Il presidente della pro loco Salvo Zappalà ha condotto e allietato piacevolmente la kermesse con interventi che hanno arricchito e dato spessore alla manifestazione. La magnifica cornice dell’elegante location, inoltre, ha regalato all’incontro un’aria celebrativa offrendo agli alunni autentiche occasioni di elogio. Il testo, in parte in rima, esprime il calore e l’energia che una stretta sincera, sentita e appassionata può suscitare nonché il senso di accoglienza che manifesta e che in grado di allietare il volto di chi lo riceve. Perché stringersi forte?
L’autrice sembra rispondere a quest’interrogativo proponendo delle anafore d’effetto che tentano di decifrare la natura stessa dell’abbraccio: “per non farti fuggire”, per sorridere, per piangere, per sentirsi rinascere o … morire.
Sensazioni contrastanti invadono l’animo del lettore che ondeggia fra emozioni positive come la commozione, la gioia, il risveglio e impressioni negative come la paura, l’apprensione, la trepidazione, il timore di sentirsi spenti. E questi sentimenti gravitano tutti intorno all’abbraccio, un gesto spontaneo ma complicato al tempo stesso, intenso ma a tratti inquietante perché “lascia senza fiato”, perché comunica rifugio e sicurezza. Elena, dunque, scandaglia profondamente questo simbolo d’amore e di vicinanza, lasciando chi legge con l’immagine di colui che è avvolto dall’abbraccio, come in un vortice piacevole di benessere, protezione e tranquillità.
Tanto entusiasmo dimostra come tali iniziative rappresentino, dunque, una fonte di grande soddisfazione anche per chi fa da mentore a questi giovani autori cogliendone il talento, indirizzandoli e guidandoli nell’evoluzione e crescita delle competenze in relazione alle loro attitudini: una modalità efficace per valorizzare la volontà di cimentarsi nella scrittura e nell’arte, mettendosi in gioco e scavando dentro e fuori di sé.
Prof.ssa Giusy Gattuso