Il
Presidente di Confeuropa Imprese Giuseppe Alizzio, unitamente a tutto
il sistema di Confeuropa, augura al nuovo Governo Draghi ed
alla sua squadra un buon lavoro e che, nell’arduo cammino che lo
attende, possa affrontare con successo le sfide per
rilanciare gli investimenti, per attenuare le differenze territoriali
fra Nord e Sud,
nel creare posti di lavoro, rafforzare la sanità e le reti
sociali.
Il Prof. Mario Draghi è il nuovo presidente del Consiglio, dopo aver
sciolto la riserva dinnanzi al Presidente della Repubblica, Sergio
Mattarella, ha annunciato poi la lista dei ministri. Ci sono 15
ministri politici e 8 tecnici: 4 del M5S, 3 del Pd, 3 di Forza Italia,
3 della Lega, uno ciascuno per Italia Viva e Leu.
Alle ore 14.00 il premier Mario Draghi si è insediato a Palazzo Chigi
dopo il giuramento al Colle con la squadra dei Ministri che ha
pronunciato la formula di rito. Con il passaggio di consegne con il suo
predecessore Giuseppe Conte, il quale consegna all'entrante la
campanella utilizzata per aprire le riunioni, si è svolto il
primo del Consiglio dei ministri.
Questa è l’antitesi. Tuttavia dobbiamo constatare e fare delle brevi
considerazioni:
• dalla squadra formata ben 18 su 23 ministri
provengono dalle regioni settentrionali; in particolare, nove vengono
dalla Lombardia e quattro dal Veneto, il centro Italia è rappresentato
solo dai romani Draghi e Giovannini;
• dal Sud vengono Lamorgese e Speranza (lucani);
Carfagna e Di Maio (campani). Nessuno dalle isole;
• è ancora presto per fare commenti, tuttavia non
può passare inosservato lo studio prodotto da Bankitalia;
• il Sud è quello che ha pagato maggiormente dal
punto di vista occupazionale il conto alla crisi: la ripresa degli
ultimi anni analizzati non è stata sufficiente a recuperare
l'occupazione persa con la Grande Recessione. Quel che è peggio è che
rispetto alla polarizzazione della qualità del lavoro tra alto e basso
che si è vista in tutta Italia, il Mezzogiorno ha perso completamente
di vista la spinta verso la qualità: il suo saldo nel quintile
'migliore' dell'occupazione è in negativo, mentre nella parte più bassa
della piramide ha registrato una forte crescita.
• l’Italia è da centenni un paese con forte
disparità fra il Nord e il Sud. Da un lato l’Italia annovera il ricco
Nord, industrialmente molto potente con le città di Milano,
Genova e Torino, il cosiddetto il “triangolo industriale“. Dall’altro
lato è posto il Sud, chiamato anche il Mezzogiorno, segnato da crisi
perenni, corruzione e malavita organizzata. È industrialmente molto
debole, arretrato e appartiene alle aree più svantaggiate dell’Europa
centrale. Sembra che ci sia un divario insormontabile fra questi due
parti d’Italia;
• le differenze territoriali del mercato del lavoro
si sono accentuate dopo la grande recessione. Non solo al Sud
l’occupazione è più scarsa rispetto al Nord, ma è anche meno intensa in
termini di ore lavorate. Ed è sempre meno stabile e sempre meno
qualificata.
Ecco il punto cruciale da affrontare per recuperare i divari
territoriali, affinché ci sia una svolta nella capacità di
programmazione e realizzazione degli investimenti pubblici. Che ci sia
un cambio di passo sostanzialmente diverso dai governi precedenti per
ridare slancio per la ripresa economica e sociale del Paese, per
programmare la ripartenza affinché possiamo di nuovo essere
competitivi nei mercati internazionali.
Noi di Confeuropa Imprese saremo vigili sulla questione Meridionale e
ci riserviamo a breve di porre all’attenzione del nuovo governo i
suggerimenti utili per porre il Meridione al Centro del Mediterraneo.
valerio.martorana75(at)gmail.com