Oltre
duecento partecipanti hanno seguito l’intensa
carrellata d’interventi l’autonomia scolastica è stata esaminata e
riletta alla
luce della pandemia che ha messo a fuoco una cultura di scuola non
ancora adeguata
ai principi della qualità.
Dopo i sei interventi dei saluti istituzionali da parte dell’Assessore Regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla; del Direttore dell’USR, Stefano Suraniti; dei presidenti dell’Associazione Cultura e Qualità: Giovanni Mattana (nazionale), Pietro Vitiello (regionale); Catterina Pasqualin (AICQ Education), coordinati dal referente AICQ Sicilia, Carmelo Diana, sono intervenuti 10 relatori, moderati dal Prof. Salvatore La Rosa, direttore della rivista “Le nuove frontiere della scuola” e presidente regionale AIDU.
La lectio magistralis del prof. avv. Alessandro Pajno ha percorso il cammino storico dell’autonomia scolastica che scaturisce dagli artt, 32 e 34 della Costituzione, avviata con la Legge 537 del 1993 e definita con l’art. 21 della Legge 59 del 1997 e dal successivo Regolamento del DPR 275 del 1999
La Conferenza Nazionale della Scuola del 30 gennaio 1990, guidata dall’allora Ministro dell’Istruzione, On. Sergio Mattarella, oggi Presidente della Repubblica, ha aperto il “cantiere dell’innovazione scolastica” che si alimenta di autonomia e tende al miglioramento del servizio formativo nella direzione della qualità.
Oggi, ha detto l’avv. Pajno, il “cantiere scuola” appare come cantiere “interrotto” o “abbandonato” e la tanto proclamata autonomia, vive di stenti, soffocata del virus della pandemia che ha prodotto limitazioni delle libertà personali, distanziamento sociale conflitto tra diritti soggettivi e interessi collettivi.
Ancora una volta e ancor meglio l’autonomia è la risposta alle problematiche della scuola, progettando il futuro, ripensando al passato e attivando un’efficace cultura di rete, agevolata dalla tecnologia digitale che sollecita un’effettiva “connessione”.
Ha preso quindi la parola Roberto Ricci dell’INVALSI, il quale ha indicato l’importanza dei dati di qualità del sistema scolastico, evidenziando come molti studenti, pur superando gli esami di maturità, mantengono il primo livello di competenze che equivale alla terza media.
La riflessione finale che in Olanda, dove le scuole sono efficienti e tecnologiche e la chiusura per la pandemia è stata limitata ad otto settimane, il rendimento scolastico ha subito un grave rallentamento. vien da pensare quali risultati emergeranno dalle prove Invalsi nella scuola italiana con 18 settimane di chiusura e le note carenze strutturali e tecnologiche.
Il panorama dell’INDIRE è stato illustrato da Paola Nencioni orientando l‘innovazione della DAD verso un cammino di sviluppo che risulta efficace se la leadership del dirigente diventa “intermedia”, coinvolgendo la responsabilità dei collaboratori, nel sentirsi tutti “azionisti” nell’impresa cooperativa della scuola.
Secondo Gioacchino Lavanco del dipartimento di psicologia dell’Università di Palermo la pandemia ha cancellato l’autonomia rendendo i docenti quasi “dispersi” dietro le slide della didattica a distanza, privi d’iniziative e quasi “rassegnati” ad un destino di blocco.
La specificità dell’autonomia “agita” anche a seguito dell’organizzazione della scuola durante la pandemia, le modalità messe in atto per superarle, le resistenze al cambiamento sono emerse dagli interventi di Maurizio Miraglia del CIDI; Maria Paola Iaquinta dell’osservatorio Dispersione scolastica della I Municipalità di Catania, Vincenzo Curion dell’istituto Federico II di Napoli; Maria Franca Intrabartolo dell’IPSIA “Galilei” di Caltanissetta e del dirigente Alfonso d’Ambrosio dirigente dell’Istituto Lozzo, Atestino e Vo’ Euganeo, dove è stata attivata una particolare sperimentazione didattica a seguito del Covid-19.
A conclusione del Convegno una tavola rotonda sulla cultura di rete ha consentito la socializzazione delle esperienze dei RdR – La Rete delle Reti - realizzate a Torino con la Rete SIRQ, esposte da Vito Infante; a Salerno dalla rete LISACA, come ha testimoniato Annalisa Frigenti; dalla rete FARO di Palermo, coordinata dall’ispettore Sebastiano Pulvirenti ed è stata presenta dalla dirigente Castorina, in reggenza alla scuola di Melilli.
La testimonianza di AICQ Education presentata da Catterina Pasqualin; la rete AMICO, illustrata da Giacomo Dalseno e del Centro studi Au.Mi.Re. Mariella Paglialunga hanno ampliato i colori dell’arcobaleno delle reti scolastiche che hanno fatto da apripista al cammino dell’autonomia e dell’innovazione, apportando nella vita scolastica semi di qualità, di operatività didattica efficace, positivi risultati nel tempo, incoraggiando i docenti più volenterosi a scommettersi per la costruzione della scuola di qualità.
Giuseppe Adernò
Dopo i sei interventi dei saluti istituzionali da parte dell’Assessore Regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla; del Direttore dell’USR, Stefano Suraniti; dei presidenti dell’Associazione Cultura e Qualità: Giovanni Mattana (nazionale), Pietro Vitiello (regionale); Catterina Pasqualin (AICQ Education), coordinati dal referente AICQ Sicilia, Carmelo Diana, sono intervenuti 10 relatori, moderati dal Prof. Salvatore La Rosa, direttore della rivista “Le nuove frontiere della scuola” e presidente regionale AIDU.
La lectio magistralis del prof. avv. Alessandro Pajno ha percorso il cammino storico dell’autonomia scolastica che scaturisce dagli artt, 32 e 34 della Costituzione, avviata con la Legge 537 del 1993 e definita con l’art. 21 della Legge 59 del 1997 e dal successivo Regolamento del DPR 275 del 1999
La Conferenza Nazionale della Scuola del 30 gennaio 1990, guidata dall’allora Ministro dell’Istruzione, On. Sergio Mattarella, oggi Presidente della Repubblica, ha aperto il “cantiere dell’innovazione scolastica” che si alimenta di autonomia e tende al miglioramento del servizio formativo nella direzione della qualità.
Oggi, ha detto l’avv. Pajno, il “cantiere scuola” appare come cantiere “interrotto” o “abbandonato” e la tanto proclamata autonomia, vive di stenti, soffocata del virus della pandemia che ha prodotto limitazioni delle libertà personali, distanziamento sociale conflitto tra diritti soggettivi e interessi collettivi.
Ancora una volta e ancor meglio l’autonomia è la risposta alle problematiche della scuola, progettando il futuro, ripensando al passato e attivando un’efficace cultura di rete, agevolata dalla tecnologia digitale che sollecita un’effettiva “connessione”.
Ha preso quindi la parola Roberto Ricci dell’INVALSI, il quale ha indicato l’importanza dei dati di qualità del sistema scolastico, evidenziando come molti studenti, pur superando gli esami di maturità, mantengono il primo livello di competenze che equivale alla terza media.
La riflessione finale che in Olanda, dove le scuole sono efficienti e tecnologiche e la chiusura per la pandemia è stata limitata ad otto settimane, il rendimento scolastico ha subito un grave rallentamento. vien da pensare quali risultati emergeranno dalle prove Invalsi nella scuola italiana con 18 settimane di chiusura e le note carenze strutturali e tecnologiche.
Il panorama dell’INDIRE è stato illustrato da Paola Nencioni orientando l‘innovazione della DAD verso un cammino di sviluppo che risulta efficace se la leadership del dirigente diventa “intermedia”, coinvolgendo la responsabilità dei collaboratori, nel sentirsi tutti “azionisti” nell’impresa cooperativa della scuola.
Secondo Gioacchino Lavanco del dipartimento di psicologia dell’Università di Palermo la pandemia ha cancellato l’autonomia rendendo i docenti quasi “dispersi” dietro le slide della didattica a distanza, privi d’iniziative e quasi “rassegnati” ad un destino di blocco.
La specificità dell’autonomia “agita” anche a seguito dell’organizzazione della scuola durante la pandemia, le modalità messe in atto per superarle, le resistenze al cambiamento sono emerse dagli interventi di Maurizio Miraglia del CIDI; Maria Paola Iaquinta dell’osservatorio Dispersione scolastica della I Municipalità di Catania, Vincenzo Curion dell’istituto Federico II di Napoli; Maria Franca Intrabartolo dell’IPSIA “Galilei” di Caltanissetta e del dirigente Alfonso d’Ambrosio dirigente dell’Istituto Lozzo, Atestino e Vo’ Euganeo, dove è stata attivata una particolare sperimentazione didattica a seguito del Covid-19.
A conclusione del Convegno una tavola rotonda sulla cultura di rete ha consentito la socializzazione delle esperienze dei RdR – La Rete delle Reti - realizzate a Torino con la Rete SIRQ, esposte da Vito Infante; a Salerno dalla rete LISACA, come ha testimoniato Annalisa Frigenti; dalla rete FARO di Palermo, coordinata dall’ispettore Sebastiano Pulvirenti ed è stata presenta dalla dirigente Castorina, in reggenza alla scuola di Melilli.
La testimonianza di AICQ Education presentata da Catterina Pasqualin; la rete AMICO, illustrata da Giacomo Dalseno e del Centro studi Au.Mi.Re. Mariella Paglialunga hanno ampliato i colori dell’arcobaleno delle reti scolastiche che hanno fatto da apripista al cammino dell’autonomia e dell’innovazione, apportando nella vita scolastica semi di qualità, di operatività didattica efficace, positivi risultati nel tempo, incoraggiando i docenti più volenterosi a scommettersi per la costruzione della scuola di qualità.
Giuseppe Adernò