Quanto ci
manca Pierpaolo Pasolini in questa nostra Italia, in balia del vento
della banalità e dell’indifferenza, battuta dalle onde dell’ignoranza e
dell’odio e affogata in un mare di superficialità. A tutti i livelli.
Dai salotti buoni della finanza, agli uffici dei politici e delle
direzioni dei giornali. Soprattutto di un “nord” pasciuto e cresciuto
nel mito di essere apripista e classe dirigente dell’intero Paese.
Quanto ci manca Pasolini! Quanto ci manca il suo “sapere”, la sua
capacità di leggere e di decifrare l’anima degli uomini, il suo capire
il senso profondo dell’umanità, di intuire i mali oscuri della nazione.
“Credo che i meridionali, in molti casi, siano inferiori”, una frase
senza senso, senso costrutto, sgrammaticata eticamente e moralmente,
proferita in diretta televisiva, da chi, veramente, ha un deficit di
maturità, di lungimiranza, di coraggio, di profondità culturale. Si, di
cultura. Perché la cultura non è una parola imbellettata, incipriata e
passata a setaccio nei corsi di laurea; non è l’uomo incravattato e
vestito a festa, che sa parlare. No!
Mentre loro tentano di “pontificare” dall’alto delle loro torri,
Pasolini partiva dal basso, dalle periferie degradate del sud, dalle
borgate romane, dai ragazzi di vita, dai poveri, dagli ultimi, dove
“l’uomo è più uomo”, per spiegare l’Italia. Pasolini partiva dal
dialetto friulano e romanesco, dai “comizi d’amore”, dalla poesia,
dalla letteratura, dal cinema, dall’arte, per spiegare l’uomo. Pasolini
combatteva l’omologazione culturale e sociale, che riteneva “il nuovo
fascismo”, combatteva la standardizzazione della società,
l’appiattimento umano, l’asservimento ai poteri forti, la rimozione
delle tradizioni, dei costumi, degli usi, della lingua delle varie
comunità locali. Credo che, a partire da oggi, dobbiamo riscoprire una
nuova percezione di essere cittadini, ridisegnare una diversa
cittadinanza, attiva, responsabile, propositiva, sensibile,
democratica.
Se vogliamo combattere davvero tutti i virus cattivi del mondo. Quanto
ci manca Pasolini, in questo nostro difficile tempo!
Angelo Battiato