Nella realtà dei fatti,
nel nostro Paese (come direbbe un cronista in erba), esiste ancora una
"obbligatorietà dell'azione penale" (art.112 Cost.)? E se esiste, è
esercitata in modo efficace secondo Costituzione? Non so rispondere.
Allora eserciterò la fantasia, sempre pensando al nostro Paese, la
fantasia affaticata di un anziano idealista incattivito.
Voglio immaginare una "obbligatorietà dell'azione amministrativa" (di
risarcimento ai cittadini) almeno quando dovrebbe coinvolgere ben
70.000 cittadini lavoratori della Scuola, ATA e ITP ex enti locali,
soggetti a permanente estorsione di stato.
Potrebbe esercitarla la Corte dei Conti la cui funzione è: « la
verifica del bilancio consuntivo dello stato o di altri enti pubblici,
allo scopo di accertare il rispetto delle regole contabili e
l'attendibilità del bilancio stesso, trasmettendo in esito a tale
controllo una relazione al parlamento » (da Wikipedia).
Aggiungerei al rispetto delle regole contabili, il rispetto delle
regole giuridiche che investono i diritti dei lavoratori soprattutto
quando costoro lavorano per lo Stato e sono retribuiti dallo
Stato. Dovremmo considerare lo Stato come il "leviatano"-
allucinazione biblica e filosofica del potere assoluto e autoritario -
immanente allo stato delle persone e ai diritti delle
persone?
I magistrati della Corte dei Conti potrebbero verificare i conticini
dei cittadini dopo averli raccolti con la rasca nelle sabbie mobili dei
gabinetti ministeriali. I conticini dei lavoratori della Scuola
ATA e ITP transitati forzatamente nell'anno 2000 dall'ente locale alla
soglia ministeriale, per esempio, sono tutti in poche paginette da
leggere con competenza (neanche tanta): il cedolino dello stipendio
erogato dall'ente locale di provenienza (la provincia) a confronto con
il cedolino dello stipendio erogato dallo stato. Confronto da
effettuare su base annua (essenziale).
Anche un semplice scritturale s'accorgerebbe del raggiro di stato (con
risvolti penali?): miserabile truffa da lestofanti da tavolino (subita,
lo ripetiamo, da 70.000 lavoratori) giocata di mano e di gomito
dall'anno 2000 ai giorni nostri: "leviatano" è parola troppo pesante,
qui lo stato ha fatto come il salumiere allegrone buggerone degli anni
del boom che ti pesava, tra frizzi e lazzi, giamboni e mortadelle, "al
lancio" e avvolti nella cartapecora!
Voglio immaginare una "obbligatorietà dell'azione costituzionale" che
dovrebbero esercitare i geronti della Consulta, soprattutto verso loro
stessi, e verso le loro insane sentenze "costituzionali" che hanno
cassato costituzionalmente i diritti costituzionali dei 70.000
lavoratori della Scuola ATA e ITP ex enti locali. E' sperabile che i
cortigiani della Costituzione facciano pubblica autocritica? His
temporibus, anche i Papi fanno autocritica, nella realtà dei fatti!
Dal sindacato sarebbe paradossale pretendere una "obbligatorietà
dell'azione sindacale": dovrebbe sempre essere in atto, per la ragion
d'essere del sindacato stesso e a maggior ragione quando sono coinvolti
70.000 lavoratori.
Per converso il cartello dei sindacati-scuola accreditati - che a ogni
cambio di luna diffondono sussiegosamente parole di "cotanto senno" sul
divenire della Scuola Italiana e sulle sorti del relativo personale -
dovrebbe essere diffidato dall' intraprendere "azioni sindacali", in
specie, collettive, per tutelare i diritti dei lavoratori considerati
di rango inferiore. Nella fattispecie, dopo il clamoroso fallimento
dell'azione collettiva a tutela dei lavoratori ATA e ITP ex enti locali
per l'incauta strategia messa in atto dalle proprie avvocature
(volevano trovare la fava nella torta del re), il cartello dei
sindacati-scuola, per l'appunto, non ritenne mai e non ritiene tuttora
opportuno (per chi?) inserire cogentemente la rivendicazione dei
diritti lesi (e ulteriormente lesi con il suo fattivo contributo) dei
suddetti lavoratori ATA e ITP ex enti locali nelle piattaforme
contrattuali correnti.
Il cartello dei sindacati-scuola accreditati, quindi, invocò
misericordia indecorosamente, unanimemente e più volte, in tempore
belli, prostrandosi davanti agli Dei acculati sulle sègge
dell'Amfiparnaso parlamentare. Penose invocazioni in forma di letterine
ossequiose (firmate) peroranti la "obbligatorietà di un'azione
politica" risolutiva (per gli esclusi dalla contrattazione). Almeno una
firma la ricordo, tale Pantaleo, nome bislacco da commedia dell'arte
(vien da dire... l'armata Pantaleone! Oibò!)
Gli alti responsi degli Dei, caduti nei passati crepuscoli, furono
sempre edificanti "ordini del giorno"- promettenti umana e giusnaturale
comprensione - seguiti, poi, da malcelati gesti dell'ombrello e da
cornetti dietro il culo, nella realtà dei fatti!
Ah! Dimenticavo il Consiglio di Stato. Può esserci una qualche
"obbligatorietà dell'azione di qualcosa" a tutela dei lavoratori della
Scuola ATA e ITP ex enti locali da parte del Consiglio di Stato?
Non lo so, non ci capisco più nulla, ci sono tante corti, tanti
cortigiani, una turba innumerabile di magistrati e una sola
Costituzione.
E io sono stanco, avvilito, derubato, buggerato, ma, accidenti a loro,
sono ancora di sana, incazzata e robusta costituzione.
Non rimarrebbe da considerare che l'Avvocatura dello Stato: si, perché,
i lavoratori ATA e ITP ex enti locali fanno parte dello Stato e quindi
l'Avvocatura dello Stato dovrebbe patrocinare la causa dei loro diritti
lesi dallo Stato contro lo Stato di cui è patrocinante... No! No!
Qualcosa non quadra e/o non cerchia. Ma certo! E' palese un conflitto
d'interessi (e di diritti) e nel nostro Paese non esiste una
legge sul conflitto d'interessi e men che meno sul conflitto dei
diritti.
E poiché, ancorché, piriché e santanché questi lavoratori vogliono fare
i furbi (sono i-taliani), per l'Avvocatura dello Stato anziché
patrocinare c'è di ché "peierare" e "peiorare" con la
consueta cattiveria che essa riserva nei confronti dei lavoratori
considerati di basso rango, ancorché dello Stato, quali sono i
lavoratori della scuola ATA e ITP ex enti locali, nella realtà dei
fatti!. Conciossiacosaché!
AB ABSURDO.
Antonio Petazzi
Comitato Nazionale Ata -itp ex enti
locali