Da qualche
settimana si è aperto il tavolo del confronto per il rinnovo del CCNL
Comparto "Istruzione e ricerca" relativo al triennio 2019-2021. Tra le
priorità emerge la revisione delle tabelle stipendiali che dovranno
prevedere risorse aggiuntive per retribuire adeguatamente il lavoro
professionale di TUTTO il personale (è stato già fatto per i DS), con
l'obiettivo - condiviso - di avvicinarsi alla media dei paesi europei
dell'area euro. E' importante ricordare quanto recita l'articolo 36
della Costituzione: "Il lavoratore ha
diritto ad una retribuzione proporzionata alla QUANTITA' e QUALITA' del
suo lavoro ........" cioè ancorata a parametri che sono la qualità
del servizio reso, la quantità di lavoro svolto, il tempo impiegato per
lo svolgimento.
Per noi Collaboratori dei DS - e lo sappiamo bene - questo articolo è
disatteso nonostante l'importante
lavoro che svolgiamo quotidianamente per le nostre Istituzioni
scolastiche.
Siamo l'unica categoria nella scuola per la quale alla regola si fa
eccezione!
Per l'assunzione di incarichi e di responsabilità nella governance
affidati dal DS ai sensi del art. 25 comma 5 del D.Lvo 165/2001, il
vigente CCNL non riconosce di fatto il lavoro aggiuntivo e
straordinario di questi docenti specializzati se non per la inadeguata retribuzione di due
Collaboratori a carico del FIS (art. 88 comma 2 lettera f del CCNL
2006/2009) senza alcun effetto nella progressione di carriera.
E' noto a tutti - MIUR, OO.SS. ed Associazioni dei DS - che in molti
paesi europei si riconoscono incrementi stipendiali per l'assunzione di
responsabilità aggiuntive, per la disponibilità a svolgere ore di
lavoro straordinario, per l'insegnamento in aree geografiche disagiate,
per la partecipazione ad azioni di formazione professionale, per la
partecipazione ad attività extracurricolari.
In particolare, secondo il Rapporto Eurydice del 2013, le responsabilità aggiuntive sono
riconosciute in 26 paesi e soltanto in 3 (tra cui l'Italia) sono
considerate esclusivamente a livello di contrattazione di istituto:
infatti, nei pochi sistemi d'istruzione basati su una struttura di
carriera piatta, per le responsabilità aggiuntive sono previsti
soltanto modestissimi incentivi economici determinati e contrattati a
livello di istituzione scolastica.
In Europa, alla definizione della progressione della carriera e delle
indennità concorrono diversi
fattori tra i quali un rilevante peso hanno l'assunzione di incarichi
aggiuntivi con ulteriori
responsabilità, la formazione professionale continua, l'anzianità di
servizio.
E di norma, in diversi paesi europei, ai docenti vengono attribuite
indennità integrative allo stipendio determinate a livello nazionale,
regionale o misto con certezza di prospettive di carriera: si tratta di
"incentivi" per incoraggiare i docenti ad assumere responsabilità ed
incarichi, a svolgere lavoro straordinario, ad accogliere
favorevolmente proposte di azioni formative professionali.
In Italia, invece, è da rilevare (e
contestare) che tutto questo importante e fondamentale lavoro non è connesso a nessuna prospettiva
di progressione di carriera nell'ambito della professione docente né in
quella dirigenziale.
Deve essere a tutti chiaro: in Italia, un Collaboratore del DS che
insegna Lettere per 18 ore (e magari in scuola con DS reggente) con
un'anzianità di servizio di 15 anni ed un docente con la stessa
anzianità di servizio che insegna per 18 ore la stessa materia PARI
sono.
In Italia, un Collaboratore del DS che insegna Matematica per 18 ore -
a parità di requisiti di servizio con un altro docente - nella
graduatoria interna ed ai fini della mobilità PARI sono!
In Italia, per l'accesso alla carriera dirigenziale un docente con
esperienza pluriennale nell'attività di collaborazione al DS ed un
docente con 5 anni di servizio (incluso il servizio da precario) e
senza alcuna esperienza nella governance di un'autonoma Istituzione
scolastica PARI sono!
Si tratta ovviamente di un'evidente discriminazione... ma a danno del
docente Collaboratore del DS! Siamo di fronte ad una irragionevole
condizione professionale per la quale Miur ed OO.SS. devono trovare
soluzione.
(Al Ministro Bussetti (ex DS), al Vice Ministro Giuliano (DS in
aspettativa) ed ai loro collaboratori al Miur (alcuni DD.SS. in
aspettativa), ai tanti sindacalisti (alcuni DS distaccati) il tema che
poniamo risulta molto chiaro poiché hanno avuto al fianco ed hanno
lasciato le loro scuole affidate ai loro (validi) Collaboratori ed a DS
reggenti).
Non esistono - ed è il vulnus dello status giuridico dei docenti
italiani - differenziazioni della retribuzione né possibilità di
diversa progressione di carriera!
In questo, dunque, l'Italia è davvero un paese europeo?
ANCODIS ritiene di no!
E propone al MIUR ed alle OO.SS. che nel prossimo CCNL si passi da una
struttura di carriera piatta, iniqua ed arcaica (fondata cioè solo
sull'anzianità di servizio!) alla struttura differenziata e moderna
fondata anche su:
o assunzione di responsabilità aggiuntive;
o formazione in temi legati alla governance ed alla
gestione di sistemi complessi;
o complessità dell'Istituzione scolastica;
o anzianità nello svolgimento dell'incarico;
o valutazione professionale così come avviene per i
Dirigenti scolastici.
Per i Collaboratori dei DS occorre prevedere - come avviene in molti
paesi europei - la diversificazione dell'orario di lavoro in orario didattico ed orario aggiuntivo nel quale è
riconosciuta la presenza a scuola per lo svolgimento di tutte quelle
attività che oggi sono comunque realizzate ma che rimangono
contrattualmente sommerse!
Occorre procedere - ed è arrivato il tempo - ad una coraggiosa innovazione contrattuale
che determini per questi docenti specializzati modalità condivise di
accesso (ferme restando le prerogative del DS previste dal 165/2001),
la progressione di carriera e gli incentivi economici sulla base di
criteri generali previsti nel prossimo CCNL ai quali le autonome
Istituzioni scolastiche dovranno fare riferimento.
In questo modo - per i Collaboratori dei DS - si renderebbe davvero
onore all'articolo 36 della nostra bellissima Carta Costituzionale!
In caso contrario non possiamo più stare a guardare...
prof. Rosolino Cicero, Presidente
ANCODIS Palermo