Hanno fatto proprio
bene i docenti della scuola media della zona del Lingotto, a Torino,
che hanno manifestato un orientamento negativo a intitolare la loro
scuola a Giovanni Agnelli, preferendo mantenere il prestigioso nome di
Enrico Fermi. La scuola è interessata da un progetto di
ristrutturazione finanziato dalla Fondazione Agnelli. Siamo di fronte
ad una storia esemplare: mentre lo stato abdica ad una delle funzioni
essenziali previste dalla Costituzione (garantire il funzionamento
adeguato del sistema dell’istruzione) continuando a tagliare risorse,
s’inseriscono i grandi poteri economici che pretendono di imprimere il
marchio ideologico del loro mecenatismo (abbastanza provinciale, tra
l’altro). La Fondazione Agnelli, inoltre, non è un’istituzione
caritatevole ma uno dei centri studio padronali ispiratori delle
controriforme che hanno devastato la scuola italiana, a partire dalla
legge 107 del governo Renzi.
L’ idea di una istruzione pubblica e universale in Italia, e a Torino
in modo particolarissimo, è legata alla storia delle lotte operaie non
certo all’azione di un padronato sfruttatore e regressivo. Non è
proprio il caso, dunque, che una scuola statale venga intitolata a
Giovanni Agnelli.
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