E c'era un attento e qualificato uditorio di docenti, personale ATA, assistenti igienico-sanitari, provenenti da molte scuole di ogni ordine e grado del catanese, del siracusano, di Enna e di Messina ad ascoltare gli interventi dei relatori. Era presente, inoltre, l'Ufficio legale della CUB SUR Sicilia, che ha portato un valido contributo ai lavori del convegno.
Franco Tomasello ha annunciato lo sciopero generale di venerdì 26 ottobre prossimo, organizzato dalla CUB nazionale, "perché noi non arretriamo di un millimetro e non facciamo sconti a nessuno! E' ora di parlare apertamente di salario e della necessità di un deciso recupero del potere d'acquisto, tale da portarci nella media dei paesi europei più avanzati. Malgrado il sindaco solerte, malgrado i concertativi, malgrado i firmatari dell'accordo del gennaio 2014. Occorre battersi contro le consorterie che vorrebbero riportare in auge il modello corporativo".
Tomasello ha inviato delle "precise richieste" al governo e se entro 15 giorni non avrà risposta "puntuale e positive", intenterà una "azione collettiva di classe" (class action), per difendere gli "interessi collettivi e diffusi" di tutto il personale docente. Cosimo Scarinzi, Coordinatore Nazionale del CUB Scuola, ha sottolineato le allarmanti condizioni di precariato tutt'ora esistenti nella scuola italiana, e le pericolose politiche di "attacco durissimo alle condizioni di vita e di lavoro, di perdita della capacità contrattuale dei lavoratori, limitando persino molti diritti acquisiti, come il diritto allo sciopero.
La spesa per l'istruzione in Italia è del 3,9 %, contro il 4,7 % della media UE, e dal 2000 ad oggi si è ridotta di quasi il 20%. Dobbiamo volare alto! Occorre una radicale modificazione della politica economica che dia adeguata rilevanza al settore della formazione. Un obiettivo ambizioso, l'unico obiettivo per cui vale la pena mobilitarsi".
Ha concluso i lavori il portavoce nazionale della CUB, Marcelo Amendola, il quale ha dichiarato che la CUB sarà sempre al fianco dei lavoratori della scuola, dei precari e di chi rischia il posto di lavoro, per difendere la "dignità del lavoro". Erano presenti alcuni lavoratori "in esubero" del Cara di Mineo, licenziati a causa della chiusura del centro, che hanno espresso tutta la loro preoccupazione per il futuro delle loro famiglie.
Nota a margine: il convegno doveva tenersi presso l'Istituto Tecnico Nautico "Duca degli Abruzzi", ma a causa dell'allerta meteo "alla catanese", e nonostante gli impegni presi tra gli organizzatori e gli "organi comunali competenti", l'edificio è rimasto inaccessibile, per cui i lavori giocoforza si sono svolti presso il vicino hotel Ognina.
La lotta continua... anche sotto la pioggia!
Angelo Battiato