Per leggere
proficuamente la “Lettera aperta ai docenti inseriti nelle GPS”
presente sul sito dell'Istituto Superiore “A. Bernocchi” di Legnano
si consiglia di iniziare dalla firma della dirigente scolastica,
la professoressa Annalisa Wagner. Quel cognome importante ben si adatta
all'aura trionfale e un po' minacciosa che promana da quel pur
burocratico testo; se la dovessimo leggere ad alta voce, in sottofondo
metteremmo senz'altro l'altisonante “Cavalcata delle Valchirie”, adatta
a svelare la vera natura di un testo in apparenza garbato. La “Lettera”
è diretta alle “carissime professoresse” e ai “gentili
professori” inseriti nelle GPS. Sin qui, tutto bene. Subito dopo una
preghiera rivolta agli stimati docenti: una cortesia, chiesta
sottovoce. Vi chiedo, dice la dirigente, di scegliere la mia scuola (la
professoressa Wagner non scrive “mia”, ma si capisce che parla proprio
come se la scuola fosse sua) se e solo se:
a) avete ottime competenze digitali, perché al “Bernocchi” la
“didattica integrata è didattica curriculare quotidiana”;
b) possedete una solida preparazione tecnica e siete anche
“empatici ed autorevoli”, visto che le classi disponibili sono “degli
indirizzi Tecnico e Professionale” (e negli altri indirizzi ci mandiamo
ignoranti antipatici e mollacchioni?).
Bella la conclusione: “Il nostro motto è “Appassionati al futuro!”,
tutti sono benvenuti purché condividano la nostra passione educativa e
formativa”.
La prima domanda che verrebbe da fare riguarda la destinazione di tutti
i docenti indegni del “Bernocchi”; questa sorta di selezione
preliminare affinché i “migliori” arrivino sino a lei, la professoressa
Wagner, funziona a contrario come invito ai “peggiori” a convergere
verso altre scuole.
“Legnanonews” ci informa che il “Bernocchi” “è la scuola del territorio con il maggior
numero di cattedre scoperte da coprire con un centinaio di docenti
precari”. Dal sito “Scuola in chiaro” si apprende poi che
l'istituto ha in servizio 191 docenti. Come sia stato possibile che
all'inizio di quest'anno scolastico ci siano 100 posti disponibili non
è facile da spiegare. Non è che la “passione per il futuro” nutrita
dalla dirigente abbia consigliato alcuni docenti “appassionati al
presente” a convergere verso meno blasonati istituti?
Ma questa è soltanto un'illazione mentre ciò che abbiamo letto sul sito
della scuola è certezza. Come è certezza il fatto che la scuola
pubblica italiana non potrà migliorare sino a quando ci saranno
dirigenti convinti che la via verso il successo educativo sia coltivare
il proprio angusto orticello e chiedere ai docenti di “condividere” un
progetto educativo che non nasca dal basso ma venga imposto dall'alto.
Nella sua clamorosa ingenuità, la preside Wagner vorrebbe realizzare
quel progetto di “selezione” dei docenti che parte dall'epoca Gelmini
(l'ormai archeologica “proposta di legge Aprea”) ed approda alla “Buona
scuola” di Renzi. Wagner farebbe meglio a mettere da parte la passione
per il futuro per dedicare un po' di attenzione al passato.
In un momento non troppo lontano da oggi, la legge della Regione
Lombardia (la cosiddetta Formigoni-Aprea) che all'articolo 8 prevedeva
la chiamata diretta dei docenti da parte dei presidi venne dichiarata
incostituzionale dall'organo preposto. Certo, la dirigente del
“Bernocchi” non vuole scegliere i docenti ma piuttosto diffidare gli
“incapaci” dal presentarsi ai suoi occhi.
Alla fine, però, lo spirito è lo stesso. Uno spirito gretto, lo spirito
di chi pensa di essere migliore di altri e partorisce trovate
balzane per difendere una presunta “eccellenza”, Ci
auguriamo che comportamenti come questo non vengano tollerati e
che siano giustamente censurati dalle autorità competenti, le quali
farebbero davvero bene d'occuparsi di questa letterina mielosa ed
insieme perfida.
Giovanna Lo Presti
Portavoce Cub Scuola