Gli insegnanti lo conoscono bene e spesso chiedono il suo apporto:
“Noi vogliamo il bene per i nostri ragazzi e sappiamo di cosa hanno bisogno, anzitutto di attenzione, di situazioni affettive, di esempi di trasformazione, di meraviglia, perché il quartiere in cui vivono non è periferia ma è come se lo fosse, è una città dentro la città.”
E il mecenate ha subito accettato, ed è incredibile come un incontro fatto di parole e gesti abbia creato incanto. Sentire parlare di arte attraverso il carisma e l’empatia, che l’artista da sempre esercita, ha prodotto energia, energia positiva. In memoria restano parole come Bellezza, Conoscenza e la Felicità di appartenere tutti ad una comunità, tutti figli di una Grande Madre.
Antonio Presti proponendo loro una scelta di libertà, con parole semplici ha spiegato ai ragazzi che ciò che rende liberi è la conoscenza, ha poi ribadito la responsabilità dell’impegno, del fare, e restituito alla Istituzione della scuola importanza e valore per costruire il loro futuro. In un dialogo partecipato li ha poi messi in guardia rispetto ai rischi delle nuove tecnologie e ai processi di omologazione e di annichilimento culturale che i media esercitano su di noi tutti, “guardiamoci negli occhi per volerci tutti più bene”.
In uno scambio reciproco i ragazzi hanno mostrato come l’arte è entrata nella loro scuola, grazie alla passione dei loro professori, che li hanno aiutati a dipingere con veri e propri affreschi i corridoi della scuola, molti di loro si educano alla bellezza attraverso la musica e il canto, espressi con orgoglio, perché la loro voglia di mostrare è offrire e crescere.
A scuola è stata una bella festa e ad accogliere Antonio hanno collaborato in tanti, come si fa nelle famiglie quando arriva un ospite, e l’invito degli insegnanti resta aperto, ad Antonio sempre, se vorrà tornare.
L’invito è comunque rivolto a tutti, a quanti della società civile, possono dare il loro contributo partecipando alla vita della scuola con il loro esempio:
“se vogliamo una società migliore lavoriamo dove occorre, facciamo in modo che le istituzioni si esprimano al meglio, supportiamole per far maturare nelle giovani generazioni un vero senso d’umanità, d’appartenenza e di rispetto reciproco”.
Grazie Antonio Presti.
prof.ssa Venera Ardita