
E grande è stata l'indignazione dei manifestanti di fronte a questo spudorato voltafaccia, che ha portato i due partiti governativi non solo ad evitare il confronto con la piazza ma persino a rifiutare un incontro con una delegazione di precari/e, tra i quali esponenti dei COBAS. Tra i manifestanti si è evidenziata ancora una prevalenza di maestre/i diplomate/i magistrali (in lotta da mesi) ma anche una significativa presenza di docenti abilitati TFA, PAS, Scienze della Formazione Primaria e docenti non abilitati. Decine di interventi si sono succeduti con contributi vari ed interessanti, intervallati da canti e cori che hanno chiaramente fatto intendere che la lotta del precariato della scuola non si esaurisce qui, anzi, come proposto e deciso in piazza, va estesa con assemblee territoriali per arrivare ad una Assemblea nazionale a Napoli il 21 ottobre di tutte le realtà del precariato, nella quale si decideranno le prossime iniziative di lotta unitaria per un lavoro stabile ed adeguatamente retribuito.
Come COBAS continueremo ad appoggiare le lotte del precariato della scuola ritenendo assolutamente indegno il comportamento del governo che, in continuità con quello precedente, vuole perpetrare il precariato a vita. È pertanto fondamentale che si realizzi l'unità delle diverse realtà dei/delle precari/e, a partire dal livello territoriale con Assemblee provinciali e regionali, per giungere con delegazioni unitarie territoriali all'Assemblea del 21 a Napoli, ove decidere le forme di lotta da praticare durante la discussione alla Camera e al Senato della Legge di Stabilità.
Piero Bernocchi
portavoce nazionale COBAS