A partire
dalla piena attuazione dell’art. 34 della Costituzione, la Ministra
Lucia Azzolina ha reso pubblico l’atto di indirizzo per l’anno 2020 nel
quale si evidenziano le finalità ed i principi generali, le priorità
politiche e l’attività di programmazione del suo dicastero. Dalla
lettura del testo scaturiscono le 13
priorità politiche che declinano la visione del sistema
scolastico italiano per i prossimi anni. Da una attenta lettura delle
priorità, Ancodis vuole porre l’attenzione alla “Valorizzazione e sviluppo professionale del
personale scolastico” (punto n. 5) poiché ritiene che se al
centro del sistema scolastico italiano c’è il diritto allo studio per
tutti gli alunni, il garante di questo diritto è rappresentato dai
docenti che ne attuano – nella libertà di insegnamento – l’azione
educativa e formativa.
E tra i docenti, la componente riconosciuta nella nomenclatura
giuridica quale Collaboratori dei DS o Figure di sistema
nell’apprezzare quanto scrive la Ministra - in particolare, dove
afferma che “occorre promuovere, con
pari dignità e nella diversità dei ruoli, il valore sociale di tutte le
professionalità della Scuola
per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del
diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il
recupero delle situazioni di svantaggio………” - fa rilevare
altresì che non si presta alcuna attenzione alla realtà scolastica che
si concretizza nel funzionamento, nella organizzazione e nella
programmazione.
Ancodis apprezza, inoltre, la giusta attenzione data all’importanza
della formazione che deve essere “obbligatoria, permanente e
strutturale” ed, aggiungiamo, di qualità.
E su questo aspetto è il caso di evidenziare che i Collaboratori dei DS
– sulla base delle diverse funzioni e ruoli – sentono quale “bisogno
imperativo” la formazione e l’aggiornamento professionale!
La Ministra Azzolina – da docente e Collaboratrice del DS prima (ha
fatto parte dello staff dirigenziale) e DS in pectore oggi – ben
conosce il tema che poniamo e che si può sintetizzare in due parole: riconoscimento del lavoro di decine
di migliaia di docenti e valorizzazione
dell’esperienza e della formazione conseguita per assolvere al meglio
al ruolo al quale sono chiamati.
E’ un tema formale e sostanziale perché si tratta di riflettere sul lavoro di migliaia di docenti che –
oltre l’attività didattica – si adoperano quotidianamente per le
proprie Istituzioni scolastiche in tutte le aree del paese.
L’attenzione ed il rispetto per il lavoro delle figure di sistema
impegnate sulla base di deleghe e conseguenti responsabilità è un
dovere per lo Stato che non può non dare seguito all’art. 36 della
Costituzione dove si legge “Il
lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla QUANTITA’
e QUALITA’ del suo lavoro ……..” cioè ancorata a parametri che
sono la qualità del servizio reso, la quantità
del lavoro svolto ed il tempo
impiegato per lo svolgimento.
I docenti oggi impegnati nella collaborazione al DS o che desiderano
accedere all’attività di collaborazione rappresentano – insieme ai DS
ed ai DSGA - una importante componente scolastica che è impegnata su
tutti i temi e che dà “valore aggiunto”
alla funzione docente.
In Italia, è noto che a tutto questo importante e fondamentale lavoro non consegue nessuna prospettiva di
progressione di carriera professionale né un adeguato riconoscimento
nell’accesso a quella dirigenziale.
Ecco, dunque, cosa chiediamo alla Ministra: di integrare l’atto di
indirizzo con la proposta di una visione della governance prevedendo
l’istituzionalizzazione delle figure di sistema che nessuno può più
disconoscere e la possibilità di una diversa progressione di carriera!
In questo modo – per i Collaboratori dei DS - si renderebbe davvero
onore all’articolo 36 della nostra Costituzione!
Tre domande, dunque, vogliamo porre alla Ministra Azzolina.
Se si guarda alla scuola italiana dei prossimi decenni, si può
escludere dagli obiettivi l’innovazione legislativa e contrattuale che
riconosca il valore professionale delle figure di sistema in una nuova
struttura organizzativa della scuola autonoma?
E’ lecito affermare che la qualità dell’Offerta Formativa di una scuola
e della sua organizzazione non debba prescindere da uno staff
dirigenziale istituzionalizzato che ne garantisce efficienza e
funzionamento?
Quale sarebbe il danno per il nostro sistema scolastico se le
competenze professionali e l’investimento in formazione ed
autoformazione delle figure di sistema si disperdessero?
prof. Rosolino Cicero
Presidente ANCODIS Palermo