Sviluppare nei bambini
della scuola primaria un interesse per lo studio della seconda lingua a
volte può essere difficoltoso, e con un orario che raggiunge un massimo
di tre ore a settimana non è semplice sviluppare un percorso
linguistico efficace. Quali consigli possono esser dati a un docente
che si appresta a insegnare inglese ai suoi piccoli alunni? L’obiettivo
del workshop “Giochi per l’apprendimento della lingua inglese“,
organizzato a Fiera Didacta (sabato 20/10 ore 16,15) è quello di
presentare un metodo di insegnamento sperimentale che è stato
sviluppato nella Scuola-Città Pestalozzi di Firenze. Con questa
metodologia, grazie alla coesistenza nel processo didattico di tecniche
di apprendimento cinestetico (basate cioè sul movimento del corpo) e di
nuove tecnologie, i bambini si sono sentiti protagonisti del loro
apprendimento e hanno appreso nozioni linguistiche che si sono andate a
depositare nella memoria a lungo termine.
Partendo dall’analisi di questo studio e dai risultati emersi, durante
l’incontro si daranno ai docenti alcuni input su come organizzare e
pianificare una lezione di inglese in cui il bambino sia protagonista
attivo e possa sviluppare non solo un interesse verso la lingua, ma
anche altre capacità quali la creatività, la propensione per il lavoro
di gruppo e le abilità tecnologiche di base. Integrare una lezione di
inglese con più input possibile è sicuramente un buon metodo per creare
quello che viene definito un ambiente di apprendimento stimolante. I
docenti verranno messi in condizione di realizzare loro stessi giochi
cinestetici e tecnologici da poter poi riutilizzare nei modi più
appropriati e da riadattare in base alle diverse necessità delle loro
classi.
I docenti, dotati di tablet, potranno imparare a utilizzare un’App
israeliana chiamata TinyTap che da un lato permette a loro di dare vita
a lezioni interattive con spiegazioni, giochi, esercizi e video, e
dall’altro consente anche agli alunni di creare e condividere con il
gruppo classe attività divertenti legate alle nozioni apprese,
sperimentando così il cooperative learning. Il fatto che l’App possa
essere utilizzata in modalità diversa dall’insegnante e dall’alunno
rende possibile anche alle scuole che hanno a disposizione pochi
dispositivi tecnologici di intraprendere un “percorso tecnologico”
all’interno delle lezioni.
Relatrice del workshop sarà Giulia Gatti, dottoressa in Language and
Mind: Linguistics and Cognitive Studies e collaboratrice nella
Scuola-Città Pestalozzi.
La partecipazione al workshop è valida ai fini della formazione in
servizio.
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