmente frequentano il Polivalente di San
Giovanni La Punta. E mentre da parte della scuola c'è chi ci "mette la
faccia" e ha il coraggio di denunciare ritardi e inadempienze,
dall'altra parte ci si "trincera" dietro un articolo di stampa,
pubblicato proprio l'altro giorno sul giornale "La Sicilia", dove
"dalla ex Provincia" (chi parla!? Un funzionario, un impiegato di
concetto, un addetto alle fotocopie!) viene detto che "in realtà
dipende dalle presidenze e non da noi.
Qualche anno fa abbiamo consegnato la planimetria completa alle scuole
e, in base alle loro esigenze, si sono suddivisi gli spazi" (sigh!).
[...] "Ma i presidi devono dialogare tra loro e condividere gli spazi"
(altro sigh!). Cioè, tradotto in linguaggio comune, che significa!? No
sàcciu! Intanto il Dirigente Scolastico del liceo artistico "Emilio
Greco", prof. Antonio Alessandro Massimino, ha preso carta e penna ed
ha risposto all'articolo apparso sul giornale locale ed alla "ex
Provincia". "Mentono sapendo di mentire. - scrive il preside Antonio
Massimino - Il dialogo tra i dirigenti manca soprattutto per la
inesistente volontà di inviare verifiche in merito al corretto uso
degli spazi assegnati a ogni scuola, da parte della Provincia.
La normativa vigente impone agli enti locali, proprietari degli edifici
scolastici, di provvedere alla ricognizione di aule e attrezzature
idonee per il diritto allo studio di tutti gli alunni. E' un continuo
scarico di responsabilità che la provincia adotta per i loro comodi ma
è anche vero che dove e quando vuole le aule e le attrezzature vengono
fornite alle scuole che ne fanno richiesta. I dirigenti non devono
dialogare per la spartizione di spazi esistenti al Polivalente, ma è la
provincia che se ne deve fare carico con responsabilità e giustizia".
E intanto i ragazzi, che continuano a studiare Leopardi, Kant, Platone
e la Costituzione italiana,... aspettano, dal mondo degli adulti, un
po' di giustizia. Solo un po'!
Angelo Battiato