Il
Consiglio dei Ministri ha dato il via libera oggi al decreto legge che
contiene
le norme relative agli Esami di Stato e alla valutazione delle
studentesse e
degli studenti per l’anno scolastico 2019/2020. Provvedimenti che
tengono conto
dell’emergenza coronavirus.
“La
scuola ha affrontato questa emergenza
con grande capacità di reazione, il Paese deve esserne fiero -
sottolinea la
Ministra Lucia
Azzolina -. Ringrazio di nuovo tutto
il personale, le famiglie, gli studenti. C’è stato uno sforzo
importante da
parte di tutti. La didattica a distanza ci ha aiutato a salvare l’anno
scolastico. Non sostituisce e non potrà mai sostituire del tutto,
ovviamente,
la didattica in presenza. Ma era l’unica risposta possibile per non
lasciare
soli bambini e ragazzi e garantire loro il diritto allo studio previsto
dalla
Costituzione”.
“I
problemi non sono mancati e sarà necessario aprire presto una
riflessione
sullo stato di digitalizzazione del Paese e della scuola stessa, ma il
Ministero è stato e resta al fianco delle scuole per risolverli -
prosegue la
Ministra -. Gli 85 milioni stanziati per supportare la didattica a
distanza,
messi subito a disposizione degli istituti che li stanno già
utilizzando, ne
sono una dimostrazione. Con il decreto approvato oggi facciamo un altro
passo
avanti e tracciamo la strada per accompagnare la scuola fino in fondo a
questo
anno scolastico e per cominciare a disegnare il prossimo, che ne
rappresenterà
una naturale prosecuzione”.
Il
decreto, che ora sarà
pubblicato in Gazzetta Ufficiale, per poi essere convertito dal
Parlamento,
mette in sicurezza l’anno scolastico 2019/2020 e traghetta le scuole
verso il
2020/2021.
“Tutto
ciò che è stato fatto sarà
valorizzato. Quel che non si è potuto fare per difficoltà oggettive
sarà
recuperato, nell’interesse degli studenti e dei bambini - conclude
Azzolina -.
Mettiamo al centro i diritti dei ragazzi. Nessuno sarà lasciato
indietro. Ci
sarà una valutazione seria e coerente con quanto svolto durante tutto
l’anno”.
Come
si svolgeranno gli
Esami di Stato
Scuola
secondaria di I grado
Il
decreto prevede che il Ministero possa, con provvedimento specifico,
modificare
l’impianto dell’Esame. Se sarà possibile farlo in presenza, potrà
essere
semplificato. Altrimenti si procederà con la valutazione finale da
parte del
Consiglio di classe, prevedendo la consegna anche di un elaborato da
parte
degli studenti. In ogni caso ci sarà una valutazione seria e
corrispondente
all’impegno degli alunni.
Scuola
secondaria di II grado
Il
96%
dei ragazzi viene ammesso, in media, ogni anno, all’Esame finale.
Quest’anno
tutti avranno la possibilità di sostenere le prove, tenuto conto del
periodo
dell’emergenza. Ma i crediti di accesso relativi alla classe V e il
voto finale
saranno comunque basati sull’impegno di tutto l’anno. Il decreto
indica, poi,
una doppia possibilità. Se i ragazzi potranno rientrare a scuola entro
il 18 maggio,
ci sarà un esame con commissione interna. La prima prova, Italiano,
sarà
preparata dal Ministero. La seconda, quella diversa per ciascun
indirizzo, sarà
predisposta dalle commissioni. Poi ci sarà l’orale. Se non si rientra a
scuola,
è previsto il solo colloquio orale. Resta ferma la necessità di
raggiungere
almeno il punteggio di 60/100 per ottenere il diploma.
Ammissione
all’anno successivo
Il
decreto prevede che tutti possano essere ammessi all’anno successivo,
ma tutti
saranno valutati, nel corso degli scrutini finali, secondo l’impegno
reale. Non
ci sarà ‘6 politico’. ‘Congelato’,
per quest’anno, il
meccanismo dei debiti alla secondaria di II grado. All’inizio di
settembre,
infatti, invece degli abituali corsi di recupero delle insufficienze,
sarà possibile,
per tutti i cicli di istruzione, dalla primaria fino alla classe quarta
del
secondo grado, recuperare e integrare gli apprendimenti: ciò che non è
stato
appreso, o appreso in parte quest’anno, potrà essere
recuperato/approfondito
all’inizio del prossimo. Ci sarà particolare attenzione ai ragazzi con
disabilità e a quelli con bisogni educativi speciali.
Avvio
del
nuovo anno
Il
decreto consente di lavorare, da subito, anche al nuovo anno scolastico dando
al Ministero gli strumenti per operare con rapidità e di raccordarsi,
ad
esempio, con le Regioni per uniformare il calendario di avvio delle
lezioni.
Nel corso del Consiglio dei Ministri di oggi è stato anche approvato un provvedimento (DpR) che sblocca le assunzioni chieste dal Ministero dell’Istruzione per recuperare parte dei posti liberati, nell’estate del 2019, dai pensionamenti dovuti a ‘Quota 100’. Si attua, quindi, la norma inserita nel decreto scuola approvato in autunno, fortemente voluta dalla Ministra Lucia Azzolina. Si tratta di 4.500 posti che andranno ad altrettanti insegnanti, vincitori di concorso o presenti nelle Graduatorie ad esaurimento, che non avevano potuto occuparli lo scorso settembre perché non erano stati messi a disposizione. Con successivi provvedimenti saranno disposte le assunzioni relative all’anno scolastico 2020/2021.
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