Nella
splendida cornice della corte del Castello Ursino di Catania, è stato
presentato dall’assessore comunale Barbara
Mirabella il volume di Fabia Mustica dal titolo “Violetta”, edito da
Algra
editore.
Originale testo
videns che alle parole aggiunge le immagini artistiche che raccontano
con
la tecnica dei fumetti, undici storie vere, episodi di femminicidio e
di
violenze nei confronti delle donne.
Violetta, il nome della protagonista, si chiamo come il fiore che “ha il colore del dolore, della sofferenza, del lutto”, come scrive nella presentazione la giornalista Ilenia Petracalvina de “La vita in diretta”, la quale, non potendo essere presente, ha inviato un video messaggio nel corso della manifestazione che ha avuto una qualificata partecipazione di pubblico.
E’ stato molto apprezzato il contributo che Fabia Mustica offre alla società con quest’ausilio didattico, alfiere di una nuova coscienza e responsabilità civile che si forma sin dai banchi di scuola, auspicio di una società nuova che si riappropria dei valori che la tradizione ha da sempre custodito.
L’antica massima “Una donna non si tocca neanche con un fiore”, che ha formato intere generazioni di uomini e cittadini onesti, oggi riappare e viene proposta attraverso la semplice, umile e delicata e colorata “Violetta”, che, quasi “diario di cronaca” orienta l’azione educativa di docenti e genitori verso il “rispetto della parità di genere e dell’identità sessuale” che sono valori morali etici e sociali, irrinunciabili.
Nel corso della presentazione moderata da Franco Di Guardo con la partecipazione del gruppo musicale Frijda, sono intervenute Giovanna Zizzo e Vera Squadrito, fondatrici dell’Associazione “Panchina rossa”. Le loro toccanti testimonianze delle violenze subite dalle rispettive figlie Laura e Giordana, una per mano del padre e l’altra dall’ex fidanzato, hanno commosso e coinvolto il pubblico nella condivisione di un corale impegno di lotta in difesa della dignità umana, grido di allarme sociale contro il femminicidio e la violenza nei confronti delle donne.
Antonio Mannino, direttore e fondatore di EtnaComics, ha riservato parole di elogio per l’Autrice che con i suoi libri fumetto fa luce ad una tecnica espressiva che ha tutte le caratteristiche di arte nella sfera delle immagini e che finora è stata poco valorizzata come espressione di linguaggio artistico.
Nelle scuole, luogo privilegiato di educazione e formazione, giunge con il libro di Fabia Mustica un prezioso strumento didattico che cattura l’attenzione e l’interesse delle giovani generazioni e li rende consapevoli di un fenomeno che durante il lockdown ha avuto un notevole incremento e che oltre alle norme giuridiche di condanna, necessita la formazione di una coscienza civile responsabile, che si esprime nelle azioni e nei comportamenti di rispetto verso la dignità della donna: figlia, amica, compagna, fidanzata, sposa e madre.
Giuseppe Adernò
Violetta, il nome della protagonista, si chiamo come il fiore che “ha il colore del dolore, della sofferenza, del lutto”, come scrive nella presentazione la giornalista Ilenia Petracalvina de “La vita in diretta”, la quale, non potendo essere presente, ha inviato un video messaggio nel corso della manifestazione che ha avuto una qualificata partecipazione di pubblico.
Nel
nome Violetta si legge anche la matrice della parola “violenza” .
definita
anche “l’ultimo rifugio degli incapaci”
e l’Autrice con uno stile narrativo, funzionale ad un apprendimento
scolastico,
guida il lettore nei racconti e lo coinvolge emotivamente raffigurando
le
immagini delle scene che vengono descritte.
Parola
e immagine nella tecnica del fumetto si fondono e penetrando nel
lettore,
tracciano un solco che promuove apprendimento e quindi una modifica del
modo di
pensare, di sentire e di agire in merito a questo tragico e diffuso
fenomeno
sociale, prima nascosto ed ora evidente e fortemente drammatico, come
si evince
dalle statistiche che registrano una donna uccisa ogni tre giorni.
E’ stato molto apprezzato il contributo che Fabia Mustica offre alla società con quest’ausilio didattico, alfiere di una nuova coscienza e responsabilità civile che si forma sin dai banchi di scuola, auspicio di una società nuova che si riappropria dei valori che la tradizione ha da sempre custodito.
L’antica massima “Una donna non si tocca neanche con un fiore”, che ha formato intere generazioni di uomini e cittadini onesti, oggi riappare e viene proposta attraverso la semplice, umile e delicata e colorata “Violetta”, che, quasi “diario di cronaca” orienta l’azione educativa di docenti e genitori verso il “rispetto della parità di genere e dell’identità sessuale” che sono valori morali etici e sociali, irrinunciabili.
Nel corso della presentazione moderata da Franco Di Guardo con la partecipazione del gruppo musicale Frijda, sono intervenute Giovanna Zizzo e Vera Squadrito, fondatrici dell’Associazione “Panchina rossa”. Le loro toccanti testimonianze delle violenze subite dalle rispettive figlie Laura e Giordana, una per mano del padre e l’altra dall’ex fidanzato, hanno commosso e coinvolto il pubblico nella condivisione di un corale impegno di lotta in difesa della dignità umana, grido di allarme sociale contro il femminicidio e la violenza nei confronti delle donne.
Antonio Mannino, direttore e fondatore di EtnaComics, ha riservato parole di elogio per l’Autrice che con i suoi libri fumetto fa luce ad una tecnica espressiva che ha tutte le caratteristiche di arte nella sfera delle immagini e che finora è stata poco valorizzata come espressione di linguaggio artistico.
Nelle scuole, luogo privilegiato di educazione e formazione, giunge con il libro di Fabia Mustica un prezioso strumento didattico che cattura l’attenzione e l’interesse delle giovani generazioni e li rende consapevoli di un fenomeno che durante il lockdown ha avuto un notevole incremento e che oltre alle norme giuridiche di condanna, necessita la formazione di una coscienza civile responsabile, che si esprime nelle azioni e nei comportamenti di rispetto verso la dignità della donna: figlia, amica, compagna, fidanzata, sposa e madre.
Giuseppe Adernò