
Ma, come ci insegna la storia, da ogni crisi possono venire nuove opportunità, dalla sofferenza possono sorgere nuovi germogli, dal pianto sgorgare la speranza, come solo dal “letame nascono i fiori”. Perché anche il dolore può dare senso alla vita, se vissuto con sopportazione e pazienza, con coraggio e fiducia, come funzione catartica, come monito e spinta emotiva per un vero rinnovamento, nel corpo e nell’anima. Come una marcia di liberazione, una giornata di “sole nuovo”, un inno di vittoria, un canto d’amore. Un impeto di rigenerazione e di riscatto, per la salvezza dell’uomo e del mondo.
Per dire che ogni attimo di vita è vita, che ogni abbraccio è prezioso, ogni parola salva, ogni carezza dà gioia, ogni folata di vento è un balsamo. Ogni giorno, ogni sera. Come ogni seme dà frutti, ogni passo apre un sentiero, ogni libro fa crescere. Niente va perduto, e nessuno deve restare indietro. In ciascuna famiglia, in ogni casa, gomito a gomito, fiato a fiato. In ciascuna città, in ogni strada, passo dopo passo, parola per parola, in tutte le circostanze. Perché “niente è perduto se ci mettiamo cuore, / la vita non perde se la cerchiamo insieme, / se la portiamo dentro, se ci crediamo ancora, / tra la ragione e le stelle, tra l’incanto e le rose”.
A partire dalla scuola, dai compagni, dagli insegnanti. Al suono della campanella. Sempre, sempre…
Angelo Battiato