L’organizzazione del torneo è stata curata dagli esperi dell’Accademia Carrera, Daniele Leonardi, Andrea Aceto e Simonpietro Spina. Gli studenti sono stati accolti dalla coordinatrice del Civico Zero, Lisa Bjelogrlic, e dalla sua equipe.
Anche quest’anno, come già nella prima edizione di questo torneo, celebrata l’anno scorso, tutti i continenti, ad eccezione dell’Australia, sono stati rappresentati, ma la grossa novità è la quantità: se l’anno scorso hanno partecipato 20 ragazzi, quest’anno il numero dei giocatori si è raddoppiato!
Vincente è stata la formula del torneo a squadre, anziché individuale, sicché gli istituti superiori di Catania che hanno partecipato - il Wojtyla, il Fermi-Eredia, il Duca degli Abruzzi-Colombo, il Marconi-Mangano, il Cannizzaro e il De Felice-Olivetti - hanno presentato un totale di otto squadre, ciascuna composta da quattro elementi, a cui si sono aggiunte due squadre del Civico Zero.
La cosa bella - che era proprio lo scopo di quest’iniziativa, pienamente riuscita, del Polo di Educazione Interculturale - è che quasi tutte le squadre sono state “miste”, composte, cioè, da giocatori italiani e stranieri. Il torneo è stato vinto dalla squadra dell’Istituto Marconi.
Il gioco degli scacchi – come sta mettendo in evidenza sempre di più la recente letteratura neuro-scientifica – presenta delle caratteristiche formative di grande rilevanza: la capacità di concentrarsi, di problem solving, di ragionamento, di previsione, tattica e strategia. Con il torneo intercontinentale, il Polo Catanese di Educazione Interculturale aggiunge l’aspetto “interculturale”, assolutamente salutare in un’epoca di risorgente razzismo e di paura del diverso.
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