
"Anche sotto questo aspetto, la situazione dell'edilizia scolastica, almeno in alcune Regioni, presenta notevoli carenze - continua Capodanno -. Pochi gli edifici scolastici dotati di impianti di climatizzazione adeguati e diffusi in tutti gli ambienti. Peraltro, anche se il D.M. 18 dicembre 1975, dettante norme tecniche aggiornate relative all'edilizia scolastica, per la temperatura fa espresso riferimento solo al periodo invernale, ciò non pertanto viene prescritto un valore di 20 °C all'interno delle aule, con un'oscillazione soli di 2 °C, ed un tasso dell'umidità relativa dell'aria ambiente tra il 45% e il 55% ".
" Valori che durante le prove, specialmente nelle scuole interessate del centro e del sud d'Italia, reputo saranno abbondantemente superati, essendo previsti picchi di temperatura avvertita intorno ai 40° con elevati tassi d'umidità - puntualizza Capodanno -. In queste condizioni si può ipotizzare che sia gli studenti interessati sia il personale docente impegnato non riescano a lavorare con la necessaria concentrazione, potendo tutto ciò comportare un calo di rendimento che potrebbe, tra l'altro, influenzare i risultati dell'esame ".
" Dubitando fortemente che si riesca a far sì che, in tempi brevi, gli edifici scolastici delle scuole superiori dotino le aule che vengono abitualmente adibite a tali esami delle necessarie apparecchiature che potrebbero contribuire a migliorare il microclima estivo - conclude Capodanno -, ritengo che vada presa in considerazione la proposta che prevede che, negli anni a venire, le lezioni, per gli allievi delle ultime classi dei corsi della scuola secondaria superiore, terminino in anticipo, in modo da effettuare gli scrutini prima del 31 maggio e da poter conseguentemente completare l'intero iter dell'esame di Stato al massimo entro la seconda decade di giugno, facendo inoltre svolgere tutte le prove e le attività connesse in orario pomeridiano, quando meno cocenti sono i raggi del sole ".
Gennaro Capodanno